i settori a ritmo ridotto e quelli che hanno invertito il trend. Tutti i dati

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


«Nel corso del primo semestre del 2024 anche il sistema socioeconomico piacentino, in sintonia con il rallentamento dell’attività a livello regionale e nazionale, ha sperimentato una fase di ripiegamento rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente, con settori che hanno mostrato riduzioni ulteriori dei ritmi ancora positivi di crescita, e altri dove si è vista una vera e propria inversione del trend».

A offrire un quadro di sintesi l’ultimo rapporto di Piacenz@economia a cura dell’ufficio statistico della Provincia, relatore Antonio Colnaghi, presentato nella mattinata di oggi nella sala consiliare dell’ente. A latere un focus dedicato all’imprenditoria femminile sul territorio locale a cura della Camera di Commercio dell’Emilia, seguito da interventi e commenti dei rappresentanti delle realtà riunite in via Garibaldi.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

     

Rispetto alla premessa, e ai diversi settori «ciò ha riguardato soprattutto la sfera delle variabili economiche (la produzione industriale e artigiana manifatturiera, il commercio al dettaglio, il mercato immobiliare, il turismo, il credito, lo stock delle imprese etc), dal momento che sul mercato del lavoro e a livello demografico, quindi dal lato delle risorse umane, è proseguita ancora la dinamica espansiva che ha caratterizzato fin qui la ripresa post-pandemica. Miglioramenti si sono comunque verificati anche sul versante dei mercati esteri, con le esportazioni in crescita, e dei prezzi al consumo, con l’inflazione che è risultata tendenzialmente in calo».

Un contesto in cui i dati «evidenziano anche come l’economia provinciale, pur in rallentamento – evidenzia il report – abbia conseguito in non poche occasioni risultati migliori di quelli che si sono potuti osservare per l’economia regionale e nazionale, mantenendosi in generale ancora al di sopra dei livelli pre-Covid.

Di seguito il resoconto per settori dell’ufficio statistico della Provincia. 

INDUSTRIA MANIFATTURIERA – Più nel dettaglio, la produzione dell’industria manifatturiera rilevata dalla Camera di commercio dell’Emilia e da Unioncamere regionale ha chiuso a Piacenza nel primo semestre del 2024 ancora in rialzo dell’1,7% rispetto a un anno prima (ma era aumentata di più, del 4,2%, nel primo semestre del 2023), mentre in regione è diminuita del 2,8%. Qui, l’ambito piacentino fa meglio di quello regionale anche per quanto riguarda il fatturato (+0,6% contro -3,2%), gli ordini complessivi (rispettivamente -0,4% e -2,5%) e le settimane di produzione assicurata (in crescita a 19,7 a Piacenza, in calo a 11,8 in regione).

ARTIGIANATO – Meno positivi sono i dati riferiti alle piccole imprese della subfornitura, con la produzione artigiana manifatturiera che cala a Piacenza del 3,3% (da +0,2% nel primo semestre del 2023), tuttavia ad un ritmo inferiore rispetto al -5,2% dell’Emilia-Romagna.

COMMERCIO AL DETTAGLIO – Anche nel caso del commercio al dettaglio si osserva nel corso dei primi sei mesi del 2024 un’evoluzione non favorevole per la nostra provincia, dato che le vendite sono diminuite dello 0,5% (erano invece aumentate del 3% un anno prima), mentre sono risultate debolmente in crescita (+0,1%) nel complesso dell’Emilia-Romagna.

