Arriva una ennesima sentenza a mettere in dubbio anche la proroga delle concessioni demaniali al settembre 2027 frutto di un accordo tra il Governo e l’Unione Europea. Addirittura il Tar della Liguria evidenzia che non risulterebbe alcun atto scritto a documentare l’accordo in questione e anche se ci fosse non potrebbe prevalere su quanto già sancito dalla Corte di Giustizia in ordine alla incompatibilità tra rinnovo automatico delle concessioni e diritto dell’unione. La sentenza porta la data del 19 febbraio e tocca anche il tema degli indennizzi: la stessa Corte di Giustizia, si legge, ha sancito infatti la compatibilità con il diritto europeo dell’articolo 49 del codice della navigazione che prevede che alla scadenza della concessione, il concessionario è tenuto a cedere gratuitamente e senza indennizzo le opere non amovibili erette sul sedime demaniale. “Su questo tema devono prestare molta attenzione gli enti locali – rileva l’avvocato Roberto Biagini dell’associazione Mare Libero – in prospettiva di un potenziale danno erariale che la Corte dei Conti potrebbe richiedere loro“. Secondo Biagini quindi “alla luce di questa importante pronuncia è chiaro che la prossima estate non esistono “titoli efficaci” per gestire stabilimenti o quant’ altro sulla spiaggia” e “le istituzioni, da quelle politiche a quelle amministrative di controllo, hanno l’obbligo di tutelare “il sacrosanto” diritto di ognuno di noi di utilizzare le spiagge gratuitamente e non di coprire gli abusi e l’illegittima occupazione del demanio marittimo da parte di chi non è più coperto da titoli“.
Dure le parole del senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti che, alla luce della sentenza del Tar della Liguria, attacca il Governo parlando di “una farsa inscenata da oltre due anni” e di “ennesima bugia” di un esecutivo che con la sua “inadeguatezza sta affondando il comparto balneare e l’economia di tanti territori”. Il senatore chiede ai comuni italiani di far quindi “partire immediatamente le gare per assegnare le concessioni balneari. Il comparto ha bisogno di certezze, di trasparenza, di investimenti capaci di rafforzare l’offerta turistica e la competitività delle destinazioni balneari. Non si può perdere altro tempo dietro a questo governo secondo cui, evidentemente, i documenti scritti e la propaganda hanno lo stesso valore” conclude.
Sul tema interviene anche il deputato del Pd, ed ex sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. “Già il decreto Infrazioni sulla direttiva Bolkestein non conteneva nessuna delle tante promesse fatte in questi anni, a cominciare dalla sua non applicazione” attacca Gnassi evidenziando come l’esecutivo ancora non si sia occupato “degli aspetti applicativi del decreto Bolkestein“. “Non esiste una proroga automatica e i Comuni sono soli e al buio nell’immaginare e costruire procedure di gara senza alcuna certezza – prosegue il deputato -. Entro marzo 2025 il governo deve emanare il decreto attuativo per gli indennizzi dei concessionari uscenti, atto senza il quale vi è totale caos ed è impossibile fare le gare. Basta con le dichiarazioni roboanti. Il governo convochi un Tavolo nazionale con Regioni, Comuni e parti sociali e si comporti seriamente”.
Nessuno sconto all’esecutivo neppure da parte della Legacoop Romagna “Ancora una volta questo Governo è riuscito a fare disastri sul tema delle concessioni demaniali – si legge in una nota -. Ora l’ultimo pronunciamento del Tar Liguria, che di fatto boccia la proroga al 2027 stabilita dal Governo, crea nuovo caos in un comparto fondamentale per la nostra economia, che già da tempo deve affrontare troppe incertezze“. Proprio in queste settimane Legacoop Romagna stava lavorando con le cooperative balneari per studiare gli strumenti migliori per affrontare i futuri bandi e garantire qualche certezza ai singoli gestori ma ora si deve “ripartire da capo“. “Siamo disponibili a fare la nostra parte, in dialogo con la Regione, impegnata a strutturare le linee guida indispensabili per affiancare i Comuni, con l’obiettivo di uniformare il più possibile i bandi” prosegue Legacoop auspicando il sostegno di “tutti i parlamentari eletti in Romagna, di maggioranza e di opposizione, perché il sostegno del nostro modello balneare non deve avere colore politico.” L’ultimo affondo però è dedicato “all’insipienza di questo Governo, che dovrà dare risposte alle imprese, alle loro cooperative, alle famiglie che lavorano con la spiaggia. Nessuno può nascondersi“.
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