Futura a Roma è il primo ristorante della chef Anastasia Paris che, dopo tante esperienze tra Italia ed estero, ha scelto il rione Monti per l’apertura del suo locale: appena 20 posti, chef’s table e una cucina moderna e concreta, con piatti sempre diversi.
Abruzzo, Roma, Italia, Australia e poi di nuovo Roma. Un girovagare continuo, ma sempre ragionato e con un obiettivo preciso, ha portato Anastasia Paris a oggi. “Ho chiuso il cerchio – racconta la chef classe ’94 –, ho fatto le mie esperienze, ho preso tutto quello che volevo prendere e, come sempre nella mia vita, avevo bisogno di capire cosa ci fosse dopo”. Questo “dopo” si chiama Futura, il suo primo ristorante, la cui apertura è prevista intorno alla metà di marzo su via Panisperna, nel rione Monti, “la zona che più amo di Roma”, spiega in anteprima a Puntarella Rossa.
Le esperienze tra Italia ed estero di Anastasia Paris
“Quello che ho dentro non poteva più stare nella cucina di qualcun altro, ma solo in quella che finalmente avrei potuto chiamare la mia cucina, esprimendo ciò che sono e cosa ho imparato”. E di cose Anastasia ne ha imparate parecchie, nonostante la giovane età. Cresciuta a Celano, in provincia de L’Aquila in una famiglia di ristoratori, lascia la scuola a 15 anni. Lavora per un po’ di tempo con i suoi, prima di trasferirsi a Roma per studiare al Gambero Rosso e poi si muove tra diverse realtà spinta sempre dalla curiosità di provare cose nuove e da una naturale predisposizione a mettersi in gioco: catering, locali da 500 coperti a sera, macellerie per approfondire la conoscenza della carne, esperienze nei pescherecci, fino all’approdo negli hotel di lusso, tra Sanremo e l’Umbria. “Ciò che ho fatto è sempre stato finalizzato alla ricerca”, compresa l’esperienza di un anno e mezzo in Australia, non solo in cucina, ma anche nelle serre a raccogliere frutta e ortaggi.
Sebbene fortemente e orgogliosamente legata alle sue origini abruzzesi, Anastasia ha trovato in Roma la sua città, “è stata libertà all’inizio, ma mi anche insegnato l’ambizione e mi ha dato l’indipendenza emotiva”, ed è qui che è tornata dopo i viaggi (“che continuerò a fare, perché vedere e muoversi è una parte fondamentale del lavoro”). Dopo alcune consulenze per locali romani, si ferma per poco meno di un anno all’Osteria della Trippa a Trastevere, dove oltre a proporre una speciale verticale di quinto quarto ha la possibilità di stare in sala e avere un rapporto con il cliente.
Come nasce Futura a Roma
È proprio questa esperienza di contatto diretto con i tavoli che aggiunge un fondamentale tassello per la concretizzazione del progetto Futura, descritto come una figlia: “La realizzazione di una cosa mia, che nasce e avrà un’evoluzione nel tempo. È anche il modo in cui vedo la ristorazione in generale, che per funzionare deve essere un’eterna mutazione”. Sognatrice, eppure sempre lucida: “So di aprire in un momento storico non semplice per il settore. Aprire un ristorante oggi non è imprenditoria ma un atto di coraggio”. E non a caso, Futura ha un forte legame con la famosa canzone di Lucio Dalla, “che parla di speranza”.
Per Futura, Anastasia ha scelto due amici, “soci, e non dipendenti” precisa, “perché devono abbracciare come me questo progetto”: in cucina con lei c’è Flavia Ercoli, con una lunga esperienza nella ristorazione romana, e ai vini il coetaneo Luigi David Carofilis, già visto da Sorpasso, Roscioli e Latteria Trastevere.
Oltre alla zona, c’era la necessità di trovare un posto piccolo che rispecchiasse l’idea minimalista del progetto: il vino, i piatti e il rapporto con il cliente. Gli interni, curati dallo studio romano di architettura e design StubeStudio, mostreranno (i lavori non sono ancora terminati) una cucina completamente a vista e appena 20 coperti, divisi equamente tra tavoli alti e chef’s table, entrambi in marmo e dalle forme ondulate, per dare all’ambiente un senso di dinamismo. Ed è proprio lo chef’s table che permette ad Anastasia di esporsi al cento per cento: “Creo il piatto davanti al cliente e nello stesso tempo sono io a raccontarlo”.
La proposta enogastronomica di Futura a Roma
Se alcuni piatti sono ancora in fase di definizione, le idee sul tipo di proposta sono ben definite. Alla base, sembra banale dirlo, c’è un’attenta ricerca del prodotto, da una parte selezionato grazie ai legami stretti nel tempo con alcuni fornitori locali e dall’altra frutto delle visite quotidiane ai mercati rionali (Nomentano e Monti). Ad Anastasia la tecnica non manca di certo, ma nei suoi piatti non è mai ostentata, perché sempre al servizio dell’ingrediente e alla volontà di proporre qualcosa di comprensibile. Una cucina moderna, concreta, dai sapori bilanciati, che parla a tutti e che tutti possono capire.
Il menu sarà breve, diverso tra pranzo (con preparazioni più veloci) e cena e sarà una sintesi del percorso della chef, quindi spazio a carne, pesce, tanti vegetali. Non c’è la tradizionale suddivisione in antipasti-primi-secondi, ma circa 7-8 piatti fissi (che comunque cambieranno regolarmente) e alcuni fuori carta in base alla spesa giornaliera. Diversa pasta fresca e ripiena, fatta in casa, come i tagliolini con crema di cavolfiore, alici, pane all’aglio nero e finocchietto, quinto quarto nella focaccia di patate, polmone arrosto, cipolla al pomodoro e cucunci piccanti, e richiami all’amato Abruzzo nella tartare di pecora, vaniglia, acciuga e dragoncello. Elemento costante le erbe aromatiche, “un’ossessione” ammette Anastasia.
Per il pane si è rivolta a Luca Pezzetta che dal suo Micro Forno a Fiumicino metterà a punto per lei una proposta dedicata: “Non sono una panificatrice, quindi ho scelto chi può offrirmi un ottimo prodotto”.
Questa la partenza, con uno scontrino medio intorno ai 55 euro, più avanti e con il giusto periodo di rodaggio arriverà anche un percorso degustazione. La carta dei vini è in fase di definizione e anche in questo caso si andrà per gradi, iniziando con 25-30 etichette: vini naturali, puliti, senza estremismi, da produttori italiani e qualcosa dall’estero. Ma si giocherà molto con la mescita.
Niente di statico, qui è il cambiamento a muovere tutto, guardando avanti, “come fanno i bambini, e la mia si chiama Futura”, conclude Anastasia.
Futura. Via Panisperna 222, Roma. Instagram
Apertura prevista metà marzo 2025
[Foto Studio Lalo]
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