Pistoia, truffa del finto corriere: 13.000 euro di merce rubata a “Club Voltaire”

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PISTOIA. Una tecnica ben collaudata, messa in atto ai danni di aziende dell’abbigliamento e degli accessori di lusso un po’ in tutta Italia. Dopo aver trovato l’obiettivo giusto attraverso telefonate casuali fatte a una serie di potenziali vittime, si presentano spacciandosi per corrieri, a bordo di un furgone e indossando cappellini e casacche con i loghi delle più note aziende di spedizioni. E si fanno consegnare la merce, già lì pronta per essere ritirata, come naturalmente accertato in precedenza per telefono con domande trabocchetto ben studiate. Decine, a volte centinaia di migliaia di euro di merce griffata.

Questa volta, a finire nella rete dei truffatori, è stata l’azienda “Club Voltaire”, che ha il suo laboratorio di produzione di abbigliamento femminile prèt à porter in via Bellaria, a Pistoia, con un “flag store” in via Curtatone e Montanara (oltre che show room a Milano e in provincia di Bologna). Secondo una prima stima ammonterebbe a circa 13.000 euro il valore dei capi di abbigliamento di cui si è impossessato un finto corriere che ha suonato il campanello del laboratorio di via Bellaria attorno alle quattro di giovedì pomeriggio.

Come raccontato poi ai carabinieri, a presentarsi alla porta è stato un uomo con indosso la casacca e il cappellino con il nome di uno dei più noti corrieri italiani. All’azienda in precedenza era arrivata una telefonata in cui, dopo varie domande tese ad acquisire gli elementi per portare a termine la truffa senza insospettire l’interlocutore, si avvertiva che l’incaricato di prelevare i colli per i quali era stata ordinata l a spedizione sarebbe passato in anticipo. E così, lo sconosciuto, che parlava con un accento chiaramente campano, quando ha suonato il campanello aveva tutte le informazioni essenziali per non destare sospetti. Con tutta calma ha caricato sul furgone gli scatoloni con i capi di alta moda e si è dileguato.

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I responsabili dell’azienda si sono resi conto di aver subito un furto solo un’oretta più tardi, quando alla porta si è presentato il vero corriere. A quel punto non è rimasto loro altro da fare che telefonare ai carabinieri per spiegare ciò che era accaduto. I militari dell’Arma, una volta formalizzata la denuncia, hanno avviato le indagini per cercare di identificare l’autore materiale del furto, anche attraverso l’analisi delle telecamere della zona e di quelle disposte in città lungo le principali vie di collegamento, comprese quelle all’ingresso dell’autostrada.

Non è la prima volta che la tecnica del finto corriere miete vittime nella nostra provincia, e in passato è stato proprio grazie all’analisi delle immagini della videosorveglianza che i carabinieri hanno trovato la pista giusta per assicurare alla giustizia i responsabili. Risalendo, in quel caso, a coloro che avevano noleggiato i furgoni utilizzati per i furti per poi mettere sotto controllo i loro telefoni cellulari e verificare dove si trovassero nei giorni e nelle ore in cui erano stati compiuti i colpi attraverso le celle telefoniche agganciate.

Grazie a quelle indagini, nel gennaio 2023 furono quattro le persone arrestate dai carabinieri di Montecatini e di Monsummano (quattro uomini residenti a Napoli: due finirono in carcere e due ai domiciliari) per colpi messi a segno a Montecatini, Monsummano, Milano, Roma e Chianciano, con un bottino di oltre mezzo milione di euro di capi di abbigliamento griffati.

Come detto, la tecnica utilizzata da quelle che le forze dell’ordine considerano delle vere e proprie aziende della truffa è di effettuare telefonate a tappeto tra le aziende dell’abbigliamento di lusso di una determinata zona spacciandosi per un generico corriere. Sempre con la solita domanda, per sapere, cioè, se la merce è pronta per il ritiro, fino a quando, per coincidenza, non viene trovata la vittima da colpire, ovvero quella che è davvero in attesa di un corriere per effettuare una spedizione. A quel punto scatta il passo successivo: «La volevamo informare che per un imprevisto il corriere passerà da voi per il ritiro in anticipo…».

Come è accaduto giovedì a Pistoia. A tal proposito i carabinieri – così come anche le associazioni di categoria – hanno diffuso spesso una raccomandazione: quando arriva un corriere per ritirare dei colli, accertarsi sempre dell’identità di chi si ha di fronte; e, prima di affidare la merce per la spedizione, attendere di ricevere la conferma elettronica della presa in carico, che solitamente è contestuale alla scannerizzazione e alla firma digitale sul tablet dell’autista che si presenta per il ritiro.

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