Nuovo Regolamento UE su imballaggi e rifiuti da imballaggi: cosa cambia per le PMI? – Artser

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Il 22 gennaio 2025 è stato pubblicato il Regolamento UE 2025/40, che sostituirà la Direttiva 94/62/CE e introdurrà importanti innovazioni nella gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. Questo nuovo quadro normativo ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, promuovere l’economia circolare e incentivare pratiche aziendali più sostenibili.

Il Regolamento prevede una serie di prescrizioni chiave che avranno un impatto significativo sulla gestione degli imballaggi nel settore produttivo e commerciale.

Il Regolamento entrerà ufficialmente in vigore a febbraio 2025, con un periodo transitorio di 18 mesi. Le nuove disposizioni diventeranno quindi obbligatorie da agosto 2026.

Conto e carta

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Tra le principali disposizioni troviamo:

1. Riduzione del peso e della quantità di materiali negli imballaggi

Le imprese dovranno adottare strategie di minimizzazione dei materiali, riducendo il peso e la quantità di plastica, vetro, carta e alluminio utilizzati negli imballaggi. Questa misura mira a limitare la produzione di rifiuti superflui e a favorire un uso più efficiente delle risorse.

2. Aumento degli imballaggi riutilizzabili

Il Regolamento impone l’aumento della percentuale di imballaggi riutilizzabili, con particolare riferimento a:

  • grandi elettrodomestici;
  • contenitori per bevande da asporto;
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  • packaging per take-away;
  • scatole per trasporti e spedizioni.

L’obiettivo è ridurre la dipendenza dagli imballaggi monouso e favorire sistemi di riuso e refill, abbattendo la produzione di rifiuti.

3. Obbligo di riciclo e percentuali minime di materiali riciclati

Per incentivare l’economia circolare, il Regolamento stabilisce obiettivi minimi di contenuto riciclato negli imballaggi entro il 2030:

  • 30% per gli imballaggi in plastica a contatto con alimenti in PET;
  • 10% per gli imballaggi in plastica non PET;
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  • 30% per le bottiglie di plastica monouso per bevande;
  • 35% per tutti gli altri imballaggi in plastica.

Le imprese dovranno quindi adeguarsi a nuove specifiche tecniche e avviare collaborazioni con fornitori che garantiscano materiali riciclati certificati.

4. Standardizzazione della progettazione e nuova etichettatura

Il Regolamento prevede una standardizzazione della progettazione degli imballaggi per migliorarne la sostenibilità e favorire il riciclo. Sarà inoltre introdotto un sistema di etichettatura unificato a livello UE, con simboli comuni in tutti i Paesi membri per semplificare la corretta differenziazione dei rifiuti, il riconoscimento del tipo di materiale e le modalità di smaltimento per i consumatori.

L’etichettatura armonizzata sarà obbligatoria per tutti gli imballaggi, inclusi quelli compostabili e riutilizzabili, entro 42 mesi dall’entrata in vigore del regolamento.

5. Eliminazione degli imballaggi monouso superflui

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Per ridurre i rifiuti non necessari, il Regolamento vieta l’uso di alcuni imballaggi monouso, tra cui:

  • contenitori per alimenti e bevande consumati all’interno di ristoranti e caffè;
  • flaconi in plastica monouso per shampoo e lozioni negli hotel;
  • imballaggi in plastica monouso per frutta e verdura fresca non lavorata sotto 1,5 kg;
  • sacchetti di plastica molto leggeri per la spesa (salvo esigenze igieniche specifiche).

Questa misura incentiva l’uso di alternative riutilizzabili e soluzioni sostenibili, riducendo la produzione di rifiuti plastici.

Altri obblighi per le imprese

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per le aziende

 

Oltre alle disposizioni principali, il Regolamento introduce:

  • limitazioni alle sostanze pericolose negli imballaggi (come PFAS e metalli pesanti);
  • obblighi di compostabilità per determinati imballaggi (bustine di tè, cialde di caffè monouso);
  • responsabilità estesa del produttore (EPR) per garantire la corretta gestione dei rifiuti;
  • sistemi di deposito e restituzione (DRS) per bottiglie di plastica e contenitori in metallo monouso entro il 2029.

Cosa devono fare le PMI?

Per le piccole e micro imprese, è essenziale iniziare fin da ora ad adeguarsi alle nuove normative, evitando ritardi e possibili sanzioni. Un primo passo fondamentale è rivedere il packaging per eliminare materiali superflui e valutare alternative più sostenibili e riutilizzabili. Collaborare con fornitori che garantiscano l’uso di materiali riciclati certificati permetterà di rimanere competitivi e conformi alle nuove direttive.

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Inoltre, l’adeguamento alla nuova etichettatura è un aspetto cruciale per garantire la piena conformità normativa e semplificare le operazioni di smaltimento per i consumatori. Anticipare questi cambiamenti offrirà un vantaggio strategico, permettendo alle imprese di essere più sostenibili, migliorare la propria reputazione sul mercato e ridurre il proprio impatto ambientale.



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