I bambini mutilati della Siria tornano a scrivere grazie alle protesi di Amar

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Reggio Emilia L’ Associazione Amar Costruire Solidarietà è una Odv, con sede a Reggio Emilia. Nasce ufficialmente nel 2017 su iniziativa del dottor Jean Bassmaji, medico reggiano nato in Siria, e cittadino italiano da quasi 60 anni. Bassmaji venne giovanissimo in Italia per studiare medicina ed è poi rimasto per tutta la vita, svolgendo la professione di medico e cardiologo fino al raggiungimento della pensione nel 2012. L’anno precedente iniziò la guerra in Siria e per Bassmaji fu inaccettabile assistere impotente alla decadenza di una civiltà millenaria scienza, arte, cultura, alla disgregazione sociale, civile ed economica della popolazione, ai lutti causati da centinaia di migliaia di morti e di invalidi, all’esodo di milioni di persone che hanno dovuto abbandonare il Paese e alla tragedia di famiglie e di tanti bambini ai quali è stato negato un futuro di sviluppo, di istruzione e di prosperità. Nel 2016, con la collaborazione di sostenitori privati e di altre associazioni del territorio reggiano, viene promossa una raccolta di fondi per il “Progetto Emergenza Siria”. Si tratta di un’iniziativa pensata per aiutare le famiglie sfollate internamente al Paese, per lo più confluite verso la capitale Damasco. Con questo progetto vengono aiutate alcune famiglie a ricostruirsi una casa e un lavoro. Nello stesso anno il Bassmaji si reca in Siria per 10 giorni per gestire l’operazione di sostegno. Viene finanziata la rinascita di piccoli laboratori a gestione familiare come sartorie, negozi, piccole attività commerciali e artigianali, mediante l’acquisto delle attrezzature necessarie, l’individuazione di locali idonei, e il sostegno delle spese per gli affitti. Dopo questo viaggio, nel pieno della guerra, Bassmaji matura la consapevolezza che un aiuto alla popolazione siriana è, non solo necessario, ma anche possibile. Nasce così l’idea di fondare un’ associazione con la finalità di portare aiuto alle persone che si trovino in stato di bisogno a causa di calamità naturali o di guerre. Quando le guerre sono “continue” e “a bassa intensità” il sipario si abbassa lentamente, i riflettori si spengono e nelle parti del mondo senza guerra, si acquisisce una sorta di assuefazione, di rassegnazione. Certamente di “bassa intensità” non è stata e non è la guerra Siriana. Ad oggi le stime parlano di quasi 500mila morti, circa 11 milioni di sfollati, di cui oltre 7 sparsi in tutto il mondo e circa 200mila gli invalidi e i mutilati, in maggioranza bambini. Una fotografia che raffigurava un bambino con la mano amputata da una mina giocattolo che disegnava – grazie ad una bottiglia di plastica, che il padre aveva tagliato e infilato sul moncherino e, dalla parte del tappo, fissato una matita – ha acceso la scintilla. Per questo Amar ha deciso di costruire laboratori per la produzione di protesi a basso costo, di rapida costruzione e di facile utilizzo. Questo è oggi possibile grazie alla tecnologia della stampa 3D.

Nel 2019 viene finanziato e installato il primo laboratorio per la costruzione delle protesi nella facoltà di ingegneria meccanica ed elettrica dell’Università di Damasco. Il laboratorio è costituito da due stampanti 3D di diverse grandezze, uno scanner per la misurazione digitale dell’arto, una potente workstation, un software specifico, materiale di consumo e varie attrezzature. L’associazione ha poi garantito i pezzi di ricambio e la consulenza tecnico-scientifica per un anno. Nel progetto è stato previsto anche un corso di formazione per i collaboratori siriani. E, in questo modo sono state donate sei borse di studio per gli studenti e i ricercatori che hanno lavorato alla produzione delle protesi. L’Università di Damasco ha selezionato i collaboratori, ha coordinato il lavoro e si è impegnata a distribuire le protesi gratuitamente e senza alcuna discriminazione. Il laboratorio ha così potuto fornire circa 200 protesi in due anni malgrado le continue e prolungate interruzioni nella fornitura dell’energia elettrica, che causa problemi al funzionamento delle stampanti. Oggi molti bambini riescono a scrivere e disegnare con le protesi di Amar. Alcuni adulti hanno ripreso le loro attività lavorative. Sulla scorta di questa esperienza, l’associazione decise di rispondere alla richiesta giunta dall’Università di Aleppo, per la fornitura di un laboratorio analogo a quello di Damasco. A luglio 2023, venne inaugurato il secondo laboratorio nella facoltà di ingegneria meccatronica dell’Università di Aleppo. Come nel caso di Damasco, sono state fornite macchine e attrezzature di ultima generazione e materiali di consumo. Il funzionamento del laboratorio è affidato a due giovani donne, entrambe ingegneri e docenti dell’università. Per ottimizzare la loro formazione specifica, relativamente alla tecnologia della stampa 3D, Amar le ha ospitate in Italia, in aprile 2023, per un periodo di formazione della durata di un mese dal produttore stesso delle stampanti la ditta Wasp di Massa Lombarda. Wasp è, sin dalla prima ora fornitore, partner tecnico e grande sostenitore di Amar. © RIPRODUZIONE RISERVATA



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