le nuove norme anche per Umbertide

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È stato approvato in Commissione un emendamento che permette al commissario straordinario per il sisma del Centro Italia del 2016 di applicare la normativa speciale prevista dal Decreto Legge 189/2016, estendendo così la disciplina della ricostruzione anche alle aree colpite dai terremoti di Umbertide (2023) e Ancona (2022). Una misura che arriva a distanza di tempo dai disastri sismici, ma che si preannuncia come un passo fondamentale per accelerare la ripresa delle zone colpite.

Questo emendamento ha lo scopo di garantire una ricostruzione rapida e strutturata, facendo leva su una legislazione già consolidata e che ha dimostrato la sua efficacia nel 2016. Con l’introduzione di questa misura, i comuni umbri di Pierantonio, Perugia nord e una piccola porzione del comune di Gubbio potranno usufruire degli stessi strumenti e risorse utilizzati nelle fasi successive al sisma del 2016, così come le zone marchigiane.

Un’upportunità per i comuni umbri e marchigiani: cosa cambia con l’applicazione della normativa

Il decreto che ha definito la normativa  per la ricostruzione post-sismica del 2016 prevede una serie di misure che consentono di affrontare le emergenze in modo tempestivo e coordinato, al fine di velocizzare il recupero e la messa in sicurezza delle strutture. Con l’applicazione della stessa normativa ai terremoti più recenti, in particolare quelli che hanno colpito Umbertide e Ancona, le comunità locali potranno finalmente intraprendere i processi di ricostruzione con un quadro normativo chiaro e definito.

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I danni causati dai terremoti del 2023 e del 2022 sono stati ingenti: molte abitazioni sono state danneggiate, chiese e altri edifici storici hanno subito lesioni significative, e le strutture pubbliche sono state fortemente compromesse. La possibilità di avviare i processi di ricostruzione basandosi sulle linee guida già sperimentate per il sisma del 2016 rappresenta una grande opportunità per garantire la ripartenza delle zone colpite.

Inoltre, la misura prevede che le risorse umane e tecniche necessarie siano fornite dai già esperti uffici speciali per la ricostruzione delle regioni Umbria e Marche, la cui competenza nel campo della gestione delle emergenze è ampiamente riconosciuta.

Fondi anticipati per garantire la continuità delle operazioni

Per garantire un avvio immediato delle operazioni di ricostruzione e prevenire possibili ritardi, il governo ha autorizzato un’anticipazione di cassa di 30 milioni di euro per il 2025 e 60 milioni per il 2026. Questi fondi verranno restituiti a partire dal 2027 e dovranno essere interamente ripristinati entro il 2028, attraverso le risorse provenienti dal fondo per le emergenze creato nell’ultima legge di bilancio.

Quest’anticipazione permette di non far rallentare i lavori necessari per la messa in sicurezza delle strutture danneggiate, evitando che la burocrazia o la carenza di fondi possano rallentare il ritorno alla normalità. Si tratta di un’azione mirata a rispondere in modo tempestivo alle necessità delle comunità, senza lasciare spazio a ulteriori ritardi nei processi di ricostruzione.

Le dichiarazioni dei protagonisti: Giorgianni e Gostoli

A commentare l’approvazione dell’emendamento sono stati i parlamentari che lo hanno promosso. Il primo firmatario, l’onorevole Giorgianni, ha sottolineato come la tempestività di questa misura sia cruciale per evitare la paralisi delle operazioni di ricostruzione.

Anche il relatore del provvedimento, l’onorevole Benvenuti Gostoli (Fratelli d’Italia), ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando l’importanza di applicare la stessa normativa per tutte le zone colpite dai terremoti recenti.

Un importante impegno per il futuro delle comunità

L’approvazione dell’emendamento è un passo significativo per la ricostruzione delle aree umbre e marchigiane colpite dai terremoti del 2023 e 2022. L’applicazione delle normative del 2016 rappresenta una risorsa fondamentale per riavviare i processi di ricostruzione in tempi rapidi, con il supporto di professionisti altamente qualificati e una gestione delle risorse pubbliche mirata e trasparente.

Con l’anticipazione di cassa e il rimborso previsto nel medio periodo, la continuità delle operazioni è garantita, assicurando che le comunità possano tornare quanto prima alla normalità.

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