Lo scialpinismo è una disciplina fino a poco tempo fa considerata solo di nicchia, ora in rapida crescita tra gli amatori (in crescita, per la stagione 2024/25, secondo i dati dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano di JFC, raggiungendo quota 183 mila praticanti; nel 2023/24 erano 109 mila) e non più limitata al segmento race. Per capire l’andamento del mercato, i trend, l’identikit del consumatore e le previsioni a lungo termine – anche in funzione del cambiamento climatico – nello Speciale Skialp allegato al numero 1 di Outdoor Magazine abbiamo svolto un’inchiesta che ha coinvolto alcune delle aziende più importanti del settore.
Le nuove tendenze dello scialpinismo
Se da un lato il mondo dello skialp race sta subendo un calo, anche a causa della difficoltà di programmazione e organizzazione delle gare per via di condizioni nevose precarie, lo scialpinismo nella sua versione “touring” è sempre più in voga, con un picco post-pandemico per la chiusura degli impianti.
Il consumatore outdoor, sempre più multisport (dalle parole di Thomas Aichner di Sportservice Erwin Stricker in occasione del convegno “Il consumatore outdoor: conoscerlo è la chiave per il futuro” tenutosi a Prowinter 2025), è interessato a questa nuova disciplina in un’ottica freetouring, di scoperta, che ricerca l’esperienza e vuole condividerla con i suoi amici. Chiede, di conseguenza, attrezzatura e abbigliamento che lo segua in queste sue esplorazioni, con un grado di tecnicità sufficiente ma anche comodo e multistagione.
Come dicono Matteo Rolando, product manager apparel, e Roberta Lazzarotto, senior product manager apparel di Salewa: “Negli ultimi anni c’è stata indubbiamente un’evoluzione dei fit in una direzione più regular e up to date per consumatori non solo legati alla performance ma anche al comfort e stile. Infine, una contaminazione del mondo freeride per quanto riguarda features e fit. C’è stato un picco post-pandemico di nuovi praticanti legato alla chiusura degli impianti, attualmente siamo in una fase di stabilità, in cui crediamo l’attività possa ancora generare interesse e ci sia potenziale a livello prodotto per migliorare e innovare di anno in anno“.
Anche Marco Nicoli, sales manager Italia di Oberalp: “Da un punto di vista volumi e valori possiamo dire che il comparto ha visto una forte evoluzione post-pandemia con un considerevole aumento di praticanti, che in parte sono rimasti. Oggi lo scialpinismo è in una fase crescente in termini di attrazione e amatori, sebbene in quantitativo minore rispetto all’anno post-Covid. Gli ultimi inverni non hanno facilitato la pratica per carenza di neve, ma possiamo confermare di trovarci in una situazione di crescita“.
Comunque, il mondo dello scialpinismo non si ferma allo ski touring. Negli ultimi anni si sono delineati diverse inclinazioni di questa disciplina a seconda delle preferenze di ognuno. A partire dal race, attualmente in difficoltà per una gestione del presidente FISI Flavio Rota più interessata ai format Olimpici (speed e staffetta, spendibili in pochi minuti, in condizioni sicure e “televisibili” e a rischio ridotto, una specie di “riassunto” di quello che le diverse sfaccettature dello scialpinismo possono offrire) che alla tradizione delle Grandi Classiche.
Ci sono però anche i “garisti” che, sempre secondo Nicoli, ricercano tempo e prestazioni anche fuori dalle gare, o i “light tech“, che preferiscono prodotti fast and light che prediligono la risalita alla discesa. Accanto a loro gli scialpinisti più classici, che ricercano vette importanti e tradizionali quando le condizioni meteo lo permettono; gli amatori, che preferiscono la vicinanza alle piste o tracciati più facili e sicuri, preferibilmente in gruppo e con amici. E poi chi predilige la discesa in backcountry a scapito dei prodotti molto leggeri.
Lo ski fitness
Un’altra tendenza è quella dello ski fitness, un modo di risalire le piste senza impianti, con attrezzatura da skialp, e poi ridiscenderle come una normale pratica di sci alpino. Questo è molto apprezzato sia dagli appassionati alle prime armi, che spesso non hanno ancora le conoscenze necessarie per uscire in ambienti aperti e più tecnicamente complessi, sia dalle persone che desiderano tenersi in forma in una maniera alternativa, senza voler necessariamente usare gli impianti di risalita.
Come riassume bene Luca Salini, ceo di Crazy: “Il fatto che in Italia sia vietato pressoché ovunque risalire le piste blocca quello che viene definito ski fitness, anche se alcune località si stanno muovendo per agevolare gli sportivi in questa direzione. La vera essenza dello scialpinismo rimane quella della montagna, ma per frequentarla serve competenza e non sempre gli appassionati si sentono in comfort zone uscendo dai sentieri battuti. Del race […] finché non si riprende un programma serio di rilancio della specialità non si vedono luci all’orizzonte“.
Creare tracciati sicuri
Tuttavia, diversi comprensori stanno collaborando offrendo possibilità di risalita e sentieri già tracciati e mantenuti in collaborazione con le società di impianti. Un esempio è il progetto del territorio di Bormio degli Stelvio Natural Skimo Trails, che conta quattro itinerari tracciati, con risalita nel bosco e discesa in pista. Per Bormio e tutta l’Alta Valtellina, questo progetto è molto importante perché, in virtù di come stanno cambiando gli inverni, la possibilità di poter offrire un’alternativa organizzata allo sci alpino e complementare al turismo di massa riesce a completare il panorama dell’offerta.
Come detto da Veronica Mazzola, direttrice marketing Società Multiservizi Alta Valle: “La carenza neve è uno dei problemi che ci affliggeranno sempre di più nei prossimi anni e poterci appoggiare alle società degli impianti che innevano le loro piste ci permette di offrire attività di scialpinismo durante tutta la stagione, e questo è un vantaggio e un grandissimo aiuto per tutto il sistema“.
Non solo le istituzioni, ma questo progetto trova la collaborazione anche di aziende come Ski Trab, con i quali la Società Multiservizi Alta Valle ha in piano di realizzare la prima edizione della Ski Trab Academy.
Quello che è certo è che, senza condizioni più sicure per chi si approccia per la prima volta a questo sport anche solo per tenersi in forma, alimentare il movimento sarà più complicato del dovuto. Da questo assunto nascono iniziative come Skimofestival, che mettono in sinergia istituzioni, territorio, brand e nuovi appassionati in contesti controllati e sicuri, con il supporto di guide ed esperti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link