Nel porto di Gioia Tauro il comando provinciale di Reggio
Calabria della Guardia di Finanza, in stretta sinergia e
collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli, ha sequestrato un ingente carico di cocaina purissima del
peso totale di 788 chilogrammi. I militari del Gruppo di Gioia Tauro
e i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, sulla
scorta delle risultanze informative emerse nell’ambito della
meticolosa attività di analisi dei rischi e del capillare
controllo dell’area portuale, hanno selezionato e sottoposto ad
accurate ispezioni tre container sospetti provenienti dal Sud
America e diretti in alcuni porti dell’Italia e della Spagna. I tre
container sono stati dapprima sottoposti ad una approfondita
scansione radiogena utilizzando le sofisticate apparecchiature
scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, e successivamente ad
un’accurata ispezione con l’ausilio delle unità cinofile in
forza alla Guardia di Finanza. L’ispezione ha consentito di scoprire
alcuni panetti di cocaina nascosti dentro centinaia di sacchi di
pellet, mentre altri erano stati occultati all’interno di
un’intercapedine ricavata nel vano motore del container refrigerato
che trasportava pesce surgelato.
La Guardia di Finanza ha evidenziato che la partita di droga
sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare
il cospicuo introito di oltre 126 milioni di euro.
Se prosegue incessante l’attività della Guardia di
Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per individuare
traffici illeciti realizzati attraverso il porto calabrese,
l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e
Ionio ha espresso preoccupazione per il declassamento dell’Ufficio
delle Dogane di Gioia Tauro e per quello che è ritenuto
essere un eccessivo ampliamento delle sue competenze. L’ente
portuale ha ricordato che lo scorso 30 gennaio l’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli ha ufficializzato la nuova articolazione delle
Direzioni Regionali e degli uffici territoriali e la loro rispettiva
graduazione, dando così attuazione ad una legge del 2012 che
aveva già disposto la fusione in un’unica agenzia fiscale
delle amministrazioni delle dogane e di quella dei monopoli.
Accorpamento in un’unica struttura amministrativa che prevede ora
una nuova articolazione degli uffici territoriali, finora denominati
Uffici delle Dogane con competenza in materia di dogane e accise,
che assumono la nuova denominazione di Uffici Accise Dogane e
Monopoli con competenza unitaria in materia di dogane, accise,
tabacchi e giochi. «Per quanto attiene alle strutture
calabresi, ed in particolare all’Ufficio delle Dogane di Gioia
Tauro, competente attualmente solo sul porto di Tauro – ha spiegato
il presidente dell’AdSP, Andrea Agostinelli – la riforma prevede che
questo Ufficio, pur continuando ad assicurare le funzioni di
presidio, controllo e gestione sulla movimentazione commerciale del
più grande snodo portuale italiano, assuma le funzioni di
presidio, controllo e gestione anche in materia di dogane, accise,
tabacchi e giochi su un enorme territorio extra-portuale, ovvero sui
comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando e su tutti i comuni
della provincia di Vibo Valentia (funzioni finora assicurate, nei
rispettivi settori, dall’Ufficio delle Dogane di Reggio Calabria e
dall’Ufficio Monopoli – Sezione Operativa Territoriale di Reggio
Calabria). Tale circostanza – ha evidenziato Agostinelli – desta
viva preoccupazione, considerato che l’Ufficio di Gioia Tauro svolge
un ruolo determinante di presidio istituzionale nel più
grande porto italiano ed uno dei più grandi porti europei».
«A Gioia Tauro – ha ricordato il presidente dell’Autorità
di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio – le dogane
effettuano il maggior numero di controlli scanner di tutta Italia e,
in sinergia con la Guardia di Finanza, assicurano i più
grandi sequestri di stupefacenti a livello nazionale ed europeo;
processano decine di migliaia di dichiarazioni doganali in
importazione, esportazione e transito ed analizzano i dati di
milioni di container in transhipment per individuare e neutralizzare
il rischio che vengano introdotte nel territorio nazionale (ed
unionale) merci illecite (dalle armi ai prodotti pericolosi); senza
contare le rilevanti somme che vengono introitate con l’accertamento
e la riscossione dei diritti doganali (comprese le tasse portuali).
Tutto questo in un luogo – il porto di Gioia Tauro – notoriamente
sottoposto fin dalla sua nascita ad una enorme e continua tensione
ambientale/criminale. E questa Autorità di Sistema Portuale,
avendo ben nota la specificità e la complessità del
porto – ha sottolineato Agostinelli – è intervenuta a proprie
spese a sostegno delle dogane di Gioia Tauro assegnando ad esse uno
scanner di ultima generazione da utilizzare per i controlli sulle
merci».
«È auspicabile e doveroso – ha affermato il
presidente dell’AdSP – che tale presidio sia costantemente mantenuto
e che le riforme amministrative – per quanto legittime – siano
improntate a ragionevolezza e proporzionalità. Il porto di
Gioia Tauro sta crescendo in maniera esponenziale (quest’anno
verosimilmente saranno battuti tutti i record di movimentazione) e
le istituzioni di controllo e regolazione devono essere messe in
condizione di assicurare i propri compiti e le proprie funzioni in
maniera adeguata, anche per supportare e favorire la crescita
commerciale ed economica dell’intero territorio. Affidare alle
dogane di Gioia Tauro anche compiti e funzioni ulteriori e gravosi
ne accresce, indubbiamente, la già peculiare complessità:
desta, quindi, ulteriore perplessità che l’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli non abbia inteso confermare tale complessità,
tanto da determinarne un declassamento di graduazione (da I livello
a II) pur a fronte di un consistente aumento di funzioni (e di
complessità) rispetto al passato».
