«Sul rischio sismico la destra non ha fatto nulla»

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La leader del Pd era in tour per verificare lo stato dei lavori di ricostruzione nelle scuole a sedici anni dal disastroso terremoto del 2009. Da un istituto è stata lasciata fuori e la Lega l’attacca: «Si vergogni». Intanto Conte lancia una manifestazione contro il governo su economia e salari. Schlein si accoda subito

Elly Schlein sceglie di parlare di edilizia scolastica. E per farlo va non a caso in Abruzzo, a 16 anni dal terremoto. La segretaria dem è stata lunedì 17 in alcune scuole dell’Aquila per accendere i fari sulla sicurezza sismica degli edifici aquilani, sul fatto che ancora 4mila studenti frequentano le diciassette strutture provvisorie dei Musp, prefabbricati destinati a sostituire temporaneamente gli edifici scolastici resi inagibili dal sisma.

Insieme a lei una delegazione di esponenti Dem: il senatore Michele Fina, la responsabile del scuola del Pd nazionale, Irene Manzi, e il deputato Augusto Curti. Proprio la settimana scorsa il consiglio comunale aquilano aveva respinto l’ordine del giorno presentato dalle forze di opposizione sulla vulnerabilità sismica delle scuole aquilane. Votato, invece, quello della maggioranza, che impegna sindaco e giunta «a proseguire la ricostruzione degli edifici scolastici in corso e garantire, entro la fine del mandato, l’avvio dei lavori per tutti gli edifici già previsti nel piano di assetto scolastico».

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«La scuola è il posto dove si costruisce il futuro e quindi è chiaro che vogliamo portare tutta l’attenzione che serve perché si traduca in fatti concreti e non solo passerelle che restano lì», dice Schlein al suo arrivo all’Aquila. 

La scuola è l’ultimo dei «temi concreti» su cui la segretaria Pd attacca a testa bassa il governo e cerca di tessere la rete delle alleanze. Perciò, a proposito dell’idea lanciata in un’intervista alla Stampa dal leader Cinque Stelle Giuseppe Conte di convocare una manifestazione contro i fallimenti di Meloni su economia e salari, Schlein fa un passo ulteriore. Anche senza che Conte invochi la sua partecipazione né degli altri partiti di opposizione, la dem approva e si autoconvoca: «Siamo disponibili anche a organizzarla insieme, contro la propaganda di questo governo». Perché «per manifestare sulla questione sociale, sui salari bassi, sulle pensioni, sulle bollette, noi ci siamo e ci saremo sempre». 

Il tour nelle scuole di Schlein  

Superare le strutture provvisorie, perché sono passati 16 anni; costruire le scuole che ancora non sono state ricostruite, nonostante le risorse siano state stanziate e vi siano addirittura i poteri speciali da parte dell’amministrazione e poi garantire l’adeguamento sismico delle strutture che hanno indici di vulnerabilità bassi. Queste sono le richieste del Pd.

Nulla di nuovo però sottolinea Schlein: «Sono le richieste dei nostri rappresentanti locali e dei comitati, la cosa imbarazzante è che erano le cose che diceva il sindaco di questa città prima di vincere le elezioni. Sono passati otto anni, non è cambiato niente».

Il giro è iniziato a Pagliare di Sassa in due scuole, poi è stata la volta del liceo musicale e del convitto Cotugno, tutte scuole ancora nei Musp. 

Alla segretaria del Pd e alla delegazione del suo partito che l’accompagnava, è stato negato l’accesso alla scuola primaria e dell’infanzia Gianni Rodari perché, come ha spiegato il preside, «nei plessi che ospitano i bambini è vietato l’accesso ad estranei». Solo un incontro informale quindi all’esterno dell’edificio, per illustrare quali sono stati gli interventi.

Dal tour è emerso secondo Schlein che: «Undici scuole comunali su diciassette non hanno un livello adeguato per quanto riguarda l’indice di vulnerabilità, non hanno nemmeno il minimo che dovrebbe essere lo 0,6».

La Lega all’attacco di Schlein

Non sono mancate polemiche per i modi e i tempi con cui è stato preparato il tour dem. Primo fra tutti il deputato della Lega, Rossano Sasso, che ha commentato: «Schlein dovrebbe vergognarsi. Cercare di fare politica durante le attività didattiche, con i bambini presenti a scuola è davvero sconcertante». Il deputato leghista ha concluso: «Bene ha fatto il dirigente scolastico nel metterla alla porta. Siamo parlamentari e abbiamo potere ispettivo, certo, ma è deplorevole il tentativo di utilizzarlo con bimbi di 6 anni presenti».

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