Le verdure de l’Ortobioattivo non sono altro che quel che dovrebbero essere: pulite, nutrienti e coltivate non solo senza impoverire il terreno ma anche restituendogli vitalità. Nell’azienda agricola sulla collina di Bellosguardo, nel quadrante sud-ovest di Firenze, sono riusciti infatti a riportare l’agricoltura alla sua vocazione originaria, osservandone i funzionamenti ancestrali e integrando studio e tecnologie all’avanguardia. Il progetto dell’agronomo Andrea Battiata, che produce ortaggi ad alto valore nutrizionale ‘oltre il biologico’, e li distribuisce a una rete di un 150 famiglie.
Andrea Battiata, agronomo che ha visitato la foresta amazzonica
Sfiora i 70 anni, e l’entusiasmo per il suo mestiere si direbbe cresciuto nel tempo. Battiata è nato in Sicilia, “ma quando sono arrivato a Firenze per l’università mi sono innamorato, e non sono più andato via”. Lavora nel settore zootecnico e del vivaismo ornamentale, poi ha la possibilità di toccare con mano anche la natura ‘selvaggia’. In Brasile, visita ad esempio la foresta amazzonica.
“Lì capisci bene il senso di certe cose, altro che leggerle sui libri”, commenta a proposito dei viaggi che hanno stimolato un cambio di prospettiva. Circa 13 anni fa, quando decide per curiosità personale di avviare un piccolo orto, quell’esperienza torna fondamentale: “In un posto in cui nessuno si mette ad arare né tantomeno a fare pic nic, avviene il miracolo della fertilità naturale”.
Osservazione acuta e ‘naturalezza’: i pilastri dell’agricoltura rigenerativa
Quello che in generale si è perso — non solo in agricoltura — e che Battiata punta a recuperare, è l’importanza dell’osservazione acuta, “cioè la necessità di prendersi del tempo e farsi domande su quel che succede, che è stata il motore dell’evoluzione dell’uomo”. Analizzare fenomeni interessanti, dunque, e cercare di metterli in pratica; come, appunto, quel che succede nelle foreste primordiali. “Lì la sostanza organica si deposita naturalmente sul suolo, dove intervengono microorganismi o animali più grandi, ad esempio i lombrichi, che la degradano e restituiscono al terreno”: così, senza l’intervento dell’uomo, il terreno acquisisce la fertilità necessaria.
Ai Tropici hanno un certo ruolo anche la grande umidità e le temperature costanti ed elevate, “sul primo punto possiamo lavorare con l’irrigazione; sul secondo il cambiamento climatico sta modificando le cose anche da noi. Oggi abbiamo colture con stagionalità prolungata, come in passato non sarebbe stato pensabile”.
I sistemi all’avanguardia dell’Ortobioattivo
Dieci anni fa gli ortaggi prodotti da Battiata (che intanto è diventato vegetariano) con metodi a minimo impatto si sono fatti notare dalla piccola rete di familiari ed amici che li ha assaggiati, e ha convinto l’agronomo ad allargare il progetto. È nato così Orto Bioattivo, che ora conta circa 5 ettari dove si coltivano diverse varietà di ortaggi a seconda della stagione. Il regime biologico, in queste condizioni, è praticamente scontato, poi si aggiungono metodi rigenerativi basati su tecnologie all’avanguardia. Grazie anche al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana c’è un bioreattore-fermentatore da cui si ottengono batteri che aumentano la biodiversità del terreno.
Poi un sistema di produzione di biochar, un carbone vegetale “usato già dagli Indios dell’Amazzonia per ottenere la terra petra, cioè la ‘terra scura’ che rendeva più fertile il terreno della foresta”. L’azienda è inoltre parte del progetto Coltivare La Bellezza (lo abbiamo raccontato qui), e ha seminato nelle aree inutilizzate intorno agli orti varietà di erbe e fiori dal potenziale nutraceutico, oltre che, appunto, molto belle.
Come funziona la distribuzione degli ortaggi super nutrienti dell’Ortobioattivo
L’Ospedale Universitario di Careggi ha svolto dei trial clinici che hanno verificato come gli ortaggi in questione siano particolarmente ricchi di composti bioattivi, ovvero elementi fotochimici che contribuiscono al mantenimento della salute. Il loro gusto non è quindi il solo valore, ed è già apprezzato da circa 150 famiglie nell’area di Firenze che ricevono settimanalmente le cassette dell’Ortobioattivo a fronte di un abbonamento annuale.
Il loro contenuto è sempre diverso a seconda della disponibilità, e può essere ritirato in azienda oppure in una dozzina di punti di raccolta sparsi per la città. Recupero della vitalità degli ecosistemi con pratiche innovative, creazione di filiere sostenibili e implementazione della biodiversità: un buon esempio dei valori promossi dalla
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