Luca Casarini, fondatore di Mediterranea, è tra gli intercettati con il software Graphite di Paragon. Ieri ha ricevuto il primo report da The Citizen Lab, centro di ricerca canadese che sta conducendo un’inchiesta indipendente sui dispositivi.
Quindi lo spyware è attivo da febbraio 2024. È stato spiato anche il papa?
No, perché non ho avuto conversazioni telefoniche con lui né gli ho mandato messaggi via cellulare. Quelli che ci siamo scambiati sono stati scritti a penna.
Cosa cercavano nel suo smartphone le «autorità statali» che usano Graphite?
Me lo sono chiesto anch’io, perché tutto quello che faccio è pubblico. Potrebbero aver lavorato per costruire dei dossier: queste intercettazioni, anche se legalmente autorizzate, sono preventive. Quindi i materiali non valgono a processo. Teoricamente dovrebbero essere distrutti entro sei mesi, ma chi lo sa. Comunque è un periodo sufficiente per costruire montature giudiziarie da offrire a qualche procura. Mi è già successo. Per il G8 di Genova del 2001 un fascicolo che ci accusava di associazione sovversiva girò undici procure prima di trovare casa, a Catanzaro. Questo tipo di intercettazioni, che deve autorizzare il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, sono lecite solo per due ipotesi: terrorismo internazionale e minacce alla sicurezza della Repubblica. Sarebbe incredibile se attivisti per i diritti umani fossero considerati tali, mentre uno come Elmasry viene portato a casa con un volo di Stato. Sarebbe, come dice Vannacci, un «mondo al contrario».
Il Giornale ha citato una nota dei servizi su un’inchiesta per associazione a delinquere per favorire l’immigrazione illegale. Non parla dei soccorsi in mare, ma di «agevolazioni degli spostamenti di migranti clandestini sul territorio nazionale». Che state facendo a terra?
Favorire lo spostamento di migranti, richiedenti asilo o rifugiati sul territorio nazionale non è nemmeno un reato. Attiene alle normali attività di solidarietà. È cosa diversa dal favorire l’ingresso, crimine di cui sono accusato a Ragusa. Comunque credo che la nota si riferisca allo spionaggio delle reti di solidarietà. Ma è tutto pubblico. Refugees in Libya, citata con Mediterranea, è un’associazione legalmente costituita. Lo statuto dice che gestisce una linea telefonica per i migranti che hanno bisogno: in Italia, ma anche in Libia e Tunisia. Sono personalmente in contatto con internati nei lager o deportati nel deserto. Non c’è nulla di segreto. Più che controllare, credo vogliano schedare: avere i nomi dei rifugiati, sapere dove vanno, cosa fanno. Per un dossier o una montatura giudiziaria. La caratteristica di Graphite è che non si limita a registrare: può inserire materiali nel telefono.
Il presidente di Refugees in Libya, David Yambio, sarebbe al centro dell’inchiesta per associazione. In che rapporti siete?
Siamo fratelli. Da quando è stato il portavoce della prima protesta pubblica dei rifugiati in Libia, davanti agli uffici Unhcr di Tripoli. Tra il 20221 e il 2022 per oltre 100 giorni 3mila rifugiati hanno chiesto l’evacuazione per motivi umanitari. Le milizie hanno fatto sei morti e 600 arresti, su David hanno emesso un mandato di cattura. Poi è riuscito ad arrivare in Italia. Qui se la prendono con lui perché non sta zitto, perché continua a lottare per chi è in Libia o nel deserto tunisino. Vogliono fargli paura e silenziare una voce scomoda. Quindi noi facciamo il contrario: gli diamo spazio, lo aiutiamo, lo supportiamo. Tutti dovrebbero sostenere i Refugees in Libya.
I soggetti spiati di cui conosciamo l’identità hanno a che fare con la Libia, a eccezione del direttore di Fanpage Francesco Cancellato. Che c’entra lui?
Non mi spiego la sua presenza. Ma qui sorge un altro problema: palazzo Chigi non ha parlato di noi, ma ha negato di aver intercettato giornalisti. Perché le intercettazioni preventive, che possiamo definire «governative» visto che le fanno i servizi, sono vietate per i giornalisti. Oggi [ieri per chi legge, ndr] abbiamo saputo da Nordio che nessuna forza di polizia usa lo spyware, per cui restano solo i servizi: o dimostrano che siamo stati attaccati da uno Stato straniero oppure devono dire quali sono le ipotesi per cui hanno autorizzato questa cosa. E devono dirlo anche per Cancellato. Se la nostra vicenda è inaccettabile politicamente, la sua lo è anche legalmente.
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