“E’ stato revocato al Comune di Ragusa, da parte del Dipartimento regionale dell’Energia della Regione Siciliana, un finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro per il progetto di riqualificazione e di efficientamento della pubblica illuminazione che era stato concesso nel settembre del 2021, a valere sul Por Fers 2014/2020. È quanto apprendiamo proprio oggi dalla pubblicazione del Decreto del responsabile del servizio n. 401 del 14 febbraio 2025”.
Ne dà notizia la deputata regionale del m5S, di Ragusa, Stefania Campo (nella foto), non appena avuto contezza della pubblicazione dell’atto. “Il Dipartimento, con tale decreto di revoca, certifica “definitivamente” che il Comune di Ragusa non avrebbe, nei tempi utili, ovvero entro il 31 dicembre 2023, “provveduto ad avviare alcuna delle attività previste, disattendendo così gli obblighi contrattuali sottoscritti”. Difatti, approfondendo la vicenda, appuriamo che fra lo stesso Dipartimento e il Comune, in questi anni, è intercorsa una interlocuzione che tuttavia non ha sortito risultati utili alla risoluzione della controversia e quindi proficui alla città di Ragusa. La Regione nello scorso mese di settembre 2024, facendo riferimento al Disciplinare che regola la vicenda, aveva già avviato il procedimento di revoca, concedendo altresì al nostro Comune la possibilità di un’audizione e della presentazione di memorie, controdeduzioni e documentazione idonea a giustificare il mancato avvio delle attività stesse come da contratto. Ma, a quanto pare, l’audizione personale, avvenuta in data 27 settembre 2024, nonché la produzione di ulteriori memorie giustificatorie inviate dall’assessorato comunale ai Lavori pubblici l’11 ottobre 2024, avevano ancor più convinto il Dipartimento nel proseguire per formalizzare “quanto prima” la revoca del sostanzioso finanziamento di 3 milioni e 500mila euro. Revoca che è diventata, quindi, realtà nella giornata di venerdì 14 febbraio scorso e che oggi è stata pubblicata sul sito della Regione. Dalla documentazione prodotta dal Comune per confermare l’intendimento a realizzare il progetto, dichiarato fra l’altro di pubblico interesse e già affidato ad un’azienda ben qualificata del settore, si evince la notizia che un’altra ditta partecipante all’avviso impugnò il tutto avanti il Tar di Catania, opponendosi di fatto allo stesso affidamento. Selezione avvenuta tramite la troppo consueta, e forse anche abusata, procedura di PPP, ovvero Partenariato pubblico-privato. Dopo di che, nonostante il Tar in data 24 maggio 2024 avesse certificato la giustezza dell’affidamento, il Comune di Ragusa non sembra abbia più dato seguito agli impegni sottoscritti con il Dipartimento regionale all’Energia, né comunicato allo stesso la decisione del Tar in favore del Comune e della ditta affidataria dei lavori e del servizio. Ovvero, dal mese di maggio al mese di settembre 2024, quindi per circa 4 mesi, al Comune di Ragusa, nonostante il rischio di annullamento del Tar fosse stato definitivamente archiviato, e mentre avanzava l’altro ben più grave pericolo della possibile revoca del finanziamento da parte della Regione, non si sarebbe mossa foglia: nessuna nota municipale al Dipartimento e nessuna concreta attività avviata per confermare il progetto già finanziato”.
“A questo punto – si chiede la portavoce del m5S – è lecito domandarsi cosa sia accaduto in questo lasso di tempo in cui il Comune è rimasto in silenzio. C’è stato un ripensamento? Si è trattato di negligenza? Si è verificato qualche evento di cui non abbiamo contezza e che non sembra risultare dalla corrispondenza fra Regione e Comune? Fatto sta che la nostra città sta perdendo la bellezza di 3 milioni e 500mila euro di fondi pubblici destinati all’efficientamento della pubblica illuminazione, risorse economiche che avrebbero contribuito in maniera sostanziosa e costante nel tempo ad una riduzione dei consumi energetici della nostra città. Una vicenda burocratico-amministrativa che si sarebbe dovuta gestire sicuramente con più accortezza e, aggiungiamo, con più condivisione con la deputazione regionale che rappresenta la città e la provincia in seno al Parlamento siciliano. Lavorando in sinergia, certamente si sarebbero potuti ottenere risultati più sostanziosi per la nostra comunità e, in casi specifici come questo, probabilmente avremmo potuto muoverci in tempo onde evitare tale gravissima revoca. Purtroppo, l’attuale amministrazione non brilla per volontà di condivisione e di coinvolgimento, preferisce muoversi in autonomia, se non in immotivata autarchia, ed ecco che i risultati continuano a venire a galla. Ovviamente, arrivati a questo punto, riteniamo doveroso che il Comune proceda con un ricorso al Tar contro tale decreto di revoca, oppure con un ricorso straordinario al presidente della Regione, perché non è possibile che si perdano milioni e milioni di euro, già assegnati alla nostra comunità, per responsabilità di cui i cittadini non sono né consapevoli né responsabili. Una perdita di risorse che non riguarda, oltretutto, solo i 3 milioni e mezzo di euro, ma anche tutto ciò che si sarebbe potuto risparmiare, negli anni passati e in quelli a venire, in termini di riduzione complessiva dei costi energetici, proprio in un periodo in cui la spesa per l’energia è diventata un problema enorme sia per i privati cittadini che per gli Enti locali”.
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