“Alert in etichetta? Un’autoflagellazione”. Dagli Stati Generali del vino l’appello delle associazioni agli europarlamentari



Vino chiamato a raccolta a Roma, al Campidoglio, in un evento promosso dalla rappresentanza del Parlamento europeo in Italia e della Commissione europea. All’ordine del giorno il futuro del settore. Un futuro che passa soprattutto da Pac, Ocm, trattati di libero scambio e, non da ultimo, dalle prossime decisioni della Commissione Ue in tema di health warning in etichetta e aumento delle accise (che, al momento, in Italia sono pari a zero).

Lollobrigida contro le degenerazioni ideologiche

«Oggi più che mai occorre fare sistema oltre i nostri confini nazionali per contrastare ogni tentativo di demonizzazione e criminalizzazione del vino», è l’invito del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha poi promesso che farà il tutto per tutto per opporsi al piano anticancro: «Saremo in prima linea, sempre informando sul rischio degli abusi, ma opponendoci ad ogni degenerazione ideologica che possa danneggiare le nostre eccellenze».

Vino troppo spesso vittima del fuoco amico

Dal canto loro, le associazioni di settore hanno ribadito l’importanza di difendere il settore e non abbassare la guardia. «Il vino – ha esordito il presidente di Unione italiana vini Lamberto Frescobaldi – è sempre più spesso vittima di fuoco amico, anche da certi testi dell’esecutivo europeo. Ne è un esempio il nuovo piano Beca della Commissione Ue: un’autoflagellazione di difficile comprensione, visto che tre anni l’Europarlamento si era già espresso negativamente sull’inserimento degli alert. Ma la Commissione sembra il “nuovo Lazzaro” che ogni tre anni si risveglia». Poi, il numero uno di Uiv ha ricordato il caso irlandese degli health warning, ribadendo che a Dublino andrebbe chiesto un passo indietro: «L’obbligo degli alert va contro il principio della libera circolazione».

Approccio ideologico della Commissione Ue

Sulla stessa lunghezza d’onda Federvini: «La competitività del settore vitivinicolo europeo è minacciata da un quadro normativo disomogeneo e da approcci ideologici che ne mettono a rischio la crescita», ha detto Albiera Antinori, presidente del Gruppo vini della federazione. Per Dominga Cotarella (in rappresentanza di Coldiretti) è incomprensibile perché il vino debba sempre «essere messo in discussione. Perché nessuno mette in discussione quei prodotti ultraprocessati che sono veramente causa di malattia?», ha chiesto la produttrice che, però, ha poi aggiunto che presto ci potrebbe essere un lieto fine. «Noi come Coldiretti siamo pronti a scendere in piazza per difendere il settore, ma ci sono buone possibilità di poter affermare che queste proposte siano puramente ideologiche e probabilmente non troveranno concretezza».

In arrivo documento Pac della Commissione agricoltura

Nonostante il momento critico, i rappresentati italiani in Europa non appaiono così preoccuparti, soprattutto dopo l’inferno passato nella scorsa legislatura Ue. Ottimista Herbert Dorfmann, europarlamentare membro della commissione agricoltura: «Momento interessante a Bruxelles – ha detto – con l’agricoltura in netta scesa. Cosa che non era difficile dopo quello che abbiamo passato negli ultimi cinque anni. Il Commissario Hansen conosce bene il settore e questa settimana presenterà la sua visione della Politica agricola comune. A marzo, invece, sarà presentato il pacchetto Omc vino che cercherà di trasformare in legge quello che è stato discusso dal Gruppo di alto livello vino: a mio avviso un ottimo modo di fare politica. A noi ora spetta trasformare le possibili soluzioni discusse nei mesi scorsi in legislazione europea. Non sono grande fan dell’estirpo dei vigneti – ha aggiunto – anche se in alcune situazioni può esser utile, ma a mio avviso dobbiamo investire soprattutto in misure che io chiamo di attacco, come creare nuovi mercati, a partire dal Mercosur, con cui l’accordo non è facile ma va chiuso».

Poi l’europarlamentare si è soffermato sul documento del Beca: «Lo spirito è sbagliato e pericoloso – ha detto – però nel documento si fa finalmente una distinzione tra abuso e consumo. Differenza su cui mi sono sempre battuto. Allo stesso tempo, chi ha scritto il documento dovrebbe capire che non è con gli alert, né con la tassazione che si risolve il problema dell’abuso. Basta vedere i numeri: l’Italia, dove l’accisa è pari a zero, ha molti meno problemi di Paesi dove la tassazione è prevista».

Basta iperegolamentazione

All’incontro è intervenuto anche l’ex europarlamentare e relatore della Riforma delle Ig Paolo De Castro: «Cerchiamo di non farci male da soli nell’Unione europea – è stato il suo invito – L’iperegoalmentazione può portare difficoltà alle nostre imprese. Non si capisce perché la Commissione abbia riaperto l’argomento etichettatura, ma abbiamo gli strumenti per poterci difendere. Il documento sulla Pac, che il commissario all’Agricoltura Hansen, presenterà prossima settimana, segna una discontinuità rispetto al passato. Vanno costruiti percorsi insieme alle imprese: la complessità dell’attuale Pac ha portato diversi agricoltori a rinunciare alla partecipazione, serve invece semplificazione per dare reddito ai veri produttori».

cuccia de castro

Giocare la carta Fitto in Europa

Ottimista è apparso anche Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento Ue e responsabile del dipartimento ambiente di dice fiducioso: «Nella legislatura passata l’agricoltura era percepita come un nemico, ma abbiamo comunque dimostrato di poter portare risultati importanti come la riforma delle Ig. In questa legislatura le prospettive sono migliori, c’è meno ideologia. Io sono ottimista. Senz’altro il piano anti-cancro è inquietante perché dietro c’è una questione etica che passa da un eccesso di regole e finisce per voler regolamentare anche ogni aspetto della vita. Per cui è giusto porre il tema delle quantità di vino da consumare, ma c’è ance una questione di qualità della vita che non va trascurata. Ad ogni modo – sottolinea l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, la presenza di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione Ue ci rassicura, dal momento che sotto di lui ricade anche il Commissario all’Agricoltura. Di certo, non potrà fare differenze per l’Italia, ma può aiutare l’Europa a non commettere gli stessi errori del passato».

 



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