Quando si parla dei settori della difesa e della sicurezza, il pensiero va subito agli equipaggiamenti militari. Eppure, le applicazioni rientranti nel comparto sono ampie: sicurezza globale oggi significa anche proteggere le infrastrutture critiche, far fronte ai cyber attacchi o monitorare gli impatti degli eventi climatici estremi, ambiti di intervento che necessitano di soluzioni tecnologiche avanzate in cui la digitalizzazione ha un ruolo centrale. Lo sa bene Leonardo, gruppo industriale internazionale che realizza capacità tecnologiche in ambito aerospazio, difesa e sicurezza, e che, con un portafoglio ordini di 43,6 miliardi di euro (al 30 settembre 2024), è protagonista dei principali programmi strategici a livello globale e partner tecnologico di governi, istituzioni e imprese.
Leonardo ha investito 2,2 miliardi di euro (2023) in ricerca e sviluppo, focalizzandosi su digitalizzazione, sicurezza informatica e soluzioni a basso impatto ambientale. L’azienda, presente in oltre 150 Paesi, gioca infatti un ruolo chiave nella transizione ecologica del settore, e ha integrato la sostenibilità nella propria strategia al 2028 puntando su decarbonizzazione, economia circolare e innovazione.
In questa intervista a ESGnews Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer di Leonardo, spiega gli obiettivi e le sfide del noto gruppo industriale, sottolineando l’importanza di un approccio data-driven per rendere concreto e misurabile il cammino verso un futuro più sostenibile.
Qual è l’approccio alla sostenibilità per un gruppo che opera per la sicurezza globale?
La sicurezza globale è un concetto ampio, che integra la difesa tradizionale, e si basa su un approccio tecnologico avanzato e multi-dominio. Alla luce di questa missione per un’azienda come la nostra, un modello sostenibile deve guardare alla gestione responsabile dell’intera filiera di fornitura, dalla R&S, alla realizzazione di soluzioni e prodotti, anche in partnership, fino alla gestione dell’intero ciclo di vita dell’output. Il framework sul quale è costruito il Piano di Sostenibilità di Leonardo, infatti, individua alcune principali aree di impatto distribuite lungo tutta la catena del valore: dalla ricerca di nuove tecnologie alla ricaduta sulle comunità, con focus su specifici aspetti come l’ecodesign per lo sviluppo di nuovi prodotti, la decarbonizzazione, la protezione dell’ambiente, la circolarità e il Life Cycle Assessment.
Coerentemente con il DNA dell’azienda, la digitalizzazione e l’innovazione assumono un ruolo centrale, diventando abilitatori di sostenibilità. È anche grazie a questo approccio che Leonardo è stata inclusa per il quindicesimo anno consecutivo nei Dow Jones Sustainability Indices, ottenendo per la sesta volta consecutiva il punteggio più alto nel settore dell’aerospazio e difesa (A&D). Risultati che non rappresentano solo un target raggiunto, ma anche un’acquisizione virtuosa per l’intero settore, perché mostrano oggettivamente che è possibile conciliare crescita economica e rispetto per l’ambiente.
Quali sono i principi e i valori che guidano il vostro Piano di Sostenibilità e come si traducono in “KPI”?
I principi e i valori della sostenibilità sono strettamente integrati nel modello di business di medio e lungo termine di Leonardo. Ciò si traduce in un impegno chiaro nel condurre il business responsabilmente lungo tutta la catena del valore. È il principio che guida il Piano di Sostenibilità quinquennale al 2028, integrato nel Piano Industriale di gruppo, presentato nel marzo scorso dall’amministratore delegato e direttore generale, Roberto Cingolani. Aggiornato annualmente insieme al Piano Industriale in occasione dell’approvazione del bilancio integrato, il Piano di Sostenibilità poggia sui quattro pilastri indicati dal World Economic Forum: Governance, People, Planet e Prosperity.
Il principale scopo della mia funzione è tradurre gli obiettivi di sostenibilità di gruppo in iniziative concrete e misurabili, attraverso un approccio rigorosamente data-driven. Le nostre performance sono analizzate tramite specifici KPI, monitorati anche per il raggiungimento dei target di gruppo. In numeri, parliamo di circa 270 indicatori di prestazione e 17mila metriche finanziarie e non-finanziarie, monitorati per il 2024 in relazione a progetti di Piano e obiettivi di sostenibilità.
