Fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, posti di lavoro a rischio? I sindacati entrano in stato di agitazione e sciopero

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I lavoratori della sede e del magazzino di Castiglione del Lago di Coop Centro Italia, unitamente alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria, riuniti in assemblea nella giornata di martedì 11 febbraio, hanno indetto lo stato di agitazione e due ore di sciopero per giovedì 20 febbraio, dalle ore 8:30 alle ore 10:30, con presidio fuori dalla stessa sede di Castiglione del Lago. “Nonostante le nostre ripetute richieste – spiegano le organizzazioni sindacali –, l’azienda non ha ancora fornito il piano industriale relativo alla fusione per incorporazione con Unicoop Tirreno. Con questa iniziativa vogliamo informare l’opinione pubblica della condotta dell’azienda e richiedere con forza il piano industriale e le ricadute occupazionali che l’applicazione dello stesso avranno sui lavoratori e su tutto il territorio locale”. Come noto la nuova realtà si chiamerà Unicoop Etruria, opererà su Toscana, Umbria e Lazio, dalla fusione dovrebbe ereditare quasi 6mila dipendenti, circa 170 punti vendita e quasi 800mila soci.

Coop Centro Italia, infatti, è una delle imprese più grandi della regione e, considerando gli addetti del centro logistico e direzionale di Castiglione del Lago, è uno dei maggiori bacini occupazionali del Trasimeno. “La fusione per incorporazione – ricordano Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria – sposta la sede legale e amministrativa in provincia di Livorno e rischia di indebolire la presenza nel territorio della cooperativa. Per queste ragioni, consapevoli che Coop Centro Italia rappresenti un patrimonio di tutta la comunità, chiediamo il sostegno delle istituzioni e invitiamo al presidio tutte le forze politiche e sociali della regione, auspicando che la mobilitazione favorisca un cambio di atteggiamento da parte dei dirigenti e degli amministratori di Coop Centro Italia, che sino a ora sono stati evasivi”.

In riferimento a quanto pubblicato Coop Centro Italia precisa che il confronto sindacale, relativo al percorso di fusione con Unicoop Tirreno, è stato avviato in occasione dell’incontro del 13 gennaio, che si è svolto a Roma presso lo Starhotels Metropole, con le rappresentanza sindacali di categoria, nonché RSU e RSA di ogni singola unità organizzative/lavorative delle due Cooperative. In quella sede la Cooperativa ha illustrato i contenuti del Piano Industriale e ha condiviso con le OO.SS. di proseguire un percorso di confronto con la rappresentanza dei lavoratori sui diversi ambiti coinvolti. Successivamente si è tenuto un ulteriore incontro il 4 febbraio e un altro è già fissato per il prossimo 26 febbraio nell’ambito della consultazione sindacale relativa alla procedura di fusione.

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Riteniamo importante evidenziare che a seguito dell’ultimo incontro, del 4 febbraio le OO.SS. hanno diffuso un comunicato unitario in cui si evidenzia che la Cooperativa ha fornito “prime, parziali rassicurazioni” riguardo a magazzini e sedi. Nello specifico (il virgolettato che segue è tratto dal comunicato sindacale a firma Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil diffuso il giorno 4 febbraio) “I magazzini di Vignale e Castiglione del Lago non saranno interessati da ricadute dirette e in generale tutti gli attuali siti logistici sono considerati funzionali al nuovo progetto”; “Sulle Sedi sarà operata “un’ottimizzazione”, ma non sono ancora in grado di quantificare gli eventuali esuberi che si determineranno. È escluso in ogni caso il ricorso a procedure unilaterali di licenziamento collettivo”.

Con questa precisazione Coop Centro Italia intende quindi sottolineare che il tavolo di confronto è già attivo e vede la partecipazione delle rappresentanze sindacali nazionali e territoriali (comprese Filcams Cgil di Perugia e Uiltucs Uil Umbria), nonché delle RSU e RSA di tutte le unità organizzative della Cooperativa e della controllata Superconti.

Gli incontri con le OO.SS. stanno a testimoniare una interlocuzione che, nel corso dei confronti che ci saranno, potrà anche tenere di conto di valutazioni e suggerimenti da parte delle OO.SS. nazionali.

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’11 febbraio l’interrogazione a risposta immediata relativa sulle “Possibili ricadute occupazionali della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno”, presentata dal consigliere Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica). Illustrando l’atto ispettivo, Arcudi ha spiegato che “la fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno porterà alla creazione di Unicoop Etruria, con sede legale in Toscana. I sindacati hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze occupazionali, in particolare per le sedi operative e la rete di vendita presenti in Umbria.
La riorganizzazione delle sedi e della logistica potrebbe comportare una riduzione del personale nelle strutture umbre, con potenziali impatti negativi sull’occupazione locale e sul tessuto sociale della regione. La fusione potrebbe inoltre portare a una razionalizzazione della rete di vendita, con possibili chiusure o ridimensionamenti di punti vendita in Umbria, mettendo a rischio l’accesso dei cittadini ai servizi offerti dalla cooperativa. Ritengo quindi necessario che la Giunta chiarisca quali iniziative intende intraprendere per monitorare e valutare gli effetti della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno sull’occupazione e sulla rete commerciale in Umbria, con particolare riferimento alle sedi operative e ai punti vendita presenti sul territorio regionale. Se sono previsti tavoli di confronto con le parti sociali, le organizzazioni sindacali e le cooperative interessate, al fine di garantire la tutela dei lavoratori umbri e la salvaguardia dei punti vendita presenti sul territorio regionale. Se siano state valutate le possibili ricadute economiche e sociali della fusione sulle comunità locali umbre e quali azioni si intendano intraprendere per mitigare eventuali impatti negativi, con particolare riguardo alle aree più fragili del territorio. Se la Giunta intenda promuovere un dialogo con Unicoop Etruria per garantire il mantenimento e il potenziamento dei servizi offerti ai cittadini umbri, assicurando una presenza capillare e qualificata della cooperativa sul territorio regionale”.

L’assessore Francesco De Rebotti ha risposto che “il 10 dicembre è stato depositato il piano di fusione per incorporazione delle due Cooperative, con l’obiettivo di costituire una nuova realtà che sarà operativa da giugno 2025. Il nuovo gruppo avrà circa 6mila dipendenti diretti. Si tratta di un processo di fusione e non di una crisi aziendale. Non sono stai forniti dati specifici sui lavoratori coinvolti ma non risultano richieste di accesso agli ammortizzatori sociali. Gli stessi sindacati confermano che sul versante occupazionale ci sono impegni chiari da parte delle due Cooperative. Un tavolo di confronto è stato istituito per monitorare il processo e si è riunito una prima volta. Il 7 febbraio c’è stato un incontro con i lavoratori di Castiglione del lago, dove c’è uno dei due magazzini, l’altro è a Terni. Le notizie appaiono quindi confortanti. La trattativa è interregionale e quindi si sviluppa a livello nazionale. Non possiamo permetterci di generare preoccupazioni nei soci delle Cooperative, pur mantenendo alta l’attenzione e monitorando una situazione che auspichiamo conduca ad una razionalizzazione virtuosa”. Il consigliere Arcudi ha replicato dicendo “di prendere positivamente atto dell’azione intrapresa. Necessario affrontare queste questioni con equilibrio, per evitare allarmi sociali. L’Umbria perderà la sede legale della Coop e il fatturato della nuova realtà sarà in Toscana”. (Foto di Markus Spiske su Unsplash)

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