C’è uno spettro che si aggira per la Regione. A preoccupare i vertici regionali sono i magistrati contabili di via Martiri dei Lager che da tempo avanzano rilievi puntuali e meticolosi sui conti della sanità. Il tema è sempre lo stesso: il sistema sanitario soffre una crisi sistemica, accentuata dalla fuga del personale sanitario. Continuano a segnalarsi situazioni di inefficiente utilizzo delle risorse e, al contempo, una inadeguatezza della rete territoriale. Permangono le carenze di organico e si aggravano criticità nel funzionamento dei servizi di emergenza e urgenza. Le liste d’attesa sono insostenibili, i tempi troppo lunghi spingono sempre più i cittadini a rivolgersi al privato o, nei casi più gravi, a rinunciare alle cure. Una situazione aggravata dalla cura “leghista” (Tesei-Coletto) degli ultimi cinque anni che non solo non ha portato risultati, ma ha peggiorato il quadro e il livello di prestazioni all’utenza. Il presidente della Sezione controllo della Corte dei Conti, Antonello Colosimo, si è più volte soffermato sui profili di criticità, ha parlato di una situazione umbra di “luci e ombre” e non ha nascosto che “c’è tanto da fare”. A preoccupare la nuova governatrice però è soprattutto un punto: l’equilibrio strutturale dei bilanci delle aziende sanitarie. Un punto dove la Corte dei Conti dell’Umbria ha avviato da più di un anno una indagine che in parte è stata presentata all’adunanza pubblica di fine 2024. Una sorta di radiografia che evidenzia le ferite della sanità umbra che sono ancora tutte lì alla luce del sole. I conti in rosso riguardano tutte le quattro aziende sanitarie: le perdite nel 2024 sarebbero consistenti. Solo per fare un esempio, l’Azienda Ospedaliera di Perugia avrebbe un un disavanzo di 48 milioni di euro. L’anno appena passato si sarebbe concluso, in tutte le aziende sanitarie, con un rosso in netto peggioramento. Una cifra precisa ancora non c’è anche se Proietti ha chiesto, da tempo, un report dettagliato. Un punto, questo, sul quale la nuova governatrice è chiamata però a riferire in fretta, per dare seguito alla cosiddetta “operazione verità”. Un passo per mettere in “chiaro quali siano le reali situazioni del bilancio sanitario”, ha dichiarato la nuova presidente. Un dovere di grande “trasparenza nei confronti dei cittadini”. Una “operazione verità” che non può però arrivare dopo aver scelto i nuovi direttori generali. Può, infatti, la Regione nominare direttori che non hanno raggiunto l’equilibrio economico di bilancio e gli obiettivi dati dalla stessa amministrazione regionale ? Proprio ieri si è dimesso il direttore generale dell’Usl Umbria 1, Nicola Nardella, che si era insediato un anno fa. Un manager al quale poco si può rimproverare visto l’esiguo periodo di “comando” alla Usl di Perugia. Le sue dimissioni sono però il segno o l’indizio di una situazione critica che colpisce un pò tutta la sanità regionale. Per questo, prima ancora di iniziare il valzer delle nomine, sarebbe auspicabile conoscere “la reale situazione” del bilancio delle quattro aziende sanitarie. Sapere come ognuna delle quattro aziende pesa sull’equilibrio strutturale del sistema sanitario regionale. Un tema, questo, con il quale la nuova giunta regionale dovrà necessariamente confrontarsi con la Corte dei Conti. “Abbiamo potuto constatare – ha detto Antonello Colosimo, presidente della Sezione controllo – e questo ci ha un pò colpito, che il direttore della Usl di Perugia (Umbria 2) ha comunicato che di solito nel corso degli anni sono stati ripianati i deficit sanitari. Questo è un profilo molto delicato che richiederà un’attenzione particolare perché praticamente, a fronte di una situazione di indebitamento, le iniziative hanno previsto un ripiano in automatico, mentre le procedure di rientro dal debito sono disciplinate da norme dello Stato che prevedono anche eventualmente iniziative, delibere, nomine di commissari e attività straordinarie finalizzate a questi profili specifici”. La sezione di controllo della Corte dei Conti ha potere di commissariamento della sanità ? ” Non lo abbiamo e non ci compete – ha risposto il presidente Colosimo – spetta all’Assemblea legislativa alla quale verrà rassegnato un referto per farne oggetto di una valutazione sotto il profilo delle criticità emerse e individuare possibili linee o strade da seguire per rimuovere ostacoli o criticità là dove siano confermati”. Considerazioni che condizioneranno le scelte delle prossime settimane e, sicuramente, quelle dei prossimi mesi. Per ora Proietti e il suo entourage sono in attesa di conoscere esattamente il “buco” di bilancio per poi scegliere la strada da imboccare. Non sarà facile e dovrà tenere conto della riflessione fatta dalla Corte dei Conti “sulle procedure di rientro dal debito”. Quattro giorni fa, in via Martiri dei Lager, è sfilata tutta la cerchia delle Regione: Proietti, Bori, Donetti, Rossetti, Federici. Sono saliti negli uffici della Corte dei Conti dove ad attenderli c’era proprio il presidente Antonello Colosimo. Sui contenuti dell’incontro è top secret ma non si è trattato sicuramente di un incontro salottiero. Una cosa è certa: i tempi di attesa sono finiti e non sono un’opinione. Il sistema sanitario dell’Umbria è ancora una risorsa di altissima civiltà che consente di curare tutti gratuitamente. Ma è altrettanto vero che oggi esistono pazienti di serie A, che possono permettersi di pagare e “saltare” le file e pazienti di serie B che quelle file devono subirle. E se nel frattempo si aggravano o muoiono, pazienza. E’ il nuovo modello delle disuguaglianze.
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