Professor Mele (Sfbm) stima: con le reti neurali, prezzo Ttf intorno ai 62 euro a MWh per fine giugno
Il Governo è al lavoro per trovare le coperture e le modalità più adeguate di intervento per contrastare il caro bollette. Lo ha ribadito ancora una volta il ministro dell’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin durante il convegno in Confindustria sui temi del nucleare. Il provvedimento potrebbe arrivare in uno dei prossimi Consigli dei ministri accompagnato anche dal Ddl sul nucleare. Il nodo rimane innanzitutto economico e su questo sta lavorando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha incontrato il premier Giorgia Meloni per studiare le azioni da intraprendere, ha rivelato Pichetto.
I FRONTI DI LAVORO
I fronti sui quali si lavora, come ampiamente anticipato nei giorni scorsi, sono quelli legati all’eliminazione del divario fra il prezzo del gas sul mercato europeo, quello formato al Ttf di Amsterdam e quello sul mercato italiano (il Psv), la compensazione della tassazione europea Ets sulle emissioni a carico dei produttori di energia, il potenziamento dell’energy release, il meccanismo che garantisce energia elettrica a prezzi calmierati alle imprese energivore. Tra le ipotesi sul tavolo, anche lo sconto sull’Iva (oggi è al 22%) e la possibilità di ampliare il bonus sociale, attualmente riservato alle famiglie con un Isee inferiore a 9.530 euro (il tetto è a 20 mila euro per i nuclei numerosi).
PREZZI DEL GAS A 48 EURO AL MWH
Attualmente i prezzi del gas oscillano attorno ai 48 euro al MWh, ben inferiori ai 54 euro toccati la scorsa settimana a causa del freddo, delle turbolenze internazionali e dell’esaurimento progressivo delle scorte gas. L’Italia è al sicuro: “Abbiamo uno stoccaggio superiore alla media europea, superiore rispetto a quasi tutti i Paesi. Questo determina che non abbiamo preoccupazione di stoccaggio”, ha rassicurato Pichetto.
STOCCAGGI ITALIANI AL 54%. PER ALLENTARE LA PRESSIONE SUI PREZZI POSSIBILE ABBASSAMENTO OBIETTIVO STOCCAGGI UE
Al momento l’Europa ha riserve per il 42,59% mentre l’Italia è al 54,55% secondo i dati del Gie (Gas Infrastructure Europe) a poco più di un mese dalla fine della stagione invernale. A partire dalla quale comincerà però il riempimento per il prossimo anno. “Se abbassassimo l’obiettivo stoccaggi a un livello più basso, può essere 90% come ipotizzato, si avrebbe automaticamente una minor pressione sulla domanda e potrebbe determinarsi una riduzione del prezzo”, ha spiegato il ministro anticipando alcune proposte che circolano tra i corridoi europei e che dovrebbero essere discusse a metà marzo in occasione del prossimo Consiglio Energia.
PROFESSOR MELE (SFBM) STIMA, CON LE RETI NEURALI, PREZZO TTF INTORNO AI 62 EURO A MWH PER FINE GIUGNO
Intanto, il Professor Marco Mele, economista e amministratore Unico della SFBM, autore di importanti pubblicazioni scientifiche, grazie all’intelligenza artificiale, ha stimato l’andamento del prezzo TTF Natural Gas Futures fino alla fine di giugno 2025.
Secondo la stima, il 20 giugno il prezzo potrebbe registrare un valore intorno ai 62 euro al megawattora. Mele ha utilizzato una vasta gamma di dati tra cui: dati storici sui prezzi, dati sui livelli di produzione nei principali paesi fornitori, indicatori macroeconomici, come PIL, tassi di inflazione e livelli di occupazione nell’UE, avvenimenti geopolitici, la situazione in Ucraina, le condizioni metereologiche.
Le simulazioni di Mele, attraverso la modellistica in reti neurali, hanno portato ad ipotizzare che il prezzo del gas TTF potrebbe stabilizzarsi vicino ad una media di circa 56 euro per megawattora nei prossimi sei mesi, registrando il valore più elevato il 20 giugno, sui 62 euro per megawattora.
Lo scenario ipotizzato rappresenta l’evoluzione del prezzo sul mercato di Amsterdam a condizioni economiche e geopolitiche simili a quelle attuali. Il modello prevede però anche due scenari alternativi. Nel caso di risoluzione del conflitto ucraino, in assenza di dazi e con una domanda energetica stabile la stima prevede un trend decrescente con un prezzo per megawattora in media di 48 euro e un valore a fine giugno di circa 42 euro. Nell’ipotesi più pessimistica, a guerra ancora in corso e con l’applicazione dei dazi, lo scenario prevede aumenti importanti di prezzo con media a 67 euro per megawattora e un valore massimo intorno ai 78 euro a fine giugno.
“Nonostante i risultati promettenti di questi modelli di analisi – spiega Mele – rimangono delle sfide ancora aperte. Le previsioni con le reti neurali sono certamente più accurate di quelle tradizionali ma il tutto dipende fortemente dalla qualità dei dati disponibili. Eventi imprevisti, come nuove crisi geopolitiche possono rapidamente alterare le dinamiche del mercato e rendere obsolete anche le previsioni più sofisticate. Tuttavia, è importante considerare che la sinergia tra intelligenza artificiale e mercato energetico è fondamentale e potrebbe non solo migliorare l’efficienza delle operazioni commerciali, ma contribuire ad un futuro più sostenibile e resiliente per l’Europa, affrontando le sfide climatiche con maggiore preparazione e flessibilità”.
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