51 progetti per il benessere degli adolescenti

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Selezionati 51 progetti per promuovere il benessere psicologico e sociale degli adolescenti in Italia. Gli interventi sono rivolti a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 18 anni di età, attraverso azioni di prevenzione, supporto delle fragilità e sofferenze. I progetti sono sostenuti con 30 milioni di euro e coinvolgono oltre 800 Enti tra scuole, terzo settore, istituzioni pubbliche e private

Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il Bando BenEssere, promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi.

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La finalità è quella di prevenire, oltre che ridurre, le forme di malessere dei minorenni attraverso una risposta competente e “in prossimità” con ragazzi e famiglie dei servizi che adottano un modello integrato pubblico/privato d’intervento basato sia su esperienze comunitarie stabili, sia su percorsi individualizzati molto competenti in grado di affrontare tutte le criticità che interessano i ragazzi e le loro famiglie. Così, le proposte selezionate adottano un modello di intervento multidimensionale, grazie alla presenza di équipe multidisciplinari, che si occupano sia di attività di tipo comunitario (rivolte all’intero gruppo di adolescenti), sia di interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali. In caso di diagnosi severe, gli adolescenti vengono segnalati per un percorso di cura più specifico.

Per mettere in campo una rete nazionale tesa a prevenire e fornire un ventaglio articolato di ‘attenzioni educative, di cura e di prossimità’, in modo comunitario ed esperto, a migliaia di ragazzi/e in difficoltà psicologica in particolare nelle troppe aree povere d’Italia, l’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno per selezionare, con grande rigore e attenzione, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare.

“Ringrazio la sensibilità del governo del Fondo per il contrasto della povertà educativa – sottolinea Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini – che è voluto intervenire su un’emergenza spesso rimossa, anche se evidente da tempo e poi esplosa dopo il Covid, i competenti selezionatori indipendenti, gli uffici di Con i Bambini. Nel 2023, per dare il via al bando abbiamo ascoltato decine di operatori esperti e studiosi in ogni parte d’Italia e abbiamo ascoltato anche tanti ragazzi e ragazze in sofferenza. È stato il primo bando pubblico scritto tenendo conto dei pensieri dei ragazzi stessi, che – con grande capacità e partecipazione – ci hanno aiutato a capire sofferenze, paure, bisogni, possibilità di ‘venirne fuori’. L’azione che si avvia in tutta Italia è anche in continuità con la campagna, fortemente partecipata dai ragazzi, lanciata dal Fondo e da Con i Bambini che abbiamo chiamato Non sono emergenza. Si avvia un enorme cantiere operativo che è impegnato a costruire un modello di sussidiarietà sui complessi temi della fatica e del disagio in adolescenza. Perciò abbiamo lavorato secondo l’art. 118 della Costituzione, unendo il terzo settore con le pubbliche amministrazioni, la sanità pubblica, le scuole, il volontariato. Il benessere degli adolescenti è una priorità nazionale e può diventare una realtà operante se diviene una finalità concretamente condivisa tra tutte le agenzie educative nella consapevolezza che non ci sarà sviluppo sostenibile se non si coinvolgono le straordinarie risorse dei ragazzi e che, per farlo, non si possono lasciare indietro. Abbiamo dato un nome a questa iniziativa: BenEssere. Il Bene Essere dei ragazzi/e è il nostro stesso Bene Essere. E abbiamo proposto un modo nuovo di affrontare sofferenze troppo diffuse, puntando su servizi comunitari e competenti di prossimità, sulla capacità di creare alleanze educative stabili pubblico/privato, sull’ascolto e la promozione del protagonismo di ragazzi e ragazze. Per un periodo di 3-4 anni tantissime comunità educanti saranno attivate o rafforzate grazie ai progetti che iniziano il loro lavoro, che documenteremo e mostreremo con grande rigore e impegno a partire da una giornata corale che darà avviò a questo cantiere di speranza. Sono certo che gli oltre 800 partner tra terzo settore, scuole, enti pubblici e privati sapranno rappresentare un prototipo dell’azione pubblica integrata impegnata insieme con molte centinaia di nostri ragazzi e ragazze oggi esclusi e in difficoltà, che sono parte promettente del nostro futuro”, conclude Rossi-Doria.

I progetti selezionati mirano a qualificare tutta l’offerta dei servizi dedicati attivando forme di presidio integrato pubblico/privato flessibili e non medicalizzanti, in grado di rispondere ai diversi bisogni educativi nei processi di socializzazione, diversificazione e identificazione tipici dell’adolescenza e intervenendo su sofferenze specifiche in accordo con la sanità pubblica.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti. 

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