Vino, nel 2024 cresce produzione toscana: 2,6 mln hl, +900mila

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Firenze, 14 feb. (askanews) – Malgrado le difficoltà e le incertezze di mercato, il vino toscano mantiene la sua solidità, grazie soprattutto alla qualità riconosciuta e al prestigio delle sue storiche Denominazioni. Nel 2024 cresce la superficie vitata regionale, superando per la prima volta i 61mila ettari, resta stabile quella coltivata a biologico (23.534 ettari ovvero il 38% contro il 17% della media nazionale) e migliorano produzione (2,6 milioni di ettolitri, 900mila in più rispetto all’anno precedente) ed export, soprattutto delle Dop ferme, cresciute del 5% in volume e del 10% in valore nei primi 10 mesi del 2024. Restano tuttavia le incertezze del futuro, legate soprattutto all’evoluzione del mercato globale nel medio-lungo periodo e al peso del climate-change. È questa, in sintesi, la fotografia che emerge dai dati presentati da Fabio del Bravo, dirigente della Direzione servizi per lo sviluppo rurale di Ismea, a “PrimAnteprima”, l’appuntamento promosso da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze che apre la “Settimana delle Anteprime del vino toscano” in cui si presentano al mondo le nuove annate.

Ad inaugurare la Settimana il workshop ospitato il 14 febbraio, nella splendida sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dal titolo “Il vino toscano di fronte alle sfide globali: identità, mercati e sostenibilità” a cui hanno preso parte i vertici delle amministrazioni locali, organizzatori ed esperti del settore. Qui è stato presentato il report realizzato ad hoc per “PrimAnteprima” da Ismea con i dati di scenario, trend ed export del vino toscano. A punteggiare la mattinata di lavori una serie di video racconti realizzati da intoscana.it, redazione giornalistica di Fondazione Sistema Toscana.

La fotografia del vino toscano mostra che il 95% dei ettari vitati è destinato a vini a Denominazione, rispetto ad una media nazionale che si ferma al 65%. Il report segnala anche che il 55% dei vigneti ha meno di venti anni e oltre 12mila sono le aziende viticole della regione che coltivano una media di quasi quattro ettari ciascuna. Con una produzione in netta crescita rispetto all’anno precedente, la Toscana occupa la settima posizione a livello nazionale per quantità di vino prodotto, con 58 indicazioni geografiche riconosciute, delle quali 11 Docg, 41 Doc e sei Igt. Due le Denominazioni che dominano per estensione: Chianti e Chianti Classico, che occupano rispettivamente il 41% e il 21% della superficie rivendicata. Per quanto riguarda la tipologia dei vitigni coltivati, forte la predominanza del Sangiovese, al 59%, seguito a distanza da Merlot e Cabernet Sauvignon rispettivamente con l’8 e e il 6%. Poco spazio è lasciato ai vitigni a bacca bianca: il Trebbiano toscano copre meno del 4% della superficie a vite e il Vermentino il 3%. Riguardo l’imbottigliamento i dati sono ancora provvisori, ma, dalle prime stime, si nota che nel 2024 sono stati imbottigliati 1,2 milioni di ettolitri di vini DOP, con il Chianti che da solo rappresenta il 47% del totale del volume imbottigliato, seguito dal Chianti Classico al 20%.

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Se il ritmo di crescita dell’export fosse confermato anche dai dati degli ultimi due mesi del 2024, in Toscana si supererebbero i 730mila ettolitri per un valore di 740 mln di euro. A crescere maggiormente è stata la richiesta dei Paesi Extra-Ue (+7%), a fronte del +1% maturato all’interno dei confini comunitari, con un divario che in valore diventa molto più evidente: +16% dei Paesi extraeuropei contro il -4% in ambito Ue. Il 54% delle consegne è stato verso Stati Uniti, Germania e Canada, con gli Usa che da soli rappresentano il 33% in volume ed il 40% in valore.

Se l’export cresce, i consumi domestici (Horeca escluso) si sono ridotti del 3% per le Dop toscane, che rappresentano il 14% del valore dei vini Dop venduti nella Gdo, mentre il valore complessivo della relativa spesa è sceso dell’1%. Anche per i vini Igt toscani, che nel 2024 hanno rappresentato l’8,5% del valore complessivo degli IGT venduti nella Distribuzione Moderna, si è rilevato un indebolimento della domanda con flessione degli acquisti in volume del 3%. Il profilo del consumatore tipo di vino DOP toscano, che acquista nella Gdo, è prevalentemente over 60 (il 68% degli acquirenti) con reddito medio-alto, residente nel Centro Nord, mentre l’identikit del consumatore casalingo, che si rifornisce nel canale retail è over 55 e, sei volte su dieci, con un reddito sopra la media.

Foto di Ilaria Costanzo



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