Uno sportello per i molisani nel mondo che tornano nel territorio d’origine. È questo il progetto su cui si stanno gettando le basi a Castel del Giudice, probabilmente l’area interna del Molise che più di altre sta credendo nel suo potenziale attrattivo e nell’idea di potersi ri-generare. Nasce qui infatti l’idea – di cui si discuterà domani a Borgotufi – dell’ufficio dei ritorni.
Un appuntamento che si inserisce lungo un continuum di incontri sul tema del turismo delle radici. Nel primo si è discusso di associazionismo estero, nel secondo di patrimoni immateriali e in quest’ultimo si chiude il cerchio, appunto, col tema arrivi&ritorni. Cosa potrebbe essere lo sportello dedicato lo spiega il Comune: “Uno spazio fisico per le comunità molisane nel mondo che desiderano riscoprire le proprie origini, fornendo servizi di ricerca genealogica, assistenza per il ritorno nei luoghi di famiglia e percorsi personalizzati per immergersi nelle tradizioni locali. L’ufficio dei ritorni sarà un riferimento concreto sul territorio dal punto di vista turistico per aiutare i discendenti di emigrati italiani che vogliono istruire un viaggio a Castel del Giudice e in Alto Molise, per riallacciare il legame con la terra natìa, comprendere meglio la propria storia familiare e, magari, investire nel territorio contribuendo allo sviluppo economico. Uno spazio di raccordo e networking che accanto al turismo immagina anche di sviluppare creativamente progetti locali e fornire supporto esperto verso percorsi permanenti o temporanei di rientro verso i piccoli centri delle aree interne”.
La parola chiave che sottolinea il sindaco Lino Gentile è ‘connessioni’. “Il turismo può essere l’inizio di connessioni importanti”. Non tanto nel senso di trasformare quei turisti speciali in neo-residenti (possibile, certo, a volte succede anche questo) ma di creare una sorta di economia delle relazioni. “Già sta succedendo. Abbiamo tanti ‘soci affettivi’, come li chiamo io, che forniscono il loro contributo non solo di idee ma anche finanziario”. Puntare a invertire la tendenza allo spopolamento, che non è certo una caratteristica solo molisana anche se nelle aree interne del Molise è particolarmente acuito, è una battaglia contro i mulini a vento. “Ma possiamo frenare la tendenza”, ne è convinto il primo cittadino.
La sua amministrazione ha ottenuto il finanziamento dei finanziamenti, quei 20 milioni di euro frutto dell’aggiudicazione del Bando Borghi del Pnrr (finanziato un progetto per ogni regione d’Italia, ndr) con il progetto “Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione dell’Appennino”. Un progetto, precisa il sindaco Gentile, che sta andando avanti speditamente. Tanti i bandi che l’Amministrazione sta portando avanti per realizzare tutti i vari obiettivi, diversi i cantieri aperti volti a rigenerare gli spazi urbani così come tante sono – e saranno – le opportunità di lavoro create (in dirittura d’arrivo anche un incubatore di imprese). “Perché il lavoro è l’antidoto numero uno allo spopolamento, questo è evidente. Spopolamento che ci ha depauperato del valore più importante, il capitale umano. Ecco, il progetto dell’Ufficio ritorni serve proprio a creare un capitale relazionale”.
Non di solo turismo vive e può vivere un’area interna di una regione come il Molise – sembra dire il sindaco – ma il turismo (in questo caso il turismo delle radici) può diventare un inizio di qualcosa che contribuisca alla crescita del territorio.
E allora appuntamento il 15 febbraio, alle 16, nella sala conferenze di Borgotufi, per discutere della proposta di costituzione di un ufficio per favorire il ritorno dei molisani nel mondo nel territorio di origine.
L’incontro sarà introdotto dall’Ingegnere Rosita Levrieri, responsabile dell’Ufficio di Rigenerazione. Ricchissimo il parterre di ospiti-relatori. Ci saranno gli interventi del sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile, del senatore Costanzo Della Porta, e del deputato Fabio Porta. Al dibattito prenderanno parte inoltre: Gianni Lattanzio, segretario generale dell’Istituto per la Cooperazione con i paesi esteri, Giovanni Maria De Vita, coordinatore progetto Turismo delle Radici per la Direzione generale per gli italiani all’estero del MAECI, le storiche Ilaria Zilli e Maria Giagnacovo dell’Università degli Studi del Molise, Franco Narducci, esperto di emigrazione italiana, Anthony Tamburri, Calandra Institute for Italian American Studies del Queen College, Marialuisa Forte, sindaca di Campobasso, Giovanni Galli, sindaco di Salcito, Giuseppe Puchetti, sindaco di Larino e presidente della Provincia di Campobasso, Vincenzo Sforza, sindaco di Ferrazzano, Daniele Saia, sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Antonio Tommasone, sindaco di Pietracatella. Le conclusioni saranno affidate alla professoressa Letizia Bindi, Università degli Studi del Molise e Centro di (ri)Generazione dell’Appennino che insieme alle ricercatrici del team di lavoro (Michela Buonvino, Antonella Mancini e Luciana Petrocelli) hanno progettato questo ciclo di incontri.
L’intento del Comune di Castel del Giudice col progetto Centro di (ri)Generazione e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ITALEA è costruire un ponte solido tra emigrati e terra d’origine fatto di conoscenza, comprensione e facilitazione dei percorsi di turismo e nuovo insediamento.
L’incontro potrà essere seguito anche da remoto collegandosi al link: https://meet.google.com/hob.bsgq-onq
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