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PALERMO – Strutture ecosostenibili per le concessioni demaniali, nuovi bandi, ma anche la possibilità, per le imprese, di farsi avanti presentando progetti sulle aree inutilizzate.
E un ruolo di primo piano per i Comuni, che passa dai Piani di utilizzo del Demanio marittimo (Pudm), che adesso, con il decreto dell’assessorato all’Ambiente guidato da Giusi Savarino, diventano uno strumento fondamentale di programmazione. Ecco cosa cambia. L’intervista.
Concessioni demaniali, come nasce il nuovo decreto?
“In questi mesi ho concentrato il mio lavoro su questa grande occasione di sviluppo per la Sicilia. Col presidente Schifani abbiamo preparato un decreto che è stato apprezzato in giunta, frutto di un lavoro attento, condiviso il più possibile, che rimette ordine a una disciplina grazie alla nuova legge nazionale. Finalmente sono stati fugati i dubbi sull’applicazione della Bolkestein: concediamo agli uscenti la proroga fino al 2027 e apriamo a nuove concessioni.”
Uno degli strumenti chiave del nuovo decreto sono i Piani di utilizzo del demanio (Pudm), che situazione ha trovato al momento del suo insediamento?
“La Sicilia era molto indietro, solo San Vito Lo Capo aveva il Pudm, ma era anche scaduto. Ho trovato solo una decina di Comuni che avevano avviato l’iter, poi tutto fermo”.
Cosa avete fatto per cambiare registro?
“È stata inserita una norma in finanziaria che introduce anche in Sicilia i Piani di utilizzo del demanio regionale, così ci dotiamo di una pianificazione. Contestualmente ho semplificato ai Comuni gli iter per l’approvazione dei loro Pudm. Ho anche promosso un incontro coi 123 sindaci costieri e i miei dirigenti per aiutare gli interessati in questo percorso. Siamo riusciti, così, a superare criticità che c’erano da anni”.
Cosa si rischiava senza i Pudm?
“Che non si potevano dare nuove concessioni e avremmo avuto un problema anche per i balneari prorogati nel 2027. Con l’accelerazione sulla pianificazione e col mio ultimo decreto abbiamo coordinato la disciplina nazionale e regionale e dato regole chiare per poter finalmente rilasciare nuove concessioni balneari, il che significa nuove occasioni di sviluppo e di lavoro, priorità del governo che ho fatto mia.”
Si parla tanto di ecosostenibilità e di lotta alla cementificazione delle coste, anche negli stabilimenti balneari. Quanto varranno, questi elementi, nelle nuove concessioni?
“Moltissimo, premieremo il principio dell’ecosostenibilità e le proposte che utilizzano prodotti locali e della gastronomia siciliana. Gli stabilimenti dovranno essere realizzati con materiali ecosostenibili e saremo attenti anche al riciclo e al plastic free, per creare un effetto poco impattante a tutela del paesaggio e dei nostri mari. In pratica l’ecosostenibilità e il rispetto delle tradizioni consentirà di ottenere punteggi maggiori”.
Quali saranno gli altri punti di forza delle nuove concessioni?
“Saranno premiate le start up, le imprese che assumono donne, giovani, utilizzano prodotti locali Igp e Doc, daremo ordine a un sistema che fino a questo momento è stato nel caos, sostenendo una filiera e lavorando, entro i prossimi due anni, per tutelare i nuovi investimenti e dare servizi di qualità ai tanti turisti che scelgono la Sicilia”.
In che modalità saranno rilasciate le concessioni?
“In due modi, su istanza di parte, con la presentazione di un progetto su un’area libera, oppure con un bando pubblico. L’80% di peso lo avrà la proposta progettuale, il 20% quella economica”.
Parliamo di numeri, cosa prevedete?
“Numerosissime opportunità di lavoro, la Sicilia sta crescendo di più col turismo, ma solo il 17% di aree disponibili demaniali sono date in concessione, c’è un ulteriore 33% di opportunità per creare possibilità di occupazione e accoglienza ai turisti, combattendo l’abusivismo”.
Le tempistiche quali saranno?
“Entro quest’estate i Comuni che avranno adottato il Pudm potranno già partire con le nuove concessioni. Ci sono numerosi Comuni che hanno consegnato i Pudm per la Vas. Si tratta di ben trenta località di grande pregio”.
E le procedure? C’è lo spettro della burocrazia?
“Abbiamo semplificato tutto, la Cts ha dato corsia preferenziale, ci saranno due vie, i Comuni che hanno già il Pudm potranno rilasciare concessioni fino a 20 anni”.
I sindacati dei balneari hanno sollevato perplessità sul ruolo dei Comuni nel rilascio delle nuove concessioni e sul ruolo dell’articolo 3 della legge regionale 32/2020. Come rispondete?
“C’è una norma nazionale che si applica in Sicilia, noi abbiamo visto ciò che della normativa è compatibile con quella regionale e questo decreto semplifica l’iter dei Comuni. La legge 32 in parte è stata impugnata dalla Corte Costituzionale e un’altra vigente prevede la possibilità concessoria per i Comuni che hanno adottato il Pudm in consiglio comunale e stanno preparando la richiesta di Vas, ma nei limiti dei sei anni. Un’altra trentina di Comuni, ma il dato è in costante evoluzione perché c’è molto fermento, finalmente!”
C’è una questione che interessa molti siciliani, i concorsi per i forestali. A che punto sono?
“L’avvocatura sta valutando se impugnare o meno la pronuncia del Tar. Noi abbiamo avviato l’iter per i nuovi concorsi, al netto dei 46 posti che sono comunque salvi. Avevamo individuato 250 posti da mettere in concorso ma ci sono stati più pensionamenti e potrebbero esserci oltre 400 nuovi posti di lavoro per ragazzi sotto i 30 anni, che si aggiungono ai 46: una grande occasione per i nostri giovani siciliani!”.
Tempistiche?
“Questa settimana si insedia il nuovo dirigente, Dorotea Di Trapani, per la prima volta una donna a capo del corpo forestale e insieme a lei, con entusiasmo, darò il via all’iter concorsuale”.
Ambiente, decreto in aiuto dei Comuni balneari per presentare i Pudm
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