Un aggiornamento o poco più. O meglio: una conferma. Dopo la pubblicazione “ufficiale” di novembre 2024, a gennaio Fitch Ratings, sul proprio sito, è tornato a “parlare” di San Marino.
“L’upgrade da parte di Fitch Ratings del rating di default dell’emittente in valuta estera a lungo termine di San Marino”, scrive l’agenzia, “da ‘BB’ a ‘BB+’ con un outlook stabile riflette il suo dimostrato accesso al mercato, con il prefinanziamento riuscito dell’Eurobond 2024, nonché il calo dei rendimenti dei titoli di Stato e il miglioramento della liquidità in euro e delle riserve valutarie”. Fitch Ratings “ha maggiore fiducia che la Repubblica di San Marino manterrà l’accesso ai mercati obbligazionari internazionali”.
Nonostante il record limitato di San Marino, si legge nel report, “la solidità del suo accesso al mercato è stata messa alla prova nel 2022-2023, quando i tassi di interesse e l’inflazione erano elevati. San Marino ha prefinanziato con successo il suo Eurobond 2024 nel 2023 tramite l’emissione di obbligazioni da 350 milioni di euro in scadenza nel 2027 con una cedola del 6,5%, in parte ottenuta tramite un’offerta pubblica di acquisto”.
STANDARD & POOR’S
A breve giro di posta (il 3 febbraio) è uscito il quadro dei punteggi relativi alle componenti del rating di San Marino firmato “Standard & Poor’s” che si attesta a “BBB-”. Per S&P “la Repubblica di San Marino ha intrapreso un percorso significativo per diversificare la propria economia e ridurre gli impatti derivanti dal settore finanziario”. “Dopo la contrazione del settore bancario tra il 2008 e il 2019”, prosegue l’analisi dell’agenzia, “San Marino è riuscito a trasformare la propria economia, puntando maggiormente sul settore manifatturiero e sul turismo, rendendola più resiliente: tuttavia, essa è ancora esposta a una certa volatilità a causa delle sue ridotte dimensioni e dipende fortemente dalle prospettive economiche dell’Italia. Una volta ratificato ed entrato in vigore l’accordo di Associazione con l’Unione Europea il settore manifatturiero riceverà un impulso ed inoltre potrebbero aumentare gli investimenti esteri, in particolare nel settore del turismo”.
Tra le sei voci che combinate tra loro determinano il rating “BBB-” di San Marino, riporta San Marino RTV, in una scala da “1” (voto massimo) a “6” (voto minimo), il Monte Titano può vantare un ottimo “2” in valutazione economica e anche in bilancio-flessibilità e performance; “3” in valutazione istituzionale; “5” in valutazione esterna e onere del debito pubblico”.
La principale nota dolente è il “6” alla voce “valutazione monetaria” per il fatto di non aver accesso diretto alla Banca Centrale Europea, oltre alla linea di liquidità istituita, e anche per l’indice dei prezzi al consumo.
MORNINGSTAR DBRS
Il 7 febbraio 2025 infine Morningstar DBRS ha confermato i rating del credito della Repubblica di San Marino pari a BBB basso con tendenza stabile, oltre a fornire approfondimenti sulla situazione finanziaria e sulle prospettive economiche del Paese. Secondo Morningstar DBRS, i rischi associati ai rating del credito risultano attualmente equilibrati. “La gestione prudente dei bilanci pubblici – commenta la Segreteria di Stato Finanze e Bilancio – suggerisce una possibile stabilità economica nel futuro. Per quanto riguarda le proiezioni economiche, si stima che le riforme fiscali contribuiranno a incrementare le entrate, portando a una diminuzione del rapporto debito pubblico/PIL, che dovrebbe scendere dal 72,2% nel 2023 al 65,3% entro il 2026, come indicato dalle proiezioni del Fondo Monetario Internazionale”.
Le misure programmate dal governo nei prossimi mesi saranno orientate a strategie proattive per ridurre il rischio di rollover. Le sfide future potrebbero derivare dalle passività accumulate nel passato che pesano sui conti pubblici; per questo, le politiche fiscali adottate dal governo mireranno a conseguire una stabilità. “Il settore bancario – così ancora la Segreteria – ha mostrato segnali di miglioramento, evidenziando una significativa riduzione del rapporto NPL, con previsioni di ulteriori diminuzioni. Si prospettano anche opportunità legate all’imminente accordo di associazione con l’UE, che potrebbe generare investimenti rilevanti e rivitalizzare l’economia del Paese. In sintesi, sebbene San Marino si trovi ad affrontare sfide considerevoli, le proiezioni economiche ottimistiche e un contesto politico stabile forniscono basi solide per mantenere e, potenzialmente, migliorare il rating di credito nel prossimo futuro. La chiave del successo risiederà nella gestione del debito pubblico e delle passività storiche, sfruttando al contempo le opportunità di crescita derivanti dalla collaborazione con l’UE.
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