Il presidente argentino Javier Milei è coinvolto in uno scandalo legato alla criptovaluta $Libra, che ha provocato perdite milionarie per gli investitori e alimentato richieste di impeachment. La vicenda solleva dubbi sulla sua competenza e trasparenza e per questo l’opposizione chiede l’impeachment.
Una profonda crisi politica sta scuotendo l’Argentina, occupando le prime pagine dei media latinoamericani. Il presidente Javier Milei è coinvolto in uno scandalo che ruota attorno a una criptovaluta, un episodio che ha portato a numerose richieste di impeachment e a centinaia di denunce legali. La vicenda, soprannominata anche “cripto-gate“, sta suscitando ampio dibattito e attenzione internazionale.
La promozione di $Libra e il suo improvviso picco di valore
Il 14 febbraio, tramite un post sul suo account X, Milei ha sponsorizzato la criptovaluta $Libra, fino a quel momento sconosciuta. Il presidente ha affermato che il token avrebbe stimolato la crescita economica del Paese, finanziando piccole imprese e progetti locali. Il suo messaggio ha raggiunto oltre 3 milioni di follower, con tanto di link al sito ufficiale del progetto. Pochi minuti dopo, il valore di $Libra ha visto una rapida impennata, raggiungendo i 4,7 dollari. Poche ore più tardi, il prezzo è però crollato a 0,19 dollari, a causa di acquisti e vendite quasi simultanei che hanno suscitato dubbi e suscitato reazioni sui social.
Le gravi perdite economiche e la reazione delle autorità
Le prime stime indicano che le perdite complessive per migliaia di investitori mondiali potrebbero superare i 100 milioni di dollari. KIP Network, l’azienda dietro il progetto, aveva lanciato il sito di $Libra poche ore prima del tweet del presidente. Il token veniva descritto come un’iniziativa ispirata ai principi liberisti di Milei. Dopo l’incidente, il presidente ha cancellato il post, dichiarando di non aver conosciuto i dettagli del progetto e di aver scelto di non proseguire nella sua diffusione.
Le accuse dell’opposizione e il pericolo di impeachment
L’opposizione, rappresentata in particolare dall’ex ministro dell’Economia Ricardo Lopez Murphy, ha lanciato dure accuse contro Milei, secondo cui Milei potrebbe aver approfittato della sua posizione per partecipare a una truffa a danno di migliaia di persone, inclusi molti dei suoi più ferventi sostenitori. In alternativa, l’opposizione sostiene che Milei avrebbe dimostrato una totale incompetenza riguardo una questione economica fondamentale. In entrambi i casi, la sua credibilità viene comunque messa in discussione, con richieste sempre più insistenti di impeachment.
Non solo, uno dei fondatori di $Libra, Hayden Davies, ha dichiarato di temere per la propria incolumità e di attendere istruzioni dal governo argentino prima di considerare un eventuale rimborso. Davies, noto per aver creato anche il meme-coin “Melania”, ha ammesso di aver investito nel progetto, giustificando la sua decisione con la natura non regolamentata del mercato delle criptovalute. Secondo lui, investire in questo settore è come “giocare d’azzardo in un casinò senza regole”, dove sono ammessi anche usi impropri di informazioni privilegiate.
Il caso CoinX
Non è la prima volta che Milei viene criticato per il suo coinvolgimento con criptovalute: nel 2021, mentre era deputato, aveva promosso l’azienda CoinX, coinvolta in uno scandalo legato a truffe piramidali. Nel 2023, l’azienda è stata poi accusata di frode, con perquisizioni negli uffici e l’arresto di alcuni dirigenti. In quella circostanza, Milei aveva risposto che la sua era solo una “consulenza professionale”. Oggi, però, le accuse nei suoi confronti si moltiplicano, alimentando il sospetto che la sua imprudenza con le criptovalute stia danneggiando la sua figura pubblica.
Il “Cripto-Gate” rischia ora di segnare un punto di svolta nella sua carriera politica: mentre gli investitori e l’opinione pubblica chiedono infatti risposte concrete, l’eventualità che Milei venga rimosso dal suo incarico diventa una possibilità sempre più probabile.
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