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DALLA SCRITTRICE TEDESCA GODULA KOSACK UN LIBRO D’AMORE PER BADOLATO E LA CALABRIA
PER BADOLATO E LA CALABRIA UN LIBRO D’AMORE DELLA SCRITTRICE TEDESCA GODULA KOSACK
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Badolato (il suggestivo borgo jonico della provincia di Catanzaro tra i più belli d’Italia) da oltre sessanta anni è oggetto di studio da parte di Università anche estere, soprattutto per le sue caratteristiche socio-antropologiche, etniche ed etiche inerenti il modo di vivere, l’emigrazione, il conseguente enorme spopolamento, la grande generosità nell’accoglienza di turisti e migranti e così via. Nell’estate 1973, per due mesi vi hanno soggiornato alcuni docenti e studenti universitari tedeschi e inglesi, tra cui l’etnologa di spessore internazionale Godula Kosack. Costei è rimasta particolarmente affascinata da ciò che esprimevano il borgo, l’ambiente e la popolazione. Così, a lato delle sue ricerche scientifiche, ha scritto in lingua tedesca sei racconti, raccolti recentemente in un’apposita pubblicazione intitolata << Immer wieder Abschied >> (“Addio ancora e ancora” oppure “Dicendo sempre addio” … esperienze di una “donna emancipata” con donne e uomini calabresi negli anni settanta); e pubblicata da Amazon ( https://www.amazon.de/Immer-wieder-Abschied-ebook/dp/B008U5MZQO/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1378204665&sr=1-1&keywords=Godula+Kosack ).
Domenico Lanciano editore ha poi provveduto a far tradurre in italiano da Olivia Pastorelli e diffondere, prima sul web e poi in cartaceo, questi interessanti sei racconti con il titolo di “Ancòra un commiato” (così voluto dalla stessa Autrice). Lo scorso venerdì 14 febbraio 2025, proprio in coincidenza di San Valentino e della “Festa degli Innamorati” è andato in stampa un opuscolo di 48 pagine contenente tutti i sei racconti della Kosack in lingua italiana; mentre una tentata edizione di 160 pagine (con testo tedesco a fronte) non è stata conclusa nel 2013 pur dovendo cementare ancora di più il gemellaggio tra Badolato e Wetzikon, la cittadina svizzera del Cantone di Zurigo dove sono emigrati e ancora risiedono molte centinaia di badolatesi fin dalla fine degli anni cinquanta, tanto da essere definita “la seconda Badolato”. Tale opuscolo fa parte come numero uno della Collana “Biblioteca dell’Amore” sita all’interno della Biblioteca Pubblica Vincenziana di Davoli Marina, Via J. F. Kennedy 61-A. Per permettere a tutti di usufruirne, l’opuscolo è stato già immesso in rete con il seguente link: << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-593-sei-racconti-damore-di-godula-kosack-per-badolato-e-la-calabria-1973-2011/ >>.
Scritti tra il 1973 e il 2011, i sei racconti hanno il seguente titolo, da cui si possono intuire gli argomenti trattati: 1 – ANCORA UN COMMIATO; 2 – DONNE E UOMINI IN CALABRIA; 3 – ANDREA; 4 – VITA D’EMIGRANTE; 5 – ALLA RICERCA DI LAVORO; 6 – DOPO QUASI QUARANT’ANNI. In pratica è una fotografia etno-antropo-sociologica del residuo di alcune famiglie patriarcali alle prese con il lacerante dramma dell’emigrazione, dei componenti divisi tra Calabria e Svizzera e anche Germania. Alla fine questa opera di Godula Kosack risulta essere una grande carezza d’amore per Badolato e per la Calabria. Infatti, nel trafiletto di presentazione così scrive Amazon: << Godula Kosack ha vissuto la pittoresca Badolato in Calabria all’inizio degli anni ’70, quando iniziò il grande esodo dei giovani. Ha anche appreso della loro situazione nei paesi “ospitanti” Svizzera e Germania, dove vivevano e lavoravano in condizioni difficili. In questo libro i sentimenti di una madre, le storie di vita di due emigranti, il proprio rapporto (d’amore) con loro, l’amicizia con una giovane donna, il patriarcato calabrese e la difficoltà di trovare un lavoro sono descritti in modo sensibile e commovente. I ricordi prendono vita e si sperimentano cose nuove, anche incredibili … >>.
Godula Kosack (www.godula-kosack.de) così conclude, in modo assai lusinghiero, la sua esperienza badolatese e calabrese (dopo quasi 40 anni, nel giugno 2011): << Ho rivisto Badolato. Ho incontrato nuovamente le persone che allora mi erano vicine, viventi e ormai non più viventi. Ne ho conosciute di nuove. Mi coglie un sentimento di gratitudine quando penso a questo piccolo angolo di terra. I miei soggiorni del 1973 e del 1974 sono stati episodi nella mia vita. E ciò nonostante hanno smosso qualcosa dentro di me. Per contro a tutta l’inospitalità in cui mi sono imbattuta in tanti luoghi della terra che ho visitato, questo è un luogo in cui mi sento accettata, che mi restituisce il senso della patria interiore >>. Che dire? Anche per chi proviene dall’estero significa “Calabria … e ti senti a casa”. Il che potrebbe essere pure un efficace slogan promozionale. Intanto, con questo prezioso opuscolo, la Calabria si arricchisce di un altro gioiello letterario prodotto dai viaggiatori esteri che l’hanno visitata negli ultimi tre secoli.
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