Il caso Scurria è una sconfitta di Forza Italia a Messina

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Un pasticcio politico che danneggia la sottosegretaria Siracusano ed esalta chi crede nell’alleanza Schifani-De Luca, Nel frattempo, cercasi classe dirigente

di Marco Olivieri

Conto e carta

difficile da pignorare

 

MESSINA – Terremoto risanamento. Pasticcio. Caso. Qualunque sia il giudizio sull’avvio della procedura di revoca, da parte del presidente della Regione Schifani, dell’incarico di sub commissario all’avvocato Marcello Scurria, di certo è una sconfitta targata Forza Italia e centrodestra. Ha dichiarato a caldo la parlamentare di Forza Italia e sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, sponsor politico di Scurria: “La scelta del presidente (anche collega di partito, n.d.r.) è sbagliata e incomprensibile. Una decisione – evidentemente suggerita da cattivi consiglieri o magari da nuovi precari e strampalati equilibri politici – lontana anni luce dal territorio e che non tiene in alcun modo conto dello straordinario lavoro fatto in questi anni per la comunità”.

Dal 2019, 600 alloggi assegnati e ancora 1600 famiglie da sistemare. E, in pieno sbaraccamento, processo lungo e complesso, si congeda chi ha lavorato costantemente su questo fronte. E si sconfessa, all’interno di Forza Italia, la sottosegretaria Siracusano, che era stata la regista della precedente operazione.

Il passato e le divisioni in nome del risanamento

Ma torniamo indietro. 30 dicembre 2022. Federico Basile così commenta la nomina del presidente della Regione come commissario per il risanamento: “Un’occasione mancata. Un gesto poco comprensibile e soprattutto senza alcuna concertazione con il Comune di Messina. Serve, per il risanamento, una guida messinese. E io sono disponibile ad assumere il ruolo di commissario”. Dall’1 gennaio 2023 il nuovo commissario straordinario del governo è diventato Schifani e non più la prefetta di Messina Cosima Di Stani.

Il 10 marzo 2023, invece, avviene il passaggio di consegne dalla prefetta al sub commissario Marcello Scurria. Inizia una nuova era per il risanamento a Messina. Ma lo strappo da presidente di Arisme, al fianco di De Luca, a sub commissario proposto da Matilde Siracusano non sarà mai perdonato dagli ambienti di Sud chiama Nord e della Giunta Basile.

Inutile stare a ripercorrere torti e ragioni. Ma, di certo, quando il sindaco ha sollevato la questione dell’asta pubblica, per l’acquisto delle case di Contesse, le ipotesi erano banalmente due: o ricucire, in nome dell’interesse comune a continuare il processo del risanamento, o andare allo scontro definitivo. La decisione di Schifani, nel frattempo impegnato in un inedito dialogo con De Luca, ha sconvolto gli assetti attuali.

Dal caso Croce all’ultimo terremoto politico

In questo quadro, più che la sottosegretaria Siracusano, a essere sconfitto è buona parte del centrodestra messinese. Già deboli, privi di classe dirigente, Forza Italia e gli alleati vengono da una serie di batoste non elaborate, compreso il caso Croce. Che, da contesa amministrativa persa è diventato caso giudiziario, rivelando la debolezza della politica.

Una crisi politica sganciata dalle necessità dei cittadini sull’altare di un risanamento da completare

Se il centrosinistra fosse capace di un colpo d’ala, e di una riorganizzazione profonda, potrebbe pure tentare di competere con il centrodestra a Messina e in Sicilia. In questa fase, nonostante i tanti disastri, il centrodestra rimane forte e lì dove perde, come nella città dello Stretto, ora sta correndo ai ripari. Da qui il nuovo patto d’acciaio con il capo di Sud chiama Nord, ora “architetto e costruttore del progetto TiAmoSicilia“, che non può più permettersi l’isolamento politico.

Sull’altare del risanamento l’ennesime macerie di una politica non all’altezza

Mentre Forza Italia si lecca le ferite, intanto, a Messina, in parecchi mugugnano, pensando: “Ma dopo tutti questi anni mi troverò alleato con De Luca?”. In ogni caso, il messaggio trasmesso ai cittadini è stato quello di una resa dei conti politica sganciata dalle necessità di una Messina in cerca di una classe dirigente. Il tutto sull’altare di un risanamento non solo da completare. Ma che dovrebbe innestare sani processi di rigenerazione urbana e sociale.

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Saldo e stralcio

 

Alcuni segnali positivi, in quest’ambito, ci sono stati e su questo obiettivo bisogna insistere. Tuttavia, bisognerà prima rimuovere le macerie dell’ennesima operazione di una politica che non sa essere empatica con elettori e cittadini. Niente di nuovo sul fronte messinese, insomma.

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