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Il 2025 vede il sistema fiscale italiano riservare una novità importante per le imprese e i professionisti: un credito d’imposta del 75% sui valori incrementali degli investimenti pubblicitari rispetto all’anno precedente. Si tratta di un’opportunità di rilievo volta a stimolare gli investimenti nel settore della pubblicità, nello specifico attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali e online, supportando così la crescita delle attività commerciali, promuovendone maggiore visibilità sul mercato.
Credito d’imposta 2025: perchè approfittarne
Il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari rappresenta una misura concreta di supporto per le imprese e i professionisti, che abbiano bisogno di avere maggiore visibilità. Ecco quindi che con un investimento minimo, che comporti almeno un incremento dell’1% rispetto agli investimenti dell’anno precedente, sarà possibile beneficiare di un sostegno fiscale significativo, che potrebbe rivelarsi essere decisivo, in un mercato competitivo come quello che stiamo vivendo.
Non da meno tale possibilità di poter accedere a questo incentivo rappresenta anche un’opportunità per contribuire al dinamismo del settore della comunicazione, andando a sostenere il ruolo centrale dei media tradizionali e digitali, nel panorama pubblicitario nel nostro Paese.
Ecco chi potrà beneficiarne
Il credito d’imposta è destinato principalmente a tre categorie di soggetti:
- Titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo: che operano in vari settori, dalle piccole aziende agli studi professionali.
- Soggetti con investimenti incrementali: per beneficiare dell’agevolazione, è necessario che nel 2025 gli investimenti in pubblicità vadano a superare almeno dell’1% quelli effettuati nel 2024 sugli stessi mezzi di informazione, come radio, televisioni e giornali.
- Enti non commerciali: che desiderano aumentare la loro visibilità tramite investimenti pubblicitari.
Malgrado tutto ciò bisogna tenere presente però che il credito d’imposta non è accessibile a chi registra un incremento inferiore all’1% o un decremento degli investimenti pubblicitari rispetto al 2024. Inoltre, chi inizia la propria attività nel corso del 2025 non avrà accesso all’agevolazione.
Scopriamo quali sono le spese ammesse
Gli investimenti ammissibili riguardano l’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni su giornali quotidiani e periodici, sia nazionali che locali, e anche su piattaforme online, rientrano nel beneficio fiscale. Tali investimenti devono essere indirizzati verso mezzi di informazione gestiti da imprese con testate giornalistiche regolarmente iscritte presso il competente Tribunale o al Registro degli Operatori di Comunicazione e dotate di un direttore responsabile.
Non sono ammessi investimenti pubblicitari che non rispettano queste condizioni. Pertanto prima di mettersi in moto a tal riguardo, sarà opportuno verificare con attenzione la conformità dei media scelti.
Tempi e modalità di accesso al credito d’imposta
Le domande per ottenere il credito d’imposta possono essere presentate tra il 1° e il 31 marzo 2025, mentre la dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati dovrà essere inviata dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026.
Un aspetto cruciale di questa agevolazione fiscale purtroppo riguarda l’eventualità che il numero complessivo di richieste possa andare a superare l’ammontare delle risorse disponibili, messe a disposizione del Governo. In tal caso ecco che si procederà con una ripartizione in percentuale tra i richiedenti. Un dettaglio questo da considerare attentamente per chi ha intenzione di partecipare.
Per usufruire del credito inoltre sarà obbligatorio fornire un’attestazione da parte di un revisore legale che confermi l’effettivo sostegno delle spese. Questa certificazione garantirà la trasparenza e la correttezza della procedura, rispondendo così alle esigenze di controlli da parte del Fisco.
Come si utilizza il credito d’imposta
Una volta ottenuto il credito d’imposta questo sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24. Ciò significa che l’importo potrà essere sottratto dai tributi dovuti, ma non potrà essere liquidato in contante o utilizzato per altre tipologie di compensazione.
Da notare infine che questo credito d’imposta non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste dalla normativa nazionale, regionale o comunitaria. Pertanto le imprese dovranno scegliere tra l’agevolazione pubblicitaria e altre eventuali misure fiscali a cui potrebbero avere diritto.
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