Calabria della Guardia di Finanza, in stretta sinergia e
collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli, ha sequestrato un ingente carico di cocaina purissima del
peso totale di 788 chilogrammi. I militari del Gruppo di Gioia Tauro
e i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, sulla
scorta delle risultanze informative emerse nell’ambito della
meticolosa attività di analisi dei rischi e del capillare
controllo dell’area portuale, hanno selezionato e sottoposto ad
accurate ispezioni tre container sospetti provenienti dal Sud
America e diretti in alcuni porti dell’Italia e della Spagna. I tre
container sono stati dapprima sottoposti ad una approfondita
scansione radiogena utilizzando le sofisticate apparecchiature
scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, e successivamente ad
un’accurata ispezione con l’ausilio delle unità cinofile in
forza alla Guardia di Finanza. L’ispezione ha consentito di scoprire
alcuni panetti di cocaina nascosti dentro centinaia di sacchi di
pellet, mentre altri erano stati occultati all’interno di
un’intercapedine ricavata nel vano motore del container refrigerato
che trasportava pesce surgelato.
sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare
il cospicuo introito di oltre 126 milioni di euro.
Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per individuare
traffici illeciti realizzati attraverso il porto calabrese,
l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e
Ionio ha espresso preoccupazione per il declassamento dell’Ufficio
delle Dogane di Gioia Tauro e per quello che è ritenuto
essere un eccessivo ampliamento delle sue competenze. L’ente
portuale ha ricordato che lo scorso 30 gennaio l’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli ha ufficializzato la nuova articolazione delle
Direzioni Regionali e degli uffici territoriali e la loro rispettiva
graduazione, dando così attuazione ad una legge del 2012 che
aveva già disposto la fusione in un’unica agenzia fiscale
delle amministrazioni delle dogane e di quella dei monopoli.
Accorpamento in un’unica struttura amministrativa che prevede ora
una nuova articolazione degli uffici territoriali, finora denominati
Uffici delle Dogane con competenza in materia di dogane e accise,
che assumono la nuova denominazione di Uffici Accise Dogane e
Monopoli con competenza unitaria in materia di dogane, accise,
tabacchi e giochi. «Per quanto attiene alle strutture
calabresi, ed in particolare all’Ufficio delle Dogane di Gioia
Tauro, competente attualmente solo sul porto di Tauro – ha spiegato
il presidente dell’AdSP, Andrea Agostinelli – la riforma prevede che
questo Ufficio, pur continuando ad assicurare le funzioni di
presidio, controllo e gestione sulla movimentazione commerciale del
più grande snodo portuale italiano, assuma le funzioni di
presidio, controllo e gestione anche in materia di dogane, accise,
tabacchi e giochi su un enorme territorio extra-portuale, ovvero sui
comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando e su tutti i comuni
della provincia di Vibo Valentia (funzioni finora assicurate, nei
rispettivi settori, dall’Ufficio delle Dogane di Reggio Calabria e
dall’Ufficio Monopoli – Sezione Operativa Territoriale di Reggio
Calabria). Tale circostanza – ha evidenziato Agostinelli – desta
viva preoccupazione, considerato che l’Ufficio di Gioia Tauro svolge
un ruolo determinante di presidio istituzionale nel più
grande porto italiano ed uno dei più grandi porti europei».
di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio – le dogane
effettuano il maggior numero di controlli scanner di tutta Italia e,
in sinergia con la Guardia di Finanza, assicurano i più
grandi sequestri di stupefacenti a livello nazionale ed europeo;
processano decine di migliaia di dichiarazioni doganali in
importazione, esportazione e transito ed analizzano i dati di
milioni di container in transhipment per individuare e neutralizzare
il rischio che vengano introdotte nel territorio nazionale (ed
unionale) merci illecite (dalle armi ai prodotti pericolosi); senza
contare le rilevanti somme che vengono introitate con l’accertamento
e la riscossione dei diritti doganali (comprese le tasse portuali).
Tutto questo in un luogo – il porto di Gioia Tauro – notoriamente
sottoposto fin dalla sua nascita ad una enorme e continua tensione
ambientale/criminale. E questa Autorità di Sistema Portuale,
avendo ben nota la specificità e la complessità del
porto – ha sottolineato Agostinelli – è intervenuta a proprie
spese a sostegno delle dogane di Gioia Tauro assegnando ad esse uno
scanner di ultima generazione da utilizzare per i controlli sulle
merci».
presidente dell’AdSP – che tale presidio sia costantemente mantenuto
e che le riforme amministrative – per quanto legittime – siano
improntate a ragionevolezza e proporzionalità. Il porto di
Gioia Tauro sta crescendo in maniera esponenziale (quest’anno
verosimilmente saranno battuti tutti i record di movimentazione) e
le istituzioni di controllo e regolazione devono essere messe in
condizione di assicurare i propri compiti e le proprie funzioni in
maniera adeguata, anche per supportare e favorire la crescita
commerciale ed economica dell’intero territorio. Affidare alle
dogane di Gioia Tauro anche compiti e funzioni ulteriori e gravosi
ne accresce, indubbiamente, la già peculiare complessità:
desta, quindi, ulteriore perplessità che l’Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli non abbia inteso confermare tale complessità,
tanto da determinarne un declassamento di graduazione (da I livello
a II) pur a fronte di un consistente aumento di funzioni (e di
complessità) rispetto al passato».
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