Pochi giorni fa, LayerZero, noto protocollo di interoperabilità cross-chain, ha annunciato l’integrazione di Rootstock, un layer-2 costruito su Bitcoin.
Questa partnership apre le porte ad una nuova era per la DeFi su Bitcoin, consentendo agli utenti di accedere a dApp, stablecoin e servizi finanziari decentralizzati su più di 100 blockchain differenti. Inoltre, grazie a questo nuovo canale di scambio, ci sarà l’opportunità di potenziare la liquidità su Rootstock, ampliando le possibilità di utilizzo di Bitcoin.
Vediamo tutto nei dettagli di seguito.
LayerZero integra il layer-2 di Bitcoin Rootstock
Il protocollo di scambi cross-chain LayerZero ha appena completato l’integrazione di Rootstock, un layer-2 di tipo sidechain basato su Bitcoin. Questa mossa strategica è orientata ad offrire uno sbocco di interoperabilità per la catena di secondo livello, contribuendo allo stesso tempo all’espansione dell’ecosistema LayerZero. Si tratta di un passo fondamentale verso l’adozione mainstream di Bitcoin nel mondo delle applicazioni decentralizzate.
La collaborazione tra le due parti risolve uno dei problemi che da tempo affligge il mondo delle blockchain: la frammentazione della liquidità. Bitcoin è infatti isolato da altri network in quanto non supporta smart contract nativi e dipende interamente da versioni di token wrappati. Grazie a LayerZero, vengono eliminate queste barriere aprendo le porte a nuove connessioni DeFi per Bitcoin. Si pensa che ora Rootstock, con questa nuova feature di interoperabilità, avrà l’opportunità di attingere fino a 1,5 trilioni di dollari di liquidità.
Più da vicino vediamo come l’integrazione consente agli sviluppatori di Rootstock di creare applicazioni collegate con oltre 100 catene diverse tra loro. La compatibilità di Rootstock con la Ethereum Virtual Machine (EVM), unita alla sua robusta suite di strumenti per sviluppatori e alle capacità di messaggistica offerte da LayerZero, crea un ecosistema potente per dApp che si basa sulla sicurezza di Bitcoin.
Già si inizia a parlare di BTCFI, un trend che unisce la solidità di Bitcoin con la la flessibilità e l’innovazione della finanza decentralizzata (DeFi), che crea le basi per nuovi servizi finanziari denominati e gestiti in BTC. In merito alla notizia diffusa sulle piazze crittografiche, è intervenuto Bryan Pellegrino, il CEO di LayerZero, che ha riportato quanto segue:
“Bitcoin è ovviamente il fondamento dell’intero spazio e stabilisce lo standard per la finanza digitale. Collegare Rootstock a oltre 100 catene tramite LayerZero è fantastico: mi piace vedere l’intero settore delle criptovalute unirsi”.
Cresce l’utilizzo di Bitcoin nel mondo DeFi
L’integrazione di Rootstock in LayerZero vede anche l’inclusione nel layer-2 di Bitcoin della prima dApp che supporta la suddetta tecnologia dei trasferimenti cross-chain. In particolare osserviamo come Stargate sia sbarcata su Rootstock, facilitando il passaggio di asset da e verso una miriade di catene differenti. Considerate che Stargate è una delle applicazioni di interoperabilità più conosciute ed apprezzate del mondo DeFi, e vanta un TVL di 1,39 miliardi di dollari.
Questa soluzione implica che gli utenti potranno collegare ETH e stablecoin come USDC ed USDT ad alcuni asset nativi di Rootstock, come ad esempio rBTC e RIF. Questo vantaggio potrà essere applicato su oltre 20 blockchain leader tra cui Base, Ethereum e Arbitrum, sfruttando al contempo i pool di liquidità unificati di Stargate. I trasferimenti avvengono in pochi minuti e presentano un costo di commissione che varia da 1,10 dollari a 2,69 dollari in base alla velocità di finalizzazione della richiesta.
Grazie alla connessione con protocollo LayerZero, Bitcoin entra effettivamente nel cuore della DeFi, permettendo alla risorsa di interagire con una vasta gamma di applicazioni decentralizzate su catene diverse. Questa sinergia elimina le barriere tecniche che hanno tradizionalmente limitato Bitcoin, consentendo a BTC di essere utilizzato in attività come il lending, NFTs, e lo yield farming, accrescendo così l’efficienza e la liquidità dell’intero ecosistema. Gli sviluppatori ora possono creare soluzioni cross-chain sfruttando la sicurezza di Bitcoin, mentre nuove opportunità di guadagno e interoperabilità si aprono per gli utenti.
L’evoluzione dell’ecosistema layer-2 di Bitcoin
Rootstock (RSK) è una sidechain di Bitcoin progettata per abilitare l’esecuzione di smart contract senza compromettere la sicurezza della rete principale di Bitcoin. A differenza di altre soluzioni Layer-2, Rootstock è strettamente legato alla blockchain di Bitcoin, utilizzando un meccanismo di consenso basato sulla Proof-of-Work (PoW) che sfrutta oltre il 60% della potenza di hashing di Bitcoin, garantendo una sicurezza elevata. Questa caratteristica lo distingue da molte altre soluzioni Layer-2, che utilizzano meccanismi di consenso indipendenti e che potrebbero non beneficiare della stessa robustezza e stabilità di Bitcoin.
Un’altra peculiarità di Rootstock è la sua compatibilità con la Ethereum Virtual Machine (EVM), che permette agli sviluppatori di programmare dApp in Solidity. Ciò facilita l’integrazione di Rootstock nell’ecosistema DeFi esistente, potendo migrare progetti esistenti da Ethereum a Bitcoin senza dover ricominciare da zero. Inoltre, Rootstock supporta i “Bitcoin-backed tokens” come rBTC, che rappresentano direttamente Bitcoin sulla sidechain, consentendo transazioni e applicazioni smart contract senza dover utilizzare versioni wrappate del token. rBTC rappresenta anche il “fee token” della catena.
Rootstock presenta un numero di Bitcoin depositati in rete pari a 3.102 BTC, per un controvalore equivalente a circa 300 milioni di dollari. Secondo la dashboard di “Bitcoin Layers” esistono ad oggi 37 blockchain di tipo layer-2 che utilizzano BTC e le sue versioni di token wrappate,, divise tra catena native, sidechain, e L1. Tra le sidechain, Rootstock si posiziona al 6° posto della classifica, dietro a soluzioni come Liquid, Bitlayer, Bsquared Network, Core e Merlin.
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