È vero, gli scarti domestici sono il 54 per cento del totale. Eppure tanto si può risparmiare anche nel mondo della scuola.
Lo Spreco Alimentare può essere ridotto cambiando le abitudini di acquisto o di consumo. Educare i più piccoli a ridurre lo spreco alimentare è un punto di partenza fondamentale. Nelle mense scolastiche italiane un terzo dei pasti preparati finisce nella pattumiera.
Si sprecano soprattutto verdura, pane, pasta, frutta. Dunque la riduzione degli sprechi alimentari nelle scuole è fondamentale non solo per risparmiare risorse, ma anche per educare gli studenti a stili di vita corretti e sostenibili. In tal senso risulta assolutamente necessario mettere in atto azioni mirate tra cui la pianificazione dei pasti e la preparazione di porzioni adeguate.
Educare i bambini e le bambine sull’importanza di non sprecare cibo contribuisce a creare una cultura del rispetto per le risorse alimentari e e per la riduzione degli sprechi a livello globale.
La qualità stessa degli alimenti serviti nelle mense può contribuire alla riduzione degli sprechi. Essa influisce in primis sulla salute fisica degli studenti, sul loro apprendimento e sul loro sviluppo complessivo. Pasti di alta qualità forniscono ai ragazzi i nutrienti necessari per concentrarsi, migliorando le loro capacità cognitive e aiutandoli a mantenere un peso corporeo sano.
Promuovendo abitudini alimentari sane, le mense scolastiche possono inoltre contribuire a prevenire obesità e altre malattie legate all’alimentazione.
Ma cosa fare di concreto?
Ad esempio, è possibile intervenire sulla merenda di metà mattina che deve essere ben dimensionata da un punto di vista qualitativo e quantitativo; rivedere i menù identificando i piatti meno graditi e valutando la possibilità di inserimento di piatti unici; coinvolgere i bambini nella modifica dei menù attraverso questionari di gradimento; fare attenzione alle modalità di presentazione dei piatti; definire porzioni tali da permettere di ottenere sprechi recuperabili e riutilizzabili.
È infine fondamentale educare al consumo consapevole realizzando percorsi formativi rivolti a docenti, genitori e alunni sul valore del cibo e sulla compatibilità ambientale della sua produzione.
La Regione Puglia, con il Dipartimento al Welfare diretto dall’avv. Valentina Romano, già da tempo cerca di orientare scelte e gusti verso una sana condotta alimentare.
Perchè siamo quel che mangiamo, ma anche quello che riusciamo a non sprecare.
È vero, gli scarti domestici sono il 54 per cento del totale. Eppure tanto si può risparmiare anche nel mondo della scuola.
Lo Spreco Alimentare può essere ridotto cambiando le abitudini di acquisto o di consumo. Educare i più piccoli a ridurre lo spreco alimentare è un punto di partenza fondamentale. Nelle mense scolastiche italiane un terzo dei pasti preparati finisce nella pattumiera.
Si sprecano soprattutto verdura, pane, pasta, frutta. Dunque la riduzione degli sprechi alimentari nelle scuole è fondamentale non solo per risparmiare risorse, ma anche per educare gli studenti a stili di vita corretti e sostenibili. In tal senso risulta assolutamente necessario mettere in atto azioni mirate tra cui la pianificazione dei pasti e la preparazione di porzioni adeguate.
Educare i bambini e le bambine sull’importanza di non sprecare cibo contribuisce a creare una cultura del rispetto per le risorse alimentari e e per la riduzione degli sprechi a livello globale.
La qualità stessa degli alimenti serviti nelle mense può contribuire alla riduzione degli sprechi. Essa influisce in primis sulla salute fisica degli studenti, sul loro apprendimento e sul loro sviluppo complessivo. Pasti di alta qualità forniscono ai ragazzi i nutrienti necessari per concentrarsi, migliorando le loro capacità cognitive e aiutandoli a mantenere un peso corporeo sano.
Promuovendo abitudini alimentari sane, le mense scolastiche possono inoltre contribuire a prevenire obesità e altre malattie legate all’alimentazione.
Ma cosa fare di concreto?
Ad esempio, è possibile intervenire sulla merenda di metà mattina che deve essere ben dimensionata da un punto di vista qualitativo e quantitativo; rivedere i menù identificando i piatti meno graditi e valutando la possibilità di inserimento di piatti unici; coinvolgere i bambini nella modifica dei menù attraverso questionari di gradimento; fare attenzione alle modalità di presentazione dei piatti; definire porzioni tali da permettere di ottenere sprechi recuperabili e riutilizzabili.
È infine fondamentale educare al consumo consapevole realizzando percorsi formativi rivolti a docenti, genitori e alunni sul valore del cibo e sulla compatibilità ambientale della sua produzione.
La Regione Puglia, con il Dipartimento al Welfare diretto dall’avv. Valentina Romano, già da tempo cerca di orientare scelte e gusti verso una sana condotta alimentare.
Perchè siamo quel che mangiamo, ma anche quello che riusciamo a non sprecare.
È vero, gli scarti domestici sono il 54 per cento del totale. Eppure tanto si può risparmiare anche nel mondo della scuola.
Lo Spreco Alimentare può essere ridotto cambiando le abitudini di acquisto o di consumo. Educare i più piccoli a ridurre lo spreco alimentare è un punto di partenza fondamentale. Nelle mense scolastiche italiane un terzo dei pasti preparati finisce nella pattumiera.
Si sprecano soprattutto verdura, pane, pasta, frutta. Dunque la riduzione degli sprechi alimentari nelle scuole è fondamentale non solo per risparmiare risorse, ma anche per educare gli studenti a stili di vita corretti e sostenibili. In tal senso risulta assolutamente necessario mettere in atto azioni mirate tra cui la pianificazione dei pasti e la preparazione di porzioni adeguate.
Educare i bambini e le bambine sull’importanza di non sprecare cibo contribuisce a creare una cultura del rispetto per le risorse alimentari e e per la riduzione degli sprechi a livello globale.
La qualità stessa degli alimenti serviti nelle mense può contribuire alla riduzione degli sprechi. Essa influisce in primis sulla salute fisica degli studenti, sul loro apprendimento e sul loro sviluppo complessivo. Pasti di alta qualità forniscono ai ragazzi i nutrienti necessari per concentrarsi, migliorando le loro capacità cognitive e aiutandoli a mantenere un peso corporeo sano.
Promuovendo abitudini alimentari sane, le mense scolastiche possono inoltre contribuire a prevenire obesità e altre malattie legate all’alimentazione.
Ma cosa fare di concreto?
Ad esempio, è possibile intervenire sulla merenda di metà mattina che deve essere ben dimensionata da un punto di vista qualitativo e quantitativo; rivedere i menù identificando i piatti meno graditi e valutando la possibilità di inserimento di piatti unici; coinvolgere i bambini nella modifica dei menù attraverso questionari di gradimento; fare attenzione alle modalità di presentazione dei piatti; definire porzioni tali da permettere di ottenere sprechi recuperabili e riutilizzabili.
È infine fondamentale educare al consumo consapevole realizzando percorsi formativi rivolti a docenti, genitori e alunni sul valore del cibo e sulla compatibilità ambientale della sua produzione.
La Regione Puglia, con il Dipartimento al Welfare diretto dall’avv. Valentina Romano, già da tempo cerca di orientare scelte e gusti verso una sana condotta alimentare.
Perchè siamo quel che mangiamo, ma anche quello che riusciamo a non sprecare.
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