Con la nota protocollo n. 28385 del 20 gennaio 2025, la Regione Puglia ha intimato all’amministrazione comunale di Deliceto di annullare l’atto approvato dal Consiglio comunale il 29 novembre 2024, che prevedeva il cambio di destinazione d’uso di una zona agricola in zona industriale, destinata ad ospitare un’autorimessa per autobus e deposito attrezzature in Contrada Ciarluzzi.
Nel documento a firma del dirigente della sezione Urbanistica del dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità urbana, l’ng. Giuseppe Angelini, si legge che “l’iter procedimentale svolto risulta affetto da vizi che ne inficiano la legittimità. Nei sensi che precede è il parere richiesto, con invito all’Amministrazione in indirizzo a porre in essere tutti i necessari adempimenti per il ripristino della regolare attività amministrativa in conformità ai canoni di legalità ed efficienza”.
L’Amministrazione comunale ha sostenuto di aver avviato la procedura con indizione della prescritta conferenza di servizi e di aver concluso l’iter istruttorio con acquisizione del parere regionale con assenso implicito, per mancata acquisizione delle determinazioni regionali nel termine assegnato e di aver poi rilevato,
solo all’esito dell’approvazione dell’organo consiliare della variante adottata, che la convocazione a esprimersi nell’ambito dei lavori conferenziali non fosse stata regolarmente recapitata.
La sezione Urbanistica evidenzia che l’invio a mezzo pec non si è perfezionato con la effettiva consegna dell’invito alla struttura regionale a esprimersi, in conformità alla disciplina sull’utilizzo del domicilio digitale nelle comunicazioni con la pubblica Amministrazione ai sensi del D. Lgs.n.82/2005, che prevede, perché possano prodursi gli effetti previsti, l’effettivo recapito del documento digitale nel domicilio elettronico del destinatario.
Nella specie, la mancata regolare convocazione della sezione regionale non ha consentito la partecipazione al procedimento svolto, sicché, in assenza dei legittimi presupposti, l’assenso implicito deve ritenersi non legittimamente formato, con intuibili riflessi sul prosieguo dell’attività.
Quanto poi, al necessario coinvolgimento della struttura urbanistica regionale nell’ambito dello speciale procedimento di variazione ex art.8 Dpr n.160/2010, lo stesso risulta chiaramente affermato nella disciplina recata dalla richiamata disposizione che, al comma 1, espressamente prevede che l’iter di approvazione della variante urbanistica si perfeziona in Consiglio comunale “ove sussista l’assenso della Regione espresso in quella sede”, nonché negli indirizzi procedurali adottati per detti procedimenti dalla Regione con Dgr n.396 del 28.3.2024, all’art.9, sulla scorta della vigente disciplina di settore e del consolidato orientamento giurisprudenziale in materia che ha chiaramente escluso che gli strumenti di semplificazione procedimentali possano comprimere od obliterare le sfere di competenza riservate per legge a ciascun Ente.
Con specifico riferimento alla tipologia di procedimenti in materia urbanistica la giurisprudenza ha chiarito che “la natura obbligatoria e vincolante dell’assenso dell’Amministrazione regionale impedisce infatti di traslare in maniera automatica e integrale la disciplina della Conferenza di servizi di cui alla l. n. 241/90, in particolare per quanto riguarda le disposizioni procedurali relative alla valutazione delle “posizioni prevalenti” e quelle in materia di silenzio–assenso.
L’assenso regionale è infatti un presupposto necessario e indefettibile per la prosecuzione del procedimento.
Questa decisione arriva in seguito all’intervento del consigliere comunale ed ex candidato sindaco Francesco D’Emilio, capogruppo di Deliceto Protagonista, che in Consiglio comunale aveva evidenziato dubbi sulla regolarità del procedimento. “In più occasioni ho sollecitato il sindaco Bizzarro e l’amministrazione a chiarire se la convocazione della conferenza dei servizi fosse legittima in riferimento alla partecipazione della Regione e in particolare riguardo alla corretta ricezione della Pec inviata il 1° agosto agli uffici regionali, facendo notare che l’indirizzo della Pec utilizzato era sbagliato”
D’Emilio aveva sollevato forti dubbi sull’applicazione del silenzio-assenso, una procedura che la Regione ha espressamente detto essere stata mal interpretata dall’amministrazione comunale. “Nonostante i ripetuti richiami e le sollecitazioni, il sindaco Bizzarro è andato dritto per la sua strada sostenendo la validità delle procedure senza alcuna prova della corretta notifica e accettazione della pec. Di risposta la Regione Puglia ha affermato che l’assenso regionale è un passaggio obbligatorio e vincolante, fondamentale per la validità di qualsiasi procedimento urbanistico, e che l’amministrazione non avrebbe potuto proseguire senza questo presupposto. L’errore procedurale ha determinato l’annullamento dell’atto, considerato viziato e illegittimo, e la regione Puglia ha invitato l’amministrazione comunale a correggere gli errori e a ripristinare la legalità, operando con la necessaria trasparenza e nel rispetto delle normative vigenti”.
Il capogruppo D’Emilio evidenzia il lavoro svolto da tutto il gruppo consiliare di Deliceto Protagonista in seno al consiglio comunale: “Siamo intervenuti per ripristinare il concetto di legalità e correttezza che, per quanto riguarda Deliceto, deve essere un elemento distintivo nell’operato di una Amministrazione comunale ma pare che in questo contesto abbia evidenziato dei vuoti. Il nostro interesse è lo sviluppo della comunità delicetana, motivo per cui auspichiamo che il Comune intervenga con una programmazione seria per definire, prima di tutto, un’area destinata allo sviluppo delle attività produttive e di pari passo implementare e approvare in tempi rapidi il Piano Urbanistico Generale”.
Ciccio ‘Emilio auspica l’immediata convocazione del Consiglio comunale, “per rimediare alla pessima figura fatta con la regione Puglia e correggere questo errore procedurale”.
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