Superata da poco la metà del mandato, il primo cittadino del capoluogo siciliano traccia un bilancio degli obiettivi raggiunti finora e di quelli futuri, tra molti progetti e criticità da risolvere
Un confronto su questioni strutturali e non contingenti: ospite di questo Forum con il Quotidiano di Sicilia, alla presenza del direttore Carlo Alberto Tregua e del vice presidente Filippo Anastasi, il sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Palermo, Roberto Lagalla.
Numerose le tematiche affrontate, dal risanamento dei conti al rilancio infrastrutturale e socio-economico del capoluogo siciliano.
La gestione economico-finanziaria
“Quando mi sono insediato come sindaco di Palermo ho trovato una situazione debitoria grave, per cui abbiamo programmato un Piano di rientro, attraverso un patto con lo Stato. Ma la problematica più grande è stata la mancanza di un coordinamento amministrativo e gestionale vero: ho trovato una disorganizzazione profonda della macchina comunale e un blocco del Bilancio che non si produceva dal 2020. Quindi erano passati tre anni, 2020, 2021 e 2022 senza Bilancio”.
“Appare chiaro che in una situazione del genere abbiamo dovuto ricostruire tutto il quadro economico e finanziario del Comune, quindi abbiamo chiuso l’accordo con lo Stato per ristrutturare il debito, ma anche per conformare tutto alle regole di finanza pubblica. Oltre al Bilancio, abbiamo approvato tutti i documenti contabili che era necessario approvare. Questa operazione è durata un anno e mezzo, però ci ha messo nelle condizioni di ripartire”.
“Ho fatto la scelta di evitare il dissesto, che ritenevo un atto punitivo per una città come Palermo. Avrei anche potuto mettere una linea di demarcazione separando le responsabilità, ma credo che ci sia una continuità dell’Amministrazione comunale e un dovere verso la città, cioè quello di riscattarla da una presunzione infamante qual è quella del dissesto. Abbiamo scelto la strada più difficile e abbiamo impiegato sostanzialmente due anni per poter ricominciare a spendere. Nel 2023 abbiamo registrato un avanzo d’amministrazione di 70 milioni di euro che abbiamo investito nel 2024 in opere per la città”.
Organico comunale
“A livello di organico abbiamo ormai meno di cinquemila dipendenti, che aggiungendo quelli delle partecipate diventano circa diecimila, ma ora abbiamo un problema di carenza degli organici perché anche il reclutamento non è stato fatto”.
“Per far fronte a queste difficoltà abbiamo provveduto ad aumentare il monte orario a persone che erano da dieci anni o da 15 anni a 14, 16 o 20 ore settimanali. Li abbiamo portati tutti a 30, ma adesso dovremo fare l’ultimo passo che è quello di portarli a 36 ore. Inoltre, abbiamo una carenza importante all’interno del Corpo di Polizia municipale, ma soprattutto abbiamo una grande necessità di ampliare il numero di quadri e dirigenti”.
“I vigili urbani in organico in questo momento sono circa 900, ma sono assolutamente insufficienti per le esigenze della città relativamente alla sicurezza, al traffico e al lavoro di Polizia amministrativa. Questo è quello che evidentemente urge correggere, ma sempre con i limiti che sono concessi alla Pubblica amministrazione per quanto riguarda le assunzioni, soprattutto in un momento in cui siamo in un Piano di riequilibrio che si concluderà in dieci anni. Aspettiamo il Decreto Sicurezza che dovrebbe dare a Palermo, in deroga alle norme del reclutamento, circa cento nuovi vigili urbani”.
Personale e professionalità
“Tra le 14 città capoluogo di provincia metropolitana siamo quella con il minore numero di quadri e di funzionari specializzati. Quindi paradossalmente se i 5.000 dipendenti che abbiamo fossero tutti ben addestrati sarebbero più che sufficienti. Anche se in realtà sarebbero 3.500, perché ci vorrebbero almeno 1.500 vigili urbani”.
“In generale, la formazione è particolarmente carente. C’è un obbligo a cui viene dedicata una percentuale molto limitata sia di tempo che di risorse. Eppure noi abbiamo un grossissimo problema, perché di quei 5.000 dipendenti comunali, molto più della metà hanno qualifiche basse. Pertanto, i funzionari e i dirigenti sono talmente oppressi dal lavoro quotidiano che il vertice è esiguo, è insufficiente. Sicuramente mancano molti tecnici, ma anche molti contabili e amministrativi”.
