Campi Flegrei, Ciciliano (Protezione Civile): «Scossa di quinto grado? Contiamo i morti». È bufera sulla frase: cosa è successo

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Hanno sollevato un polverone le parole pronunciate da Fabio Ciciliano, capo nazionale della Protezione Civile, durante l’incontro di ieri con i cittadini sull’emergenza sismica nei Campi Flegrei. Rispondendo alle insistenti domande dei residenti preoccupati per la loro incolumità, infatti, ha detto: «Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e conti i morti. Funziona così». Frasi che, inevitabilmente, non hanno fatto alto che esacerbare l’ansia dei residenti dell’area dei Campi Flegrei.

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Campi Flegrei e la frase di Ciciliano: cosa è successo

In realtà, prima dell’uscita in questione, Ciciliano aveva spiegato che il rischio di un’eruzione è molto basso: «In questo momento non c’è pericolo che il magma stia risalendo, è di tutta evidenza però che queste scosse sono indice di una attività geotermica». Il capo della protezione civile ha assicurato che «Campi Flegrei è una delle aree più monitorate al mondo.

Sappiamo in tempo reale quello che accade e si condivide tutto con la comunità».

Le reazioni

Sui social in molti hanno manifestato disappunto per le parole di Ciciliano e alcuni si sono dati appuntamento per venerdì prossimo a Napoli in occasione del Consiglio comunale. Proprio il consigliere comunale e metropolitano di Napoli di Sinistra Italiana Rosario Andreozzi, nel chiedere al sindaco Manfredi di «compulsare il governo affinché rapidamente si trovino i fondi ed i modi per sopperire alle lungaggini del passato», sollecita anche l’amministrazione a fare «tutti gli sforzi possibili per mettere in campo misure straordinarie e coraggiose, perché queste affermazioni sono pericolose e gravi e fanno scaturire il panico nelle persone, che è uno dei nemici più insidiosi in contesti come questi. Noi non intendiamo contare i morti».

In una nota il vicepresidente della Camera ed ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, dichiara: «In un momento di grande preoccupazione per la popolazione dell’area dei Campi Flegrei, è fondamentale che le istituzioni mantengano un tono responsabile e rassicurante nella comunicazione pubblica. Le dichiarazioni del capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabio Ciciliano, apparse sulla stampa nelle ultime ore, destano forte perplessità. Comprendo le difficoltà e le pressioni di un incontro pubblico complesso e riconosco l’importanza della chiarezza e della trasparenza nel comunicare i rischi, ma le parole utilizzate non possono e non devono generare panico. La popolazione ha bisogno di risposte concrete, piani di evacuazione chiari e un costante supporto istituzionale, non di affermazioni che possono alimentare ansie e timori».

La frase incriminata di Ciciliano, pronunciata circa a metà di una infuocata assemblea all’interno di una risposta più ampia, non ha suscitato sul momento alcuna reazione: l’incontro è andato avanti, con le domande dei cittadini e le risposte di chi – sindaci, esponenti della Protezione civile e dell’Ingv – era andato a Pozzuoli per rassicurare la gente, in una fase bradisismica particolarmente attiva e stressante, con scosse di media intensità tutti i giorni (anche oggi quattro di magnitudo superiore a 3).

Il deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, che era presente all’incontro, oggi dichiara: «Sono certo che il capo della Protezione Civile non volesse dileggiare o terrorizzare gli abitanti dei Campi Flegrei. Le legittime paure delle persone vanno comprese non schernite o acuite. Per questo lo invitiamo a chiarire meglio il suo pensiero. Già sono totalmente assenti il ministro e il Governo, cerchiamo di evitare che la parte tecnica peggiori ulteriormente la situazione di stress collettivo».

La protesta monta soprattutto sui social, dove manifesta la sua «indignazione» anche Manuel Ruggiero, medico del 118 e presidente dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, impegnata nel denunciare i casi di malasanità: «Hai lanciato una bomba nella psiche delle persone che vivono a Pozzuoli, dimettiti» afferma il medico d’urgenza, rivolto a Ciciliano.

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Molto dura, poi, la presa di posizione degli industriali e dei costruttori di Napoli, con i presidenti delle rispettive associazioni, Costanzo Jannotti Pecci e Angelo Lancellotti, che parlano di dichiarazioni «di una assoluta gravità» che richiedono «un immediato chiarimento. Se, infatti, un possibile innalzamento dei livelli di magnitudo delle scosse sismiche in atto nell’area può provocare distruzioni e morti, è inammissibile che non si sia provveduto a definire un piano di emergenza, a salvaguardia della vita delle persone dell’area potenzialmente pericolosa».

Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha invece chiarito: «La gente è spaventata, per questo ho voluto dare un segnale di apertura alla cittadinanza con l’incontro pubblico di ieri, ma c’era anche gente che strumentalizza la situazione da mesi. La frase di Ciciliano è stata in risposta a una signora che in modo strumentale non voleva accettare le risposte di chi era al tavolo, chiedeva sempre le stesse cose. Se c’era pericolo di crolli, Ciciliano l’avrebbe detto».

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