MERCATO IMMOBILIARE – Ambivalenti sono state invece le dinamiche all’interno del settore edilizio/immobiliare e delle costruzioni, chiuso in questa fase tra il progressivo esaurirsi della stagione dei superbonus a favore delle ristrutturazioni di abitazioni e i positivi effetti degli investimenti pubblici fatti nel comparto col PNRR. Da un lato rileviamo infatti un miglioramento per quanto riguarda il volume d’affari complessivo del comparto delle costruzioni piacentino, che registra adesso un -0,1% (dal -1% del primo semestre 2023), un risultato peraltro più intonato di quello medio regionale (-1,3%). Dall’altro lato abbiamo invece l’ulteriore diminuzione – dopo quella dello scorso anno – delle compravendite immobiliari residenziali (2.034 tra gennaio e giugno 2024, 217 in meno rispetto al corrispondente periodo del 2023), con una flessione che è a Piacenza (-9,6%) più elevata di quelle che si osservano in Emilia-Romagna (-1,8%) e in Italia (-2,8%).

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

TURISMO – Termina, inoltre, nel primo semestre del 2024 – dopo tre anni di espansione – la fase di sviluppo (e di recupero dai minimi del Covid) del turismo provinciale. In un contesto in cui i flussi turistici dell’Emilia-Romagna sono stati ancora mediamente in crescita, a Piacenza gli arrivi calano invece dell’1,4% (+7,7% in regione) e le presenze del 3,5% (+7,3% in regione), evidenziando quindi un andamento in controtendenza e anticipando dinamiche che forse rivedremo nei mesi successivi più diffusamente a livello territoriale. Nonostante questo arretramento, si deve però notare come il turismo piacentino sia riuscito a mantenersi pur sempre al di sopra dei livelli del 2019, specialmente nel caso dei pernottamenti (+13%), soprattutto quelli extra-alberghieri (+44%).

IL NUMERO DI IMPRESE – Per quanto riguarda invece le imprese registrate presso la Camera di Commercio al 30 giugno 2024, è proseguita – anche se ad un ritmo inferiore – la riduzione dello stock delle imprese attive (-42), dopo la contrazione di 128 unità rilevata un anno prima. I cali più consistenti hanno riguardato, a livello settoriale, ancora l’agricoltura e il commercio, ma anche la logistica e i trasporti; a livello di forma giuridica, le ditte individuali e le società di persone. D’altra parte, hanno continuato a crescere le imprese dell’edilizia e dei servizi, quelle a titolarità straniera e le società di capitale, insieme alle imprese artigiane (trainate dal comparto delle costruzioni) e alle imprese guidate da giovani under 35.

IL CREDITO – Anche sul versante del credito si è osservato a Piacenza nella prima parte dello scorso anno un andamento negativo relativamente ai prestiti erogati dal sistema bancario alle imprese e alle famiglie (6,25 miliardi di euro), in ulteriore contrazione – anche a causa delle meno favorevoli condizioni di accesso ai mutui rispetto al passato – del 4,3% (dopo il -2,5% del primo semestre 2023), e ad un tasso superiore a quelli registrati nelle province limitrofe, oltre che a livello regionale (-2,3%) e nazionale (-2,1%). Di fatto, l’ambito piacentino continua a distinguersi tra quelli con le consistenze dei prestiti ed il rapporto prestiti/abitanti meno elevati. Situazione diametralmente opposta per i depositi (10,6 miliardi di euro), che sono aumentati del 3,1% (+2,3% in Emilia-Romagna e +1,7% in Italia).

In questo quadro di sintesi, che ha messo in evidenza finora i settori del nostro sistema economico locale maggiormente in sofferenza nel corso del primo semestre del 2024, emergono comunque anche comparti che hanno avuto nello stesso periodo un riscontro decisamente più positivo.

