La società Lievito Consulting dell’ex consigliere comunale Nicodemo, ex ottiene l’incarico senza gara, mentre il silenzio del centrodestra alimenta i sospetti di consociativismo
Una nuova tempesta si abbatte sulla giunta del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dopo la notizia dell’affidamento diretto alla società Lievito Consulting per la gestione della comunicazione e dell’ufficio stampa in occasione dei festeggiamenti per i 2500 anni dalla fondazione di Napoli. La vicenda, che ha sollevato non poche polemiche, coinvolge Francesco Nicodemo, ex consigliere comunale del Pd, noto per essere un fedelissimo di Matteo Renzi e vicino all’attuale segretaria del Pd Elly Schlein. A destare scandalo è stato soprattutto l’affidamento senza gara, per un valore di 164.000 euro, alla società fondata da Nicodemo, Lievito Consulting.
La notizia è stata lanciata dal giornale online indipendente Stylo24 con un articolo a firma di Fabrizio Geremicca. La vicenda non sembra aver suscitato reazioni forti da parte dei consiglieri di centrodestra, che continuano a restare silenti o, in alcuni casi, ad appoggiare tacitamente l’operato dell’amministrazione di Palazzo San Giacomo. Un esempio emblematico del silenzio che si fa sentire tra le fila dell’opposizione è quello del magistrato Catello Maresca, noto per il suo impegno pubblico e per la candidatura a sindaco nelle passate elezioni, ma che in questo caso non ha preso parola, alimentando ulteriormente i sospetti di una mancanza di incisività da parte della destra napoletana nel contrastare le scelte di Manfredi. Questo atteggiamento ha contribuito a una sensazione di disorientamento nell’opinione pubblica, che si interroga sulla reale volontà dell’opposizione di farsi sentire.
Ma il silenzio che fa davvero scalpore è quello dell’Ordine dei Giornalisti, che, a fronte di un episodio così delicato, sembra essere completamente assente. In una vicenda che tocca da vicino la professione giornalistica e il ruolo fondamentale che i media rivestono nella gestione della comunicazione pubblica, l’Ordine non ha preso una posizione chiara. Questo silenzio è particolarmente scandaloso, considerando l’importanza di garantire trasparenza e correttezza nella gestione degli affidamenti pubblici in ambito comunicativo. Non si può non notare come la categoria, spesso in prima linea quando si parla di difesa della professionalità e delle libertà di stampa, non si stia facendo sentire su un tema che riguarda direttamente i giornalisti e il loro lavoro.
A non finire sotto i riflettori c’è anche un altro contratto recentemente assegnato a Lievito Consulting: la società ha infatti ottenuto, sempre con affidamento diretto, l’incarico per la Comunicazione strategica ed integrata della Mostra d’Oltremare S.p.A., una società partecipata dal Comune di Napoli, per un importo di 39.500 euro. Questo ulteriore incarico alimenta le polemiche già in corso e pone interrogativi sulla gestione della comunicazione pubblica in ambito locale.
La decisione di affidare il servizio di comunicazione per i festeggiamenti dei 2500 anni della fondazione di Napoli è stata formalizzata con una determinazione dirigenziale datata 3 febbraio, firmata da Norma Carla Pelusio, dirigente dell’area Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Napoli. Il contratto prevede la fornitura di servizi di comunicazione, tra cui la creazione di un piano di comunicazione, l’organizzazione di conferenze stampa, la cura dei rapporti istituzionali con i media, la realizzazione di contenuti video e altre attività legate alla gestione dell’immagine degli eventi celebrativi. Con una proposta economica di 135 mila euro, la società Lievito Consulting ha ottenuto l’incarico dal Comune. La decisione è stata presa sulla base di una proposta inviata da Nicodemo stesso il 30 gennaio 2025, in cui vengono delineate le strategie per la gestione della comunicazione.
Tuttavia, sorgono alcune domande fondamentali: in base a quali criteri è stato deciso l’affidamento diretto a Lievito Consulting? È stato indetto un avviso pubblico per raccogliere le offerte? Sono state esaminate diverse proposte? È stata nominata una commissione per valutare le agenzie di comunicazione in grado di gestire un evento di tale portata? Questi interrogativi restano senza risposta, sollevando seri dubbi sulla trasparenza e sulla legittimità dell’intero processo.
La società di Nicodemo, Lievito Consulting, è stata fondata nel 2021 e ha rapidamente acquisito un ruolo rilevante a livello nazionale, pur avendo sede legale a Napoli. Fondata da Nicodemo insieme a Natale De Gregorio, Noemi Borghese, e successivamente con l’ingresso di Michele Marangon e Massimo Moggi, la società è diventata un punto di riferimento per la consulenza in ambito politico e istituzionale, vicinissima al partito democratico. L’azienda, che ha come obiettivo la gestione della comunicazione strategica, non ha nascosto le proprie ambizioni, e secondo quanto dichiarato da Nicodemo, De Gregorio dovrebbe subentrare a breve nel ruolo di amministratore unico.
La vicenda solleva un’importante riflessione sulla gestione della comunicazione pubblica e sul continuo ricorso ad agenzie private per eventi di grande rilevanza. Perché, infatti, si continua a conferire incarichi di tale portata a società di consulenza esterne e non invece a giornalisti e professionisti locali, in particolare disoccupati o liberi professionisti del settore, stipulando contratti a tempo determinato attraverso la pubblicazione di avvisi pubblici trasparenti? Non sarebbe questo un modo più equo e competitivo per valorizzare le risorse interne e stimolare l’occupazione nel settore della comunicazione? La domanda, che resta inevasa, va a sollevare il tema della trasparenza e della partecipazione, che si scontra con la prassi consolidata degli affidamenti diretti, che appaiono spesso come un’opportunità persa per un sistema di selezione più aperto e meritocratico.
Il dibattito sulla trasparenza e sulla legittimità degli affidamenti diretti è destinato a infiammare ulteriormente la scena politica napoletana. L’episodio, che ha suscitato la furia di alcune voci critiche, si inserisce in un contesto più ampio di gestione della comunicazione pubblica da parte di amministrazioni locali che non sempre rispettano le norme di concorrenza e trasparenza. Ma mentre l’opposizione di centrodestra continua a restare in silenzio, l’interrogativo principale rimane: questo affidamento diretto è solo un episodio isolato o l’ennesima dimostrazione di una gestione discutibile della politica e delle risorse pubbliche?Questo episodio si inserisce in un dibattito più ampio sulla legittimità degli affidamenti diretti e sull’opportunità di adottare pratiche più aperte e competitive, al fine di garantire una gestione più equa delle risorse pubbliche e dare maggiore spazio alle professionalità locali. L’assenza di risposte concrete e la continua prassi degli affidamenti senza gara contribuiscono a minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica locale.
Red
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