“Abbiamo un crescente numero di esodi ogni anno che copriamo con il turnover, ripreso adesso al 100%, ma speriamo nel 2025 di poter assumere cento nuovi funzionari. Diciamo che questo cambiamento migliora la qualità complessiva del servizio, ma, come tutti i processi che riguardano la Pubblica amministrazione, è particolarmente lento. Il cittadino vorrebbe che tutto si trasformasse in 24 ore e che la strada venisse fatta in due ore. Noi sulle strade stiamo facendo un investimento importante, però non si può pensare che la sera arrivi il camion e l’indomani mattina la strada sia pronta. Attualmente abbiamo aperti 13 cantieri stradali, di cui tre grossi che sono Libertà, Montepellegrino e Cala. Per tutto ciò qualche giorno in più di lavoro è necessario”.
Servizi informatici
“Sulla digitalizzazione stiamo investendo molto, ma non mi sento di dire che siamo oltre la metà strada, perché molte aree del Comune non sono digitalizzate, anche se altre cose funzionano. Stiamo cercando di lavorare in questa direzione, anche sul versante del rapporto con il cittadino. Per esempio, stiamo per lanciare un’app che consentirà al cittadino di formulare tutte le segnalazioni con un menù a tendina, in modo tale da poter censire gli interventi necessari che vengono richiesti”.
“Devo dire che sul fronte della digitalizzazione abbiamo un fiore all’occhiello nella Control room del Comando di Polizia municipale, che ha un occhio assoluto su tutta la città, anche sul fronte antincendio. Quest’anno abbiamo ricevuto il premio ‘Smau Pubblica amministrazione’ per il minore numero di incendi registrati, perché abbiamo controllato tutto il territorio cittadino con le telecamere termiche e siamo riusciti a non avere danni né a persone né a cose”.
“Sul versante del rapporto con l’utenza ci stiamo impegnando particolarmente, soprattutto in merito alla trattazione delle pratiche d’ufficio, ma secondo me resta ancora da fare”.
Evasione fiscale
“In passato a Palermo non venivano tassate le aree edificabili. Noi le abbiamo censite e stiamo mandando gli avvisi relativi ai cittadini, ma dover recuperare un ritardo di funzionalità dei Comuni è un problema non facile, perché c’è bisogno di investimenti, competenze, personale e risorse economiche. Stiamo quindi parlando di un processo molto graduale che può essere risolto soltanto con il tempo. Bisogna anche considerare che i Comuni, in particolare quelli del Sud, soffrono un drenaggio fiscale insufficiente, perché molti cittadini non versano i contributi. Tutto ciò determina l’obbligo di accantonamenti per pari cifra, che si traduce in un bilancio che dimagrisce due volte: la prima volta per la mancata entrata e l’altra per l’accantonamento”.
“Quanto descritto avviene soprattutto per la Tari, perché l’Irpef si produce alla fonte e le altre tasse sono meno impattanti. Sulla Tari abbiamo problemi seri, perché circa il 48%-50% dei cittadini non paga quanto dovuto. E tutto ciò grava pesantemente sulle casse del Comune”.
“Proprio per questo motivo abbiamo messo in moto il regolamento antievasione, con controlli incrociati. Prima di tutto però, stiamo lavorando affinché i palermitani possano cominciare a rispettare le regole del conferimento dei rifiuti, cosa che non fanno creando disfunzioni che poi, non sempre appropriatamente, vengono date come responsabilità della Rap”.
“La forza di un Comune sta anche nella sua capacità di convincere i cittadini a collaborare, perché se i palermitani non sentono propria la città è una battaglia simile a quella di Don Chisciotte con i mulini a vento: non si va da nessuna parte”.
