Sören Pellmann, 48enne politico della Linke, domenica vuole difendere il mandato diretto nella circoscrizione 152 di Lipsia-Sud, che ha già vinto due volte e che ha garantito al suo partito di rimanere nel Bundestag nel 2021. All’epoca, il partito aveva perso quasi la metà dei suoi elettori e con il 4,9% non era riuscito a raggiungere la soglia di sbarramento del 5% per entrare nel Parlamento tedesco. Solo il fatto che Pellmann ha vinto anche il suo collegio elettorale, insieme a Gregor Gysi e Gesine Lötzsch a Berlino, ha garantito al partito l’ingresso dalla porta di servizio.
Quattro anni dopo, molte speranze sono ancora riposte in lui. I sondaggi, in cui la Linke si è recentemente stabilizzato sopra il 5%, danno una sensazione rassicurante. La Linke sta combattendo per ben sei «circoscrizioni strategiche»: oltre a quella nel sud di Lipsia, queste comprendono anche le tre dove sono in gara i veterani del partito detti «riccioli d’argento»: Gregor Gysi, Bodo Ramelow e Dietmar Bartsch a Berlino, Erfurt e Rostock. Ma questo non cambia il suo ruolo, dice Pellmann: «Questo collegio rimane la nostra assicurazione sulla vita». È uno dei collegi elettorali che, come ha scritto un giornale regionale, «la politica federale terrà d’occhio la sera delle elezioni».
L’esito della gara è ancora da vedere. Secondo le previsioni, le possibilità di Pellmann non sono poche. Gli osservatori si aspettano una lotta a tre tra Pellmann, Christoph Neumann dell’AfD e il candidato della Cdu Dietmar Link.
Questa volta, però, le carte sono state rimescolate e ciò è dovuto in gran parte a Eric Recke, capogruppo dell’Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw). Alle elezioni comunali dello scorso giugno, il partito, fondato solo nove mesi prima, ha ottenuto un successo di tutto rispetto: 9,6%, sette seggi. Alle elezioni per il Parlamento dello Stato federato della Sassonia, a settembre, ha guadagnato l’11,8 %, sufficiente per 15 seggi. Ora il partito vuole entrare nel Bundestag, e Recke si candida direttamente nella circoscrizione 152.
Il Bsw è ben lontano dal fare una campagna elettorale in tutti i collegi uninominali. In Turingia, dove il partito fa parte del governo, ha presentato candidati diretti in ciascuna delle otto circoscrizioni; nel Brandeburgo, dove fa parte di una coalizione, nemmeno uno. Ci sono quattro candidati diretti del Bsw nelle dodici circoscrizioni di Berlino. Due di loro sono in corsa a Berlino, dove Gysi e la leader nazionale della Linke Ines Schwerdtner vogliono difendere gli importanti mandati diretti conquistati nel 2021. In Sassonia, il Bsw conta su sei dei 16 collegi elettorali uninominali. La governatrice del Land, Sabine Zimmermann, aveva annunciato che si sarebbero limitati a «circoscrizioni strategiche»: oltre a Görlitz e Zwickau, Chemnitz e i Monti Metalliferi (in tedesco Erzgebirge), le due circoscrizioni di Lipsia.
«Abbiamo scelto circoscrizioni che sono sotto i riflettori», sottolinea Recke. L’ideale sarebbe stato avere una presenza su tutto il territorio nazionale, dice: «Ma le nostre risorse sono ancora limitate». Il Bsw conta finora solo 80 membri, a causa di una rigida politica di ammissione di nuovi iscritti in Sassonia. Inoltre, sono stati inseriti dei candidati nella corsa «dove è possibile fare qualcosa contro l’AfD». A Görlitz e Chemnitz sono in corsa l’attuale leader nazionale di AfD Tino Chrupalla e l’ex presidente del partito Alexander Gauland. Recke ipotizza che sarà possibile sottrarre loro voti e fa riferimento a studi come quello recentemente presentato dai ricercatori dell’Università di Mannheim. «L’alleanza Sahra Wagenknecht sta indebolendo l’AfD più del previsto», si legge. In particolare, il suo rifiuto al sostegno dell’Ucraina sta spingendo verso il partito elettori che «originariamente intendevano votare per AfD». Il ragionamento di Recke suggerisce anche che la sua candidatura nella circoscrizione 152 ridurrà il risultato dell’AfD.
Il partito di sinistra non la pensa così. Alle elezioni regionali in Sassonia di settembre, quando anche la Linke non ha raggiunto la soglia del 5% ed è entrata in Parlamento solo grazie a due mandati diretti, Bsw ha sottratto circa 23mila voti all’AfD, ma soprattutto ha indebolito la Linke, che ha perso 73mila ex elettori a favore del nuovo partito del suo ex capogruppo parlamentare. Se ciò dovesse ripetersi alle elezioni del Bundestag, potrebbe costare ai compagni della combattutissima circoscrizione 152 voti cruciali. Pellmann sospetta che si tratti di una mossa calcolata. Il Bsw sta «deliberatamente cercando di sottrarci voti nelle roccaforti della sinistra», afferma: «La strategia è quella di attaccare l’assicurazione sulla vita della Linke».
È piuttosto curioso che Pellmann e Recke, due politici che un tempo erano compagni, siano in competizione tra loro. L’attuale capo del gruppo parlamentare del Bsw è stato membro della Linke dal 2011 al 2019, anche se ad Amburgo dove era già attivo nel movimento Aufstehen (Alzarsi in piedi) fondato da Sahra Wagenknecht nel 2018.
La situazione dei due partiti in campagna elettorale è piuttosto contraddittoria e inaspettata. Il partito la Linke, che era già stato dato per morto, sta vivendo una miracolosa resurrezione. Fenomenale è la popolarità dei Silberlocken, i «riccioli d’argento», che hanno incitato una folla entusiasta dal balcone del Ringcafé di Lipsia, gremito, in occasione di un evento a sostegno di Pellmann.
Mentre per Bsw, dopo i primi successi nelle elezioni europee, locali e regionali, la campagna per le elezioni federali si è trasformata in una battaglia con le unghie e non si può più escludere un fallimento.
Estratto dall’articolo che sarà pubblicato sul quotidiano tedesco di sinistra nd il 21 febbraio. Traduzione di Cyrus Salimi-Asl.
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