BOLZANO. Controlli a tappeto e sanzioni fino a 30mila euro se l’appartamento convenzionato per residenti viene usato a scopo turistico. Tanto che a Bolzano alcuni hanno già subodorato la stretta e solo lo scorso mese sono rientrate le licenze di cento posti letto su un totale di mille, l’equivalente di 25-30 appartamenti.
La giunta lo interpreta come un primo risultato della riforma edilizia e urbanistica, presentata ieri e in arrivo al tavolo dell’esecutivo con un disegno di legge «omnibus» martedì prossimo. Il via libera del Consiglio dei Comuni è atteso per dopodomani.
Poi il testo sarà discusso in Consiglio, e lì si vedrà dove porteranno le correnti. Ma il principio della riforma, promettono a Palazzo Widmann, non si tocca. «Non possiamo lavorare solo sulla leva della domanda, erogare contributi senza che l’offerta aumenti. Vogliamo sostenere la domanda in modo mirato e al contempo ampliare l’offerta per i residenti. Abbiamo lavorato alla radice dei problemi e sappiamo che i risultati non arriveranno subito. È comunque prevedibile un impatto importante sul mercato», asserisce il presidente Arno Kompatscher.
Contributi per nuove case
La riforma si articola in tre macroaree: edilizia per residenti, sistema dei contributi, semplificazione delle procedure.
«La società cambia e ha bisogno di modelli più flessibili», premette l’assessora all’Edilizia sociale Ulli Mair. Di qui l’introduzione di un modello di finanziamento di nuove costruzioni, con vincolo trentennale sulla destinazione d’uso. La Provincia contribuirà per il 55% dei costi di progettazione e costruzione di alloggi in affitto sostenuti da cooperative, associazioni, fondazioni, anche Comuni.
Il vincolo per residenti
Nei Comuni in emergenza abitativa, le nuove zone edificabili a scopo residenziale e quelle risultanti da un cambio della destinazione urbanistica saranno interamente destinate ad alloggi con vincolo per residenti. Ulli Mair spiega: «Non saranno più concessi contributi pubblici senza vincolo. Nel caso di violazioni scatterà l’obbligo di restituire il contributo».
Per scoraggiare la speculazione torna il vincolo sociale ventennale.
Affittacamere, masi e alberghi
L’assessora anticipa una stretta su controlli («saranno svolti in tutti i comuni»), qualifiche professionali richieste agli affittacamere e contratti di locazione a breve termine, da concedere solo nel luogo di residenza o domicilio del locatario.
Se un appartamento vincolato è sfitto, la sanzione sarà due volte e mezza il canone provinciale per ogni mese di abuso. Per il resto, cioè per tutta quella zona grigia dove negli ultimi anni hanno prosperato le locazioni «fai da te», si va dai 10mila euro per l’utilizzo improprio ai 30mila per l’affitto a scopo turistico. Oggi vige un’unica multa da 5mila euro.
«Ciò che è inaccettabile – spiega l’assessore ad Agricoltura e Turismo Luis Walcher – è avere “perso” migliaia di appartamenti. Le case sottratte ai residenti sono uno dei principali motivi di avversione per il turismo». Walcher annuncia norme severe sulla vendita dei masi chiusi e uno stop agli alberghi diffusi nei comuni in emergenza abitativa.
Alloggi per lavoratori
Per alleggerire la pressione sul mercato, la riforma permetterà di realizzare alloggi per lavoratori in strutture ricettive in disuso e zone di destinazione speciale per infrastrutture e aree sciistiche (fino al 20% del nuovo volume) senza cambiarne la destinazione d’uso.Il tema delle zone produttive sarà affrontato più avanti.
Così infatti l’assessore all’Urbanistica Peter Brunner: «Stiamo lavorando con il collega Marco Galateo per prolungare da uno a cinque anni la possibilità di alloggio nelle zone produttive. Inseriremo paletti cui speriamo che un domani anche il Comune di Bolzano possa adattarsi, senza intrometterci nelle sue decisioni. Stiamo valutando anche la possibilità di creare alloggi per chi lavora in zone differenti, ma su questo le categorie sono critiche. Confindustria non vorrebbe che zone dedicate alla produzione acquisissero tratti residenziali. È una materia delicata».
Mutui, fondo di garanzia e Ipes
Il disegno di legge crea la base normativa perché la Provincia si faccia carico di una parte degli interessi di mutui a tasso agevolato, tema al centro di una serrata trattativa con le banche che dovrebbe concludersi entro marzo. Sempre il mese prossimo sarà modificato il modello Risparmio casa, con misure per giovani e famiglie. Viene ampliato il novero dei soggetti che possono costituire il fondo di garanzia per morosità e danni, per facilitarne la creazione. Per quanto riguarda gli alloggi a canone calmierato introdotti lo scorso ottobre, «l’Ipes avrà il diritto di prelazione per mettere a disposizione il 30% degli alloggi come affitti agevolati per il ceto medio», spiega Ulli Mair.
Gli importi dei contributi a fondo perduto dell’edilizia agevolata saranno aumentati del 20% per risanamenti e ristrutturazioni e del 10% per nuovi edifici a più piani.
Le agevolazioni: criteri e requisiti
La riforma introduce un nuovo metodo di calcolo per l’accesso alle agevolazioni. Non si applicherà più il calcolo della superficie abitativa: sarà determinante solo la categoria catastale. Anche i requisiti per l’occupazione degli alloggi per residenti saranno ridotti: resta il criterio dei cinque anni di residenza o del posto di lavoro o di studio in Alto Adige, ma decadono tutte le altre restrizioni, come la proprietà di immobili in altri comuni. Si dovrà avere la residenza anagrafica nell’alloggio.
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