In Lombardia il primo modello italiano di comunità sociorieducative

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Regione Lombardia realizza il nuovo modello di comunità sociorieducative ad alta integrazione sanitaria (CSGM) per minori e giovani adulti, con disagio psichico o con disturbi da uso di sostanze, provenienti dal circuito della giustizia minorile. Una prima struttura è già attiva a Casteggio (PV), due nuove comunità saranno realizzate nelle province di Brescia e Como.

Il progetto è stato presentato in Regione dagli assessori Guido Bertolaso (Welfare), Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Simona Tironi (Istruzione, Formazione, Lavoro), insieme al sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari e al capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano. L’iniziativa risponde alla necessità di accogliere minori provenienti dal circuito della giustizia minorile, garantendo loro un percorso terapeutico-riabilitativo adeguato.

Grazie a un investimento di 2,52 milioni di euro, Regione Lombardia ha previsto l’attivazione di 36 posti, con una compartecipazione alla tariffa giornaliera di 320 euro al giorno (40% Ministero della Giustizia, 60% Regione). La prima comunità, gestita dall’ente Recovery for Life, è già operativa a Casteggio (PV) e ospita i primi 9 posti. Le altre due strutture, che sorgeranno rispettivamente nelle province di Brescia e Como, contribuiranno ulteriormente a rispondere alle esigenze del territorio.

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Il modello clinico adottato integra un approccio psicologico, neuropsichiatrico e riabilitativo, con attività che spaziano dalla psicoterapia individuale e di gruppo fino a laboratori creativi, educazione alla legalità e attività sportive. Inoltre, è prevista una collaborazione con l’Università di Bologna per lo studio dei contesti di vita dei ragazzi attraverso un approccio antropologico, al fine di personalizzare al meglio i percorsi terapeutici.

La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia coordinerà le attività delle nuove strutture tramite una cabina di regia che coinvolgerà gli enti gestori, il Centro per la Giustizia Minorile lombardo, il Tribunale per i minorenni e l’ASST Santi Paolo e Carlo. L’attuazione di questo modello innovativo rappresenta un passo significativo nella tutela dei minori fragili e nella costruzione di un sistema di accoglienza più efficace e inclusivo.

“L’adozione del modello di comunità sociorieducative ad alta integrazione sanitaria – ha detto l’assessore Bertolaso – rappresenta un passo fondamentale per offrire un percorso di cura e riabilitazione efficace ai giovani con disagio psichico o disturbi da uso di sostanze, in particolare a coloro che provengono dal circuito della giustizia minorile. Con l’attivazione di queste strutture, Regione Lombardia rafforza il proprio impegno nel garantire risposte concrete e tempestive a un bisogno crescente”.

“Grazie alla sinergia tra istituzioni, enti gestori e specialisti del settore, – ha continuato Bertolaso – possiamo offrire un modello di presa in carico innovativo e altamente qualificato, che integra supporto psicologico, neuropsichiatrico e riabilitativo con attività educative e sociali. Questo progetto conferma la volontà della Regione di investire su un sistema inclusivo, capace di restituire ai ragazzi nuove opportunità di crescita e reinserimento nella società, all’interno di quelle che sono le azioni che quotidianamente portiamo avanti nell’ambito della problematica più ampia del disagio giovanile che vogliamo contrastare in tutti i modi”.

“Per la nostra Regione – ha evidenziato l’assessore Lucchini – la tutela dei minori è una priorità. Per questo da anni stiamo lavorando alla costruzione di un sistema di welfare penale che garantista ai giovani sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria non solo una seconda possibilità, ma anche concrete opportunità di inclusione. Grazie a un modello di intervento innovativo che integra le politiche sociali, educative e sanitarie e opera attraverso la consueta alleanza tra enti pubblici, terzo settore e operatori accreditati, possiamo garantire percorsi sempre più personalizzati e appropriati”.

“Con l’avvio delle comunità sociorieducative ad alta integrazione sanitaria, – ha sottolineato Lucchini – nel comune di Casteggio (PV) potremo ora rispondere a un fenomeno sempre più diffuso: la compresenza di fragilità sociali, educative e sanitarie nei giovani in esecuzione penale. L’obiettivo non è solo la riduzione della recidiva, ma soprattutto la costruzione di un percorso di crescita e di reinserimento sociale sostenibile nel tempo e che coinvolga responsabilmente anche le famiglie dei minori”.

“Il nostro impegno – ha detto l’assessore Tironi – è lavorare sul tema istruzione non solo per garantire il monitoraggio della continuità scolastica ma anche per offrire a questi ragazzi nuove opportunità per imparare un mestiere. Un sistema di valori e competenze che consentirà loro, una volta usciti, di inserirsi più facilmente nel mondo del lavoro”.

“Ringrazio Regione Lombardia – ha concluso il senatore Andrea Ostellari – per la proficua collaborazione con il Ministero della Giustizia che permetterà di inaugurare tre comunità socio-rieducative per minori. Il Governo conferma il suo impegno nel contrasto alla violenza e alla devianza minorili. Alle chiacchiere di chi ci ha preceduto rispondiamo con i fatti: nuovi strumenti contro le baby gang introdotti dal decreto Caivano, tre nuovi istituti penali per minori che saranno disponibili entro l’estate, a Rovigo, Lecce e L’Aquila, tre nuove comunità dove accogliere giovani problematici. Grazie a queste iniziative il nostro Paese è sempre più avanguardia in Europa nella prevenzione e nel contrasto della devianza minorile”.

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