Palermo
Presentati i referendum sul lavoro previsti in primavera: lotta al precariato e sicurezza sul lavoro tra i temi sottoposti al voto
L’Italia rischia di diventare una periferia dell’Impero: deindustrializzata e precarizzata. E’ la profezia di Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil. Un caffè e poi il tuffo tra le donne e gli uomini della Cgil siciliana. Maurizio Landini, segretario nazionale del sindacato è stato accolto da un fiume di gente al Saracen di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, per il convegno di lancio dei referendum di primavera. Cinque quesiti sul lavoro, dalla sicurezza al contrasto della precarietà.
“La qualità dell’occupazione che si sta creando è una qualità balorda, lavoratori precari con salari bassi. L’occupazione, poi, cresce solo nei settori dove più alta la precarizzazione. E’ ingiusto che le persone diventino povere lavorando”, con queste parole Landini ha presentato la linea politica del sindacato-
Il convegno è stato anche l’occasione per parlare della situazione industriale in Italia e in Sicilia. Con un focus specifico sul dramma del precariato. Secondo dati dell’Inps, nel 2024 sono stati 376.988 nell’isola i contratti di lavoro precari, Solo 57.124 quelli a tempo indeterminato, dei quali attualmente il totale arriva appena a 850 mila.
Rispetto alla politica industriale, Landini non ha dubbi: “Stiamo pagando l’assenza di una politica industriale nel nostro paese. Il governo dovrebbe indirizzare gli investimenti verso i settori strategici del Paese, ma non lo fa. Il rischio è che l’Italia resti ai margini, diventi una periferia dell’impero”.
Al convegno è intervenuto anche il segretario Cgil Sicilia Alfio Mannino: “Ci troviamo a contrastare le politiche antimeridionaliste del governo Meloni e la completa accondiscendenza a queste di un governo regionale che non fa niente per lo sviluppo della Sicilia”
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