I palchi del Donizetti, dove si immaginava la Bergamo del futuro

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Oggi andare a teatro significa vivere un’esperienza culturale, tra la fine del 700 e l’inizio dell’800, invece, era qualcosa di molto diverso. Innanzitutto era un luogo per pochi, ad appannaggio di nobili e alta borghesia e lo spettacolo proposto occupava solo una parte del tempo trascorso all’interno del teatro. Si beveva, si mangiava, si chiacchierava, il teatro era un luogo di socialità in cui si passavano molte ore e dove i personaggi più importanti di Bergamo si incontravano e discutevano anche di questioni politiche ed economiche, ci piace immaginare che proprio nei palchi possa essersi delineata la l’idea di città del futuro.

Ascolta qui il podcast «I palchisti del Teatro Donizetti» di Roberto Vitali con Clelia Epis.

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Il teatro Riccardi, nato da un abuso edilizio

Il teatro Donizetti quando nacque si chiamava Teatro Riccardi, dal nome di Bortolo Riccardi l’imprenditore che lo edificò negli ultimi anni del 1700 nella zona che era della Fiera di Sant’Alessandro. Riccardi, scaltro e spregiudicato, andò contro la legge del tempo che prevedeva la possibilità di edificare solo strutture provvisorie e cominciò a costruire fondamenta in cemento. Possiamo dire, senza possibilità di smentita, che il Donizetti sorse da un abuso edilizio.

«La bellezza e la maestosità del Teatro Donizetti»

Con le foto di Emanuele Biava facciamo un breve viaggio all’interno del teatro cittadino.

I palchi venduti alle famiglie più importanti della città

Per recuperare parte dei soldi investiti nella costruzione, Riccardi vendette i palchi alle famiglie nobili e dell’alta borghesia cittadina gli Scotti, i Suardi e i Suardo, i Camozzi, i Belli, i Terzi, i Venier, i D’Amico Finardi ma anche i Pesenti, gli Agliardi, i Solari,i Guadalupi, i Monzini, i Pandini, i Vertova e i Rota e molti altri. Nessuno voleva rinunciare ad avere un posto in quello che si sarebbe presto trasformato il luogo d’élite della socialità bergamasca.

I proprietari dei plachi, i palchisti, disponevano dello spazio come se fosse una dépendance della propria abitazione, potevano scegliere arredi e complementi in modo da personalizzare lo spazio e ospitare amici e conoscenti.

Il Circolo dell’Unione e le feste nel teatro

Nacque alla fine dell’800 il Circolo dell’Unione, che riuniva tutti i propietari dei palchi e che diventò un luogo di aggregazione con bar e ristorante sempre accessibili ai soci anche quando non erano in programma spettacoli. Il Circolo possedeva anche quattro palchi. E poi si organizzavano feste, passata alla storia quella di beneficenza a favore della Croce Rossa che si teneva ogni anno e di cui si ricordano balli sfrenati fino all’alba.

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Da teatro Riccardi a Donizetti nell’anno del centenario della nascita del compositore

Un altro passo fondamentale nella storia del teatro è l’anno del centenario dalla nascita di Gaetano Donizetti, la città decide di rendere omaggio al suo illustre cittadino intitolandogli il teatro, realizzando una nuova facciata e un monumento, oltre a una serie di spettacoli ed eventi che animarono tutto il 1897.

Raccontiamo qui, insieme a Clelia Epis, conservatrice del Teatro Donizetti, la storia del teatro, dei palchisti (alcuni ancora oggi sopravvivono), gli aneddoti che sono giunti sino a noi.

Bergamo Segreta trailer della prima puntata “I palchisti del Teatro Donizetti”. Video di Roberto Vitali

Il progetto completo del podcast «Bergamo Segreta»

1. Bergamo Segreta del 18 febbraio: la curiosa storia dei palchisti del teatro Donizetti, le persone più influenti della città un tempo si incontravano nel teatro, ma tra una festa e uno spettacolo probabilmente parlavano anche del futuro della città. Con Clelia Epis.

2. Bergamo Segreta del 4 marzo: la quinta porta di Città Alta, denominata anche Porta del Soccorso, che venne usata dai garibaldini per liberare la città dagli austriaci. Con Paolo Moschini.

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3. Bergamo Segreta del 18 marzo: Storie curiose sulle Mura Venete. Con Tosca Rossi.

4. Bergamo Segreta del 1° aprile: Bergamo terra di teatri, la maggior parte dei quali oggi scomparsi. Scopriamo quali erano e dove erano collocati con Clelia Epis e Maurizio Merisio.

5. Bergamo Segreta del 15 aprile . Un breve tour in centro città: dal monumento di Donizetti che in realtà era per Bellini, la statua dedicata a Garibaldi che nessuno voleva, il Diurno di piazza Dante, le colonne del Sentierone scomparse in una notte. Con Barbara Savà.

6. Bergamo Segreta del 29 aprile. Con Cristiana Vezzoli andiamo alla scoperta degli acquedotti romani di Città Alta, alcuni tratti sono ancora visibili.

7. Bergamo Segreta del 13 maggio. In Città Alta per scoprire il motivo per cui molti palazzi abbiano le finestre murate, perché nei muri esterni di Santa Maria Maggiore sono incastonate delle pietre romane, che fine ha fatto la calotta cranica di Donizetti. Con Barbara Savà.

8. Bergamo Segreta del 27 maggio. In Città Alta la curiosa insegna esposta fuori dal barbiere storico sulla Corsarola, l’esperimento avanguardista di una scuola all’aperto per bambini «particolari». Con Barbara Savà.

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9. Bergamo Segreta del 10 giugno. Il Lazzaretto e la storia dei suoi oltre 13 diversi utilizzi dal 1503 ad oggi. Da ricovero di malati infettivi, ai concerti di Bob Dylan e dei Radiohead. Con Paolo Moschini.

10. Bergamo Segreta del 24 giugno. Apriamo i massicci portoni di legno delle dimore storiche della città che ci raccontano una parte importante della storia di Bergamo. Con Guia Aiolfi.



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