Dybala è celestiale. Shomurodov che sorpresa. E Mancini alza il muro

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La Roma batte il Porto 3-2 (2-1) nel ritorno dei play off di Europa League e si qualifica agli ottavi, dopo l’1-1 dell’andata. I gol nel primo tempo al 27′ di Samu, al 35′ e 39′ di Dybala. Nel secondo tempo al 38′ di Pisilli, al 50′ autogol di Rensch. Domani il sorteggio Uefa a Nyon, la Roma incrocerà agli ottavi la Lazio o l’Athletic Bilbao.








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SVILAR 5: Ha fretta, anche troppa. Pasticcia con Paredes sul gol di Omorodion anche se prova a rimediare. Troppo tardi. Ci pensano i compagni a cancellare l’errore all’interno di una partita che non gli aveva creato enormi grattacapi.


CELIK 6,5:  Non riesce a rimediare sul quasi autogol di Svilar ma è attento a coprire le spalle ad El Shaarawy e a gestire le corse di Pepe. Decisamente meglio che come terzino, e poi il suo lo aveva fatto all’andata. (92′ Saud sv)


MANCINI 7:  La vive con la tensione giusta restando a guardia di una zona che il Porto attacca con poca convinzione per mezz’ora. Fino al pasticcio dei compagni su cui anche lui resta di sasso. Riprende subito per mano la Roma evitando il gol del 2-2 su finale di primo tempo e sfiorando il 3-1 di testa.


NDICKA 6: Il sempre presente Evan parte bene anche dopo il gol del Porto pure lui si fa prendere da un paio di minuti di ansia. Passa subito e va pure vicino al terzo gol nel finale di primo tempo. Poi, senza troppa pressione, si sente troppo sicuro e per poco non permette ad Omorodion di pareggiare. 

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EL SHAARAWY 7:  Impegnato a disperate rincorse all’indietro quando il Porto va su in velocità, non rinuncia pure lui ad osare quando lo scorrere del fiume lo consente. Tanto sacrificio. Non punge, ci pensa Dybala. (88′ Rensch 5,5: autugol non richiesto)


KONÈ 7: Come nei migliori thriller, quando tutto sembra quieto dà la scossa. Tanto da sorprendere anche i compagni che non sempre intuiscono la trama. Ci riesce Dybala che sfrutta un suo strappo per riportare la partita in parità. Gestore di tempi e spazi.


PAREDES 6,5: Tanti ragazzini intorno che provano a rubargli il portafoglio.

Leo però ha ancora i riflessi pronti per mettere tutti in riga. A trarlo in inganno è invece Svilar con una costruzione dal basso a volte evitabile. Qualche altro vuoto d’aria pericoloso fino a che non fa espellere Eustaquio.

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ANGELINO 7: E’ sempre la traccia più ascoltata dai compagni che lo cercano allo stesso ritmo di come i giovani digitano il nome di Travis Scott sulla lista di Spotify. Un motivo c’è: lo spagnolo è il pericolo numero uno e dal suo piede nascono cross insidiosi. Uno porta al gol di Pisilli. 


DYBALA 9:  Si libera presto della morsa di Otavio. E  dona una poesia che dovrebbe finire nei libri di letteratura.  Ma non è poesia leggera da intellettuale sotto un albero di ciliegio. E’ roba da Bukowski, dura e pura. Come il gol che riporta la Roma sulla retta via.  Come quel verso fulminante che rimette mezzo Portogallo sotto le coperte. Poi dispensa assist, recupera palloni, dona energia. E’ pura Joya. Ovazione da brividi. (87′ Baldanzi sv)


PELLEGRINI 6,5: C’è da scrollarsi di dosso un bel po’ di polvere accumulata. Danza tra le linee trovando buoni spunti con Angelino e un bel cross per Shomurodov. Al tiro non è perfetto ma si cala nella parte del capitano che vuole la terza finale. Ripresa con troppa leggerezza e stanchezza. (78’ Pisilli 7: servivano strappi e corsa? A lui non basta, porta pure il gol della serenità)


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SHOMURODOV 7: Una furia quella del ragazzo di Termez, nel lontano Uzbekistan. Poteva giocare per una salvezza impossibile, invece è al centro dell’attacco che vuole gli ottavi di Europa a differenza delle altre italiane. L’uzbeko ha sempre la mano alzata, ha sempre la risposta pronta. A volte non soddisfa (vedi il gol divorato a inizio ripresa), spesso sì come l’assist per Dybala. Poi combatte, su ogni palla e respiro. (78’ Soulé 6: partecipa alla festa)


RANIERI 7,5: Ha un santo in Paradiso, che si chiama Dybala. Ma pure Sir Claudio ci mette tanto del suoi. La Roma inizia bene, con l’atteggiamento giusto. Poi si perde nel solito bicchier d’acqua, che stavolta poteva diventare arsenico. Invece la reazione è da applausi. Abbatte due tabu e si prende gli ottavi di finale, anche se con un pizzico di brivido di troppo nel secondo tempo.




Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2025, 20:44






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