ESPORTAZIONI – Così è stato – sui mercati esteri – per le esportazioni piacentine, che sono aumentate nei primi sei mesi del 2024 a 3.427 milioni di euro (+8,8%), in controtendenza rispetto a molte province limitrofe, così come rispetto all’ambito regionale (-1,3%) e nazionale (-1,0%). Bene qui hanno fatto i comparti legati alle produzioni caratteristiche del territorio piacentino, come l’Alimentare (+7,4%), la Meccanica (+4,8%), i Prodotti in metallo (+4,5%) e i Mezzi di trasporto (+3,4%), ma ancora meglio hanno fatto i comparti più strettamente collegati alle attività dei poli della logistica insediati in ambito provinciale, come il settore Tessile-abbigliamento IMPORTAZIONI – (+17,8%) e quello dei Computer, apparecchi elettronici e ottici (+12,1%). Le importazioni (3.421 milioni di euro nei primi sei mesi del 2024), sono risultate invece in contrazione (-8,6%) a causa della diminuzione dei livelli complessivi di attività economica, in sintonia comunque con gli andamenti registrati dalla maggioranza dei contesti territoriali di riferimento (tra questi, Emilia-Romagna: -6,1%; Italia: -7,2%).

MERCATO DEL LAVORO – Dati positivi si sono registrati in questo periodo anche sul mercato del lavoro. Al 30 giugno 2024 è stata rilevata infatti una variazione delle posizioni dipendenti su base annua (calcolata cioè sugli ultimi dodici mesi disponibili) pari a 2.589 unità. Alla crescita tendenziale hanno contribuito principalmente le attività dei servizi (+778 unità), responsabili del 30% delle posizioni dipendenti create nell’economia provinciale, l’industria in senso stretto (+628 unità) ed il comparto del commercio, alberghi e ristoranti (+552), seguiti da agricoltura, silvicoltura e pesca (+434 unità) e costruzioni (+197 unità). Da un punto di vista della tipologia contrattuale, è emersa una crescita più corposa delle posizioni a tempo indeterminato (+1.978 unità), favorite dalla mole delle trasformazioni (+4.918 unità), e una crescita più contenuta, stimata in 611 unità, del lavoro in apprendistato, a tempo determinato e in somministrazione.

CASSA INTEGRAZIONE – Bene anche la Cassa Integrazione, che è calata durante il primo semestre del 2024 dell’8,8%, in controtendenza rispetto all’evoluzione negativa registrata livello regionale (soprattutto: +67,7%) e nazionale (+21,1%). Delle circa 510mila ore autorizzate, 416mila (l’80% del totale) hanno riguardato la cassa ordinaria (a sostegno delle crisi congiunturali – stabile) e 96mila la cassa straordinaria (utilizzata nei casi di crisi strutturali e di riconversioni aziendali – in diminuzione), mentre è rimasta a zero per il terzo anno consecutivo la cassa in deroga.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

SVILUPPO DEMOGRAFICO – In connessione con lo sviluppo dell’occupazione dipendente è stato inoltre possibile osservare a Piacenza anche uno sviluppo demografico. Congruente con la dinamica positiva appena vista sul mercato del lavoro è stata infatti quella della popolazione, che riporta un aumento dei residenti tra giugno 2023 e giugno 2024 di circa 1.100 unità, ma soprattutto il totale recupero – dopo cinque anni – dei livelli antecedenti alla pandemia, con oltre 286mila abitanti secondo i dati mensili dell’Istat. Si tratta di una evoluzione che è risultata piuttosto sostenuta e allineata a quella regionale, nonché superiore al trend nazionale, caratterizzato invece da un andamento piatto.

PREZZI AL CONSUMO – Per quanto riguarda infine l’inflazione, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) rilevato nel comune capoluogo ha segnato un +0,7% tendenziale nella media dei primi sei mesi del 2024, in forte contrazione rispetto al +7,8% dello stesso periodo del 2023, passando da una variazione mensile di +0,2% registrata nel mese di gennaio ad una variazione di +0,9% nel mese di giugno. Nella seconda metà dell’anno l’inflazione è leggermente aumentata (media luglio-novembre: +1,1%), a causa del rialzo dei prezzi in particolare per le voci di spesa relative ai prodotti alimentari, ai servizi ricettivi e di ristorazione (con variazioni tendenziali sempre superiori alla media generale) e ai servizi sanitari e spese per la salute, ma anche a causa del ridimensionamento della flessione dei prezzi rilevati per la divisione “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Source link