+300% in tre anni. Intervista a Bricolo

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A guardarla bene, la mappa della Doc Custoza ricorda quella della Francia. Una distanza che si assottiglia anche nei calici, secondo gli esiti della degustazione di Winemag tenutasi in Consorzio. Tanti i vini sopra i 90/100. Non deludono i “base”, categoria maggiormente prodotta. Ma è tra i Custoza Superiore e i Custoza Riserva che arriva la conferma dell’assoluta qualità – ancora scarsamente nota, mistero – dei vini bianchi di Custoza. Che i produttori stiano puntando in alto, spalleggiati ormai da un decennio da una visionaria gestione del Consorzio – oggi guidato dalla vignaiola Roberta Bricolo dell’Azienda agricola Gorgo – lo dimostra un dato su tutti: la crescita smisurata del Custoza Superiore. Ovvero del vino che – con la Riserva – dimostra come i bianchi di Custoza possano sfidare il tempo. In molti casi, al pari delle pregiate denominazioni di quella nazione a cui rimanda, curiosamente, la forma del vigneto Custoza Doc. https://custoza.wine/

ORGOGLIO CUSTOZA SUPERIORE: +300% IN 3 ANNI

Secondo i dati forniti a Winemag da Bricolo, il Custoza Superiore è cresciuto del 300% negli ultimi tre anni. «Siamo molto fieri – evidenzia la presidente del Consorzio – di poter parlare del boom di questa tipologia, che racconta la complessità del Custoza Doc. Ciascuna varietà del blend porta una caratteristica e viene valorizzata in maniera così puntuale da offrire un vino che si può abbinare a piatti più elaborati e ha un potenziale evolutivo importante. Dopo un decennio di sperimentazione sulla tipologia, possiamo oggi affermare che si tratta dei vini più presenti nelle carte vini dei ristoranti. L’aumento della rivendica di Custoza Superiore è un chiaro indicatore di crescita della denominazione, per affermare il savoir-faire aziendale e testare, ancor più, quella che definiamo “art of blending“».

I BIANCHI DI CUSTOZA: CONTEMPORARY BLEND

Già perché, secondo il disciplinare approvato l’8 febbraio 1971, il Custoza Doc – o Bianco di Custoza – è generalmente ottenuto dal “blend” di più uve a bacca bianca. Si tratta per di Garganega, Trebbianello (biotipo del Tocai Friulano), Bianca Fernanda (clone locale del Cortese) e Trebbiano Toscano. Insieme devono costituire almeno il 70% dell’uvaggio, con ciascun vitigno che non può superare il 45%. Malvasia, Riesling (Italico e/o Renano), Pinot Bianco, Chardonnay e Incrocio Manzoni possono concorrere fino a un massimo del 30%, da soli o congiuntamente. Da qui il claim Contemporary blend, ovvero Blend contemporaneo, scelto dal Consorzio Custoza per promuoversi sui mercati, soprattutto internazionali. Ultima occasione Wine Paris 2025, nell’ambito della prima “missione” del nuovo brand Lake Garda Wines.

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ANDAMENTO DENOMINAZIONE CUSTOZA AL GENNAIO 2025

La denominazione sta dunque attraversando un periodo di significative variazioni, come evidenziano anche i dati relativi agli imbottigliamenti e alle giacenze fino al 31 gennaio 2025I dati sugli imbottigliamenti cumulativi mostrano un trend positivo per la Doc Custoza. A gennaio 2025, il volume imbottigliato è di 6958,33 hl (pari a circa 927 mila bottiglie), segnando una crescita del 23% rispetto ai 5660,54 hl (754 mila bottiglie) del 2024. L’aumento si mantiene costante nei mesi successivi, con punte significative nei mesi estivi.

