«Si dica la verità, le risorse c’erano»

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L’amministrazione Rossi aveva lasciato in eredità un “tesoretto” da tre milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza di strade, marciapiedi e scuole di Brindisi. Fondi che, tuttavia, l’amministrazione successiva ha destinato al rifacimento dello stadio, in un momento in cui proprio quell’intervento era considerato una priorità anche alla luce della promozione in serie C.

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Il lavoro di ricognizione

«Noi – conferma infatti Riccardo Rossi – negli ultimi mesi aveva curato, anche grazie all’assessore ai Lavori pubblici Tiziana Brigante, insieme agli uffici una ricognizione, molto impegnativa, sui mutui per la loro devoluzione. Furono esaminati moltissimi mutui perché su ciascuno di quelli gli uffici si dovevano esprimere rispetto alla quota residua dopo la conclusione dell’opera per la quale erano stati accesi. Da tutti questi mutui venne fuori una cifra di circa tre milioni e mezzo di euro, che avevamo intenzione di destinare alla manutenzione di scuole, strade e marciapiedi. Una cifra completamente a disposizione del Comune, che su quei mutui pagava regolarmente i ratei per le opere completate. Un’attività che richiese cinque o sei mesi di lavoro».

Scelte differenti

La nuova amministrazione, appena insediatasi, ricorda quindi Rossi, «si ritrovò questo tesoretto da 3,5 milioni di euro che erano nella loro piena disponibilità, trattandosi come detto di residui di mutui contratti per opere che erano già state completate. E proprio la nuova amministrazione decise di destinarli allo stadio, che fu ritenuto prioritario rispetto alle altre opera che, a mio avviso, erano invece assolutamente necessarie, ovvero strade, marciapiedi e scuole. Un tesoretto sostanzialmente svuotato per le opere per lo stadio: manto erboso e tutto il resto. Per cui, quando sento dire “Ma non abbiamo i fondi” non posso non far notare che bisogna sempre dire le cose come stanno. Magari, infatti, i cittadini hanno apprezzato maggiormente il modo in cui sono stati spesi quei soldi. Però è importante non dire che non c’erano le risorse. Perché le risorse c’erano. Tre milioni e mezzo sono stati destinati allo stadio, che è stato ritenuto una priorità rispetto a scuole strade e marciapiedi. Va detta la verità. Dopo di che, ogni cittadino si può fare la sua idea. Se la scelta è condivisibile, bene. Ma l’importante è spiegare bene come sono andate le cose. Non si può dire che i fondi non c’erano. I fondi c’erano eccome ma sono state individuate altre priorità». Anche se la destinazione stabilita dall’amministrazione Rossi non era mai stata ufficializzata, i dirigenti di palazzo di città la fecero presente alla nuova amministrazione. «So per certo – dice infatti Rossi – che i dirigenti abbiano detto loro che quei soldi erano stati messi da parte per quel motivo. E lo fece anche l’allora segretario generale».

La risposta del sindaco

«È vero, quando siamo arrivati – ammette il sindaco Giuseppe Marchionna – abbiamo trovato tutte quelle devoluzioni di mutui. Ma non mi risulta che fossero tre milioni e mezzo. Saranno stati due milioni e cento, due milioni e duecentomila euro al massimo. E sì, è vero, li abbiamo usati per lo stadio. Perché nel periodo in cui ci insediammo, quella era una vera e propria emergenza, con la gente in fibrillazione. All’epoca abbiamo dovuto raschiare il fondo del barile perché la questione dello stadio poteva essere una cosa drammatica: il Brindisi aveva appena vinto il campionato e doveva cominciare la serie C, in vista del grande rilancio. Sarebbe stato impossibile evitare la questione che, francamente, posta in questi termini ha un po’ stufato».
Assodato questo, il sindaco sottolinea che «proprio su questa questione della sicurezza delle strade, stiamo preparando, sulla base di quelle che saranno le compensazioni territoriali rivenienti dagli investimenti in energie rinnovabili, il masterplan della rimediazione e riqualificazione di tutte le infrastrutture materiali e immateriali della città. All’interno di questo schema, strade, scuole, marciapiedi e tutte le altre strutture fondamentali per la vita pubblica avranno piena priorità». Un risultato che dovrebbe arrivare entro i prossimi due mesi. Infine, conclude Marchionna, «neanche il nostro onorevole Mauro D’Attis è stato a guardare le stelle. Nella finanziaria di quest’anno, infatti, è riuscito a fare inserire, per i prossimi tre anni, 300mile euro all’anno per l’emergenza strade. In questo senso, siamo solo in attesa del Dpcm che sblocchi i fondi».

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