Progetto ‘Eolico Camugnano’, ritirata dall’impresa proponente l’istanza di autorizzazione per la realizzazione dell’impianto sull’appennino bolognese

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La Regione Emilia-Romagna ha accolto la richiesta di ritiro presentata dalla società  Energia Pulita Tre S.r.l. relativa al Procedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) del progetto “Eolico Camugnano”, a seguito di un confronto nella fase di verifica documentale tra la stessa società e gli uffici regionali e di Arpae.

Il progetto prevedeva la realizzazione di un impianto eolico nei comuni di Camugnano e Castiglione dei Pepoli, sull’appennino bolognese, composto da 7 pale eoliche di potenza nominale da 30 megawatt, un sistema di accumulo di 8 megawatt e le relative opere di connessione.

“L’Emilia-Romagna- sottolinea l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo– sostiene con convinzione la transizione energetica e lo sviluppo delle rinnovabili, ma è fondamentale che ogni progetto sia compatibile con il territorio e condiviso con le comunità locali. Questo passo indietro da parte della società proponente rappresenta un atto di serietà e un’opportunità per valutare soluzioni che siano maggiormente sostenibili, condivise e partecipate. Il nostro obiettivo resta quello di garantire un equilibrio tra sviluppo energetico e tutela del paesaggio, nel rispetto delle esigenze delle persone che vivono questi territori”.

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“Proprio in quest’ottica- prosegue Priolo-, la Regione sta lavorando alla definizione di una nuova legge per individuare le aree idonee all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, assicurando una pianificazione equilibrata e rispettosa delle peculiarità ambientali e paesaggistiche. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di transizione ecologica, per il quale la Regione sta mettendo in campo strumenti normativi e strategici mirati a coniugare sviluppo sostenibile e decarbonizzazione”.

I progetti eolici a Camugnano e Castiglione dei Pepoli

Nel corso del 2024, nei comuni di Camugnano e Castiglione dei Pepoli sono state presentate due proposte indipendenti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile mediante l’installazione di aerogeneratori, uno dalla società Energia Pulita Tre e un altro dalla società Santa Chiara Energia.

Santa Chiara Energia ha inizialmente avanzato un progetto di impianto da 27 megawatt, poi archiviato su proposta di Arpae. Successivamente, la medesima società ha presentato una nuova istanza per un impianto di potenza pari a 36 megawatt, costituito da sei aerogeneratori con altezza di 200 metri. La proposta, superando la soglia dei 30 megawatt, è sottoposta a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) di competenza ministeriale.

A seguito della archiviazione del primo progetto da 27 megawatt, Santa Chiara Energia ha presentato ricorso giurisdizionale dinanzi al Tar dell’Emilia-Romagna, con istanza di annullamento del provvedimento adottato da Arpae lo scorso 4 luglio.

L’impegno della Regione per la transizione ecologica

Decarbonizzazione, riduzione del consumo di risorse ed equilibrio tra sviluppo economico, tutela ambientale e coesione sociale rappresentano obiettivi prioritari della transizione ecologica. In questo contesto, la Regione è impegnata nella definizione di una nuova legge per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi fissati al 2030, che prevedono un incremento della capacità installata di 6,33 gigawatt rispetto ai 3,26 gigawatt registrati nel 2020. Al 31 dicembre 2024 risultano già installati 1,23 gigawatt aggiuntivi, in linea con le traiettorie di decarbonizzazione e progressiva dismissione delle fonti fossili stabilite nel Patto per il Lavoro e per il Clima con orizzonte al 2035.

Parallelamente, la Regione procederà alla redazione del nuovo Piano Energetico Regionale decennale e della nuova Legge Regionale per il Clima. Il Piano, in attuazione della L.R. n. 26/2004 sulla programmazione energetica territoriale, definirà le strategie di decarbonizzazione e di transizione alle fonti rinnovabili, integrando un Programma triennale di attuazione che garantirà un monitoraggio più tempestivo e frequente, al fine di assicurare il rispetto degli obiettivi e una maggiore efficacia delle politiche energetiche regionali.



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