Luglio 2024 registra 50.229,90 hl, in rialzo rispetto ai 48.612,31 hl del 2023. La tenuta della Doc gardesana, nel confronto tra il 2024 e il 2023, è evidente: 9.775.612 bottiglie contro 9.784.473. Se il trend degli imbottigliamenti lascia ben sperare per un 2025 di crescita, buone notizie arrivano anche sul fronte delle giacenze, che registrano una significativa contrazione. Il dato di gennaio 2025 mostra un forte calo delle giacenze di Custoza Doc a 84117,64 hl, rispetto ai 107.249,13 hl dello stesso periodo del 2024 e ai 121.363,68 hl del 2023.

CUSTOZA DOC: IMBOTTIGLIAMENTI CUMULATIVI (HL)

  2023 2025 2025
GENNAIO 3951,93 5660,54 6958,33
FEBBRAIO 12274,34 13163,88
MARZO 19646,43 20939,79
APRILE 26270,93 26953,25
MAGGIO 36346,79 34717,77
GIUGNO 41716,27 43694,16
LUGLIO 48612,31 50229,90
AGOSTO 53225,70 53065,02
SETTEMBRE 58230,92 58818,66
OTTOBRE 60814,40 63428,31
NOVEMBRE 66147,23 67205,20
DICEMBRE 73383,55 73317,09

LE GIACENZE DI CUSTOZA DOC (HL)

2023 2024 2025
GENNAIO 121363,68 107249,13 84117,64
FEBBRAIO 111700,28 97170,10
MARZO 102028,70 86269,33
APRILE 93128,01 78741,94
MAGGIO 76392,00    64792,73
GIUGNO 68998,55 51501,28
LUGLIO 59708,83 41191,62
AGOSTO 53174,30 37703,62
SETTEMBRE 46634,31 27122,35
OTTOBRE 46775,64 38729,30
NOVEMBRE 68982,15 90300,80
DICEMBRE 119041,83 94525,54

CUSTOZA RISERVA: «LA NOSTRA SCOMMESSA VINTA, SU LONGEVITÀ E VALORE»

Il successo del Custoza Superiore si accompagna alla recente introduzione – avvenuta nel 2019 – di una nuova tipologia: il Custoza Riserva. «Qualcuno potrebbe chiederci: serviva davvero? La risposta – spiega ancora a Winemag la presidente del Consorzio, Roberta Bricolo – è da ricercare nell’indagine molto profonda compiuta negli ultimi 5 anni sulla longevità dei nostri Custoza Superiore. Volevamo capirne il potenziale. I primi a sorprendersi siamo stati noi produttori, iniziando a riaprire bottiglie nascoste nelle cantine».

«Custoza Doc e Custoza Superiore, non necessariamente pensati per essere bevuti 5, 8 o 10 anni dopo – continua la numero uno del Consorzio, subentrata nel 2021 dopo la prematura scomparsa di Luciano Piona – si sono rivelati ottimi. Con questa presa di coscienza, forti della sperimentazione compiuta sul Custoza Superiore, ci ha portato a concepire vini in cui è ancora più evidente la firma del produttore. I Custoza Riserva vogliono essere vini che mi piace definire “di mano libera”. Utili a scardinare cliché sui vini bianchi da bere nell’annata. Vini attraverso i quali i nostri produttori si raccontano». Ma c’è un’altra caratteristica distintiva.

«I Custoza Riserve, sino ad ora – rivela Bricolo – sono prodotti solo da aziende agricole, che seguono tutta la filiera produttiva, dalla vigna alla commercializzazione. Quelle disponibili oggi riportano l’annata 2019 o 2020 in etichetta. E hanno fatto tutte il loro esordio a Vinitaly 2024, lo scorso anno, senza che i produttori si siano messi d’accordo tra loro. Un tacito accordo tra chi ha pensato al prodotto, lo ha custodito in cantina e lo ha trovato “pronto”, cinque anni dopo, per essere giudicato dagli esperti di settore e venduto ai clienti. I risultati sono stati molto confortanti». Poche bottiglie, certo. Ma un effetto dirompente a livello di immagine della denominazione. Un asso nella manica del Custoza. Utile a spingere, verso alto, il valore medio delle altre due tipologie, dalla base verso il vertice della piramide qualitativa.

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