“Lo sport in Liguria non lascia indietro nessuno”

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Una due giorni romana per illustrare in che modo la Liguria intende dare un impulso alla pratica sportiva e accrescerne l’accessibilità. Nell’anno, il 2025, in cui è Regione Europea dello Sport in virtù della nomina arrivata da parte di Aces Europe. L’assessore regionale allo Sport della Liguria, Simona Ferro, lo ripete più volte: «Per come intendiamo lo sport, non deve lasciare indietro nessuno».  

Cosa significa questa nomina per la vostra regione? 

«Una grande occasione per poter far conoscere il nostro territorio – che è piccolo, stretto tra monti e mare, a tratti anche inaccessibile – anche sotto il profilo sportivo perché crediamo ne abbia il potenziale. Nella nostra regione si praticano tutti gli sport, da quelli acquatici a quelli invernali. Sarà un anno che ci darà modo di mettere a punto una campagna di promozione dell’impiantistica sportiva e soprattutto di far conoscere il nostro territorio». 

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Molti eventi in programma che avranno una ricaduta anche sul turismo sportivo. 
«Ospiteremo tante manifestazioni prestigiose. In particolare l’Europeo di Scherma, che avrà un indotto importante: sono attese circa 18.000 persone sul territorio, ci aspettiamo un grande riscontro; ci sarà un indotto di circa 4,5 milioni di euro. Lo sport muove il fisico ma anche l’economia e incrementa il turismo. Le manifestazioni attirano persone sul territorio, che ha tanto da offrire». 

Quali politiche metterete in campo per favorire lo sport nella quotidianità sulla spinta di questo anno speciale? 
«Partirà a breve una campagna promozionale rivolta ai cittadini liguri perché possano, attraverso una passeggiata o una gita, andare alla riscoperta del territorio tramite lo sport. È un modo anche per impattare positivamente sul Servizio sanitario nazionale. La pandemia ce l’ha mostrato: praticare sport, avere un fisico allenato, ci rende più sani. Sappiamo che in Liguria ci sono tante persone anziane e noi non lasciamo indietro nessuno: puntiamo ad accompagnarle con iniziative che incentivino al movimento per il loro benessere».

L’accessibilità, appunto. 
«Questo è un anno che ci permette di raccogliere i frutti degli anni passati. Mi piace sottolineare una nostra iniziativa, vale a dire la legge sulla regolamentazione delle palestre della salute: un modo per munire i nostri presidi sportivi di aree dedicate a persone con patologie croniche. Lo sport, ripeto, non deve lasciare indietro nessuno, soprattutto per questioni di abilità: la premialità nell’impiantistica sportiva va innanzitutto a quei progetti che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche. Lo sport deve essere inclusione, la dimensione ideale per parificare le persone e superare gli ostacoli. Soprattutto dal punto di vista economico: spesso per molte famiglie è un costo in più, a volte un lusso. Abbiamo reso strutturale la nostra legge quadro con la cosiddetta “Dote Sport”, un voucher per famiglie con reddito medio-basso e figli minorenni, fino a 500 euro da spendere presso presidi sportivi. Abbiamo inoltre utilizzato 600 mila euro provenienti dal fondo promozionale dello sport per la realizzazione di 23 aree attrezzate in altrettanti comuni, dando la priorità a quelle davanti alle scuole». 

 

Questi investimenti hanno un risvolto culturale? 
«Sì. Abbiamo a cuore la sensibilizzazione dei giovani. Lo sport deve essere inteso come metodo di crescita ed educazione: i presidi sportivi sono dei punti di riferimento importanti per i ragazzi. Lo sport è formativo perché i successi sono sempre frutto del lavoro e questo accade anche nella vita. Lo sport insegna a crescere e a sacrificarsi per raggiungere gli obiettivi». 

 

Prima ha citato l’impiantistica: a che punto sono le riqualificazioni? 
«Nei miei ultimi 4 anni di mandato abbiamo investito circa 14 milioni di euro sull’impiantistica sportiva a valere sui fondi regionali e 12 milioni di euro sono già pronti per essere investiti quest’anno per una quindicina di impianti. Il Picco e il Sivori, stadi dello Spezia e del Sestri Levante, ne hanno beneficiato: la Regione ha investito oltre un milione di euro per impianto».  

 

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