Gli obiettivi
“Sul fronte degli obiettivi a medio e lungo termine il Piao (Piano integrato di attività e organizzazione) rappresenta un modello organizzativo fatto bene, ma devo dire che ho un mio elenco di cose da fare. Da poco ho convocato anche una riunione con gli assessori, siamo stati in conclave per due giorni, in modo tale da decidere gli obiettivi primari che dobbiamo raggiungere. Ciascuno ha fatto emergere le cose che sta facendo e io ho valutato quelle che sono prioritarie per la Pubblica amministrazione, quindi abbiamo elaborato un calepino, che consegnerò proprio nei prossimi giorni a ciascun assessore, dei progetti bandiera, cioè quelli che hanno maggiore priorità in azioni proprie dei singoli assessori e azioni tematiche interassessoriali”.
“Quelli contenuti in questo documento sono progetti di rilevante interesse per ciascun assessore. Sarebbero quelli, diciamo, più ‘sfidanti’. E poi ci sono quelli collaterali da decidere. In questo modo, almeno io so dove sono diretti tutti”.
Servizi cimiteriali
“Dopo il clamore suscitato a livello nazionale i Rotoli sono finalmente tornati alla normalità e possiamo parlare dei cimiteri con più serenità. Finita l’emergenza, dunque, stiamo lavorando all’incremento del numero dei loculi perimetrali e stanno iniziando i lavori anche a Santa Maria di Gesù, dove saranno collocati altri settecento loculi, più circa cinquecento posti di inumazione”.
“Il numero dei cittadini che invece scelgono la cremazione è in aumento. Abbiamo già un impianto e ne stiamo costruendo un altro. Il nostro inceneritore opera con tre salme al giorno e la richiesta è sempre soddisfatta. Attivando anche il secondo impianto, però, saremo più celeri e potremo anche servire i comuni del comprensorio”.
Infrastrutture e mobilità
“Sul fronte della mobilità la città sta vivendo importanti trasformazioni. Abbiamo invertito completamente la cronologia del tram, nel senso che stanno partendo i lavori per la Linea C, cioè quella che unirà i due pezzi dell’infrastruttura già operativi ma che per ora sono scollegati. Quindi, il tram in superficie e il metrotreno in sotterranea si toccheranno attraverso il Passante e l’Anello ferroviario nei cosiddetti hub di scambio e in alcuni di questi ci saranno anche dei parcheggi a servizio”.
“In particolare, avremo due parcheggi di scambio agli estremi della città, quindi viale Francia sul lato occidentale e nell’area del Forum sul lato orientale. Poi stiamo lavorando a ulteriori posteggi in zona Stadio, piazza Croci, piazzale Ungheria, piazza Giulio Cesare (Stazione) e mi auguro che il passante venga definitivamente raddoppiato entro la fine del 2025, anche se abbiamo sempre il problema della terribile via Imera. Mentre entro la fine del 2025 dovrebbe essere consegnata la prima metà dell’Anello che unisce Notarbartolo al Politeama”.
“Come Città Metropolitana stiamo utilizzando anche i soldi dell’Fsc (Fondo per lo sviluppo e la coesione), quindi circa 70 milioni di euro, per migliorare e raccordare la sede stradale che possa unire direttamente Villabate fino a Partinico, consentendo di uscire sia in città sia a Torretta, in cui c’è l’aeroporto. È sicuramente una percorrenza più lunga, ma è un’alternativa in caso di ostruzione stradale o di blocchi. Quindi stiamo riqualificando le sedi viarie provinciali, innestandole le une nelle altre, per creare un circuito che permetta di bypassare la città. Ciò sarà realizzato nel giro di un anno e mezzo circa”.
Politica
“Ci sono tante persone attratte dal progetto politico avviato insieme a Raffaele Lombardo e Gianfranco Micciché, perché esso rappresenta di fatto una novità nel panorama siciliano. Volendo essere più precisi, la proposta che stiamo mettendo in piedi si iscrive a un modello di fare politica diverso. Paradossalmente, pur essendo attivi nelle istituzioni in questo momento, non è nostra intenzione occuparle a vantaggio di una proposta di questo tipo. Volendo utilizzare un gioco di parole, potremmo dire che spesso molti altri sono occupati a occupare le istituzioni, ma questo non è nel nostro interesse”.
“Può sembrare un discorso complicato, ma posso assicurare che alla fine viene percepito in modo molto diretto: la gente comprende quello che vogliamo proporre e proprio tutto ciò alla fine fa la differenza”.
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