Dal punto di vista ambientale, quali sono i vostri obiettivi come gruppo in termini di soluzioni tecnologiche e prodotti?
Prima di parlare di obiettivi è fondamentale parlare di strategia. La strategia ambientale e di decarbonizzazione del gruppo è un’importante leva di competitività e un abilitatore del Piano Industriale. L’obiettivo strategico si sostanzia nell’individuazione delle azioni per contrastare gli effetti del cambiamento climatico che si ripercuotono non solo sull’azienda ma anche sulla vita dei cittadini, creando valore e garantendo competitività attraverso il disaccoppiamento della crescita economica dal consumo delle risorse naturali. Così da ridurre, grazie alla forte spinta verso l’innovazione tecnologica, l’impatto sull’ambiente e sulla biodiversità.
Attraverso il Piano di Sostenibilità, Leonardo si impegna a promuovere modelli di business circolari, a monitorare e ripristinare gli ecosistemi e ad affrontare i cambiamenti climatici attraverso l’innovazione dei processi e il riciclo delle risorse. Abbiamo partecipato nel 2023 alla COP28 di Dubai e nel 2024 alla COP29 di Baku. In quest’ultima occasione, ci siamo concentrati sulla presentazione di soluzioni per l’adattamento climatico, con un focus su tecnologie e prodotti low carbon. Un altro fattore rilevante sul fronte ambientale è la validazione, nel 2024, da parte della Science Based Targets initiative (SBTi), dei nostri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti lungo l’intera catena del valore. Siamo, poi, impegnati a ridurre le emissioni dirette e indirette, coinvolgendo i fornitori nei processi di decarbonizzazione e investendo sia nella circolarità dell’acqua sia nella sostituzione di materiali pericolosi, all’insegna della digitalizzazione e della transizione verde.
Quali sono le vostre priorità per quanto riguarda persone e capitale umano?
Competenze e capitale umano sono un tema centrale per un’azienda che conta circa 59mila persone nel mondo (al 30 settembre 2024), con una percentuale di laureati STEM tra i nuovi assunti che supera il 50 per cento. Ciò implica, innanzitutto, un impegno nella promozione dell’educazione digitale e delle competenze scientifiche, indirizzato in particolare alle nuove generazioni, attraverso attività di education rivolte sia all’interno sia all’esterno del gruppo. In quest’ultimo caso sottolineo la missione della nuova Fondazione Leonardo ETS. Contemporaneamente rafforziamo una cultura attenta a diversità, equità e inclusione, in particolare di genere, potenziando le iniziative già in atto e promuovendo ulteriori attività di formazione e progetti dedicati, come ad esempio, quello per l’empowerment femminile, o l’ascolto attivo delle persone, l’offerta di servizi per un miglior bilanciamento vita-lavoro e la valorizzazione della genitorialità. Il conseguimento della Certificazione UNI/PdR per la parità di genere è un risultato significativo. Il nostro è un modello culturale incentrato sulle persone, come dimostrano gli obiettivi di assunzione di donne con profili STEM, legati alla politica di remunerazione di lungo periodo del top management.
Quale sarà il percorso sostenibile di Leonardo nel 2025?
Quest’anno ci spingeremo oltre. Ad esempio, sul fronte delle performance ESG (ambientali, sociali e di governance), potenzieremo l’approccio data-driven e le metodologie scientifiche per ottimizzare la previsione e la gestione dei KPI, così da tracciare, nei prossimi anni, con maggiore precisione i nostri progressi. Il Piano di Sostenibilità verrà aggiornato con un’attenzione particolare ai progetti ad alto impatto, mirando anche allo sviluppo delle competenze interne e a soluzioni innovative e sostenibili. Ci concentreremo anche sulla strategia di decarbonizzazione per raggiungere gli obiettivi definiti dalla Science Based Targets initiative (SBTi), fissando obiettivi ambientali ancora più ambiziosi. Accresceremo il dialogo con i principali attori internazionali nel settore ambientale, per rafforzare la cooperazione e il raggiungimento di obiettivi climatici globali. Pianificheremo azioni mirate alla tutela della biodiversità, all’uso responsabile delle materie prime critiche e alla promozione dell’economia circolare, con un focus su efficienza e sostenibilità delle risorse.
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