così le regioni rosse dai conti in disordine alzano le tasse – Libero Quotidiano

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Michele Zaccardi

Contabilità

Buste paga

 

Irpef, Irap, bollo auto e ticket: la Regione Emilia-Romagna prepara la stangata per i cittadini. Una manovra «lacrime e sangue», come l’hanno definita alcuni consiglieri di maggioranza, la prima con il dem Michele de Pascale alla guida della Regione. Aumenti che serviranno a coprire il buco da 200 milioni di euro della sanità regionale, come ha spiegato nei giorni scorsi il neo assessore al Bilancio, Davide Baruffi, a sindaci, sindacati e alla maggioranza in Consiglio, presentando il bilancio 2025 che adesso passerà in giunta. E il motivo è nell’impegno che si è preso il governatore: non toccare la sanità. Si tratta di «una delle manovre più forti a tutela della sanità pubblica della storia di questa regione» scrive l’Ansa riportando le parole di de Pascale. «Il bilancio 2024 della nostra sanità si chiuderà con 200 milioni di squilibrio a causa dei mancati trasferimenti del fondo sanitario nazionale e si rende necessario un contributo straordinario per salvaguardare il diritto alla salute degli emiliano-romagnoli. Non siamo noi chiamati a tagliare la nostra offerta, ma è il sistema Paese a dover aumentare la propria. Inoltre prevediamo un incremento del Fondo per la non autosufficienza di 150 milioni nel triennio: ci vogliamo prendere cura come comunità della nostra componente più fragile come gli anziani non autosufficienti e le persone con disabilità».

Da qui dunque la decisione di aumentare una serie di entrate. A cominciare dall’Irpef: l’addizionale regionale verrà incrementata per il terzo e il quarto scaglione di reddito (28-50mila euro e sopra i 50mila), con l’obiettivo di ottenere un gettito di circa 200 milioni di euro. Previsto anche un aumento dell’Irap per le imprese emiliano-romagnole. Mentre finora gli incrementi dell’aliquota base (ora al 3,9%) riguardavano solo le banche e le industrie delle armi, adesso la maggiorazione dello 0,3% si applicherà a tutte le imprese, nonostante il momento particolarmente delicato per numerosi settori produttivi. Da questa misura la Regione prevede un gettito di 100 milioni di euro. Pure il bollo auto verrà aumentato: il ritocco del 10% (il massimo consentito dalla legge nazionale) farà crescere il gettito da 500 a 550 milioni di euro dal 2026. La manovra di de Pascale toccherà infine anche i ticket sanitari su alcuni farmaci, quelli prescritti con ricetta rossa, che oggi sono gratuiti o prevedono un ticket minimo per l’utente finale.

 

 

Gli aumenti decisi dal governatore hanno scatenato una durissima reazione, con un asse che va dai sindacati (compresa la Cgil) all’opposizione di centrodestra in Consiglio, passando per le associazioni di categoria. Parla di una manovra che «inciderà sulle tasche dei cittadini per ben 400 milioni» la senatrice di Fdi, Marta Farolfi. «La decisione viene giustificata al fine di mettere in sicurezza il servizio sanitario regionale che, a detta di De Pascale, subirà un sotto-finanziamento a livello nazionale e per raddoppiare i fondi per la manutenzione di fiumi, coste e frane» ha dichiarato Farolfi. «De Pascale, nel tentativo di incolpare il governo della necessità degli aumenti dimentica di specificare che il deficit della sanità regionale viene da lontano ed è causato non dal sotto -finanziamento nazionale» ha aggiunto, «ma dalla cattiva gestione delle Asl».

Ma non c’è solo l’Emilia-Romagna tra le regioni ad aumentare le tasse. Anche la Toscana, guidata dal dem Eugenio Giani, ha annunciato un incremento dell’Irpef regionale. L’addizionale passerà dall’1,68% al 3,32% per chi ha un reddito tra i 28mila e i 50mila euro. In media, quindi, si tratterà di un aumento da 117 euro all’anno a persona. Anche in questo caso, gli effetti della riforma nazionale (che taglierà l’Irpef di 260 euro all’anno per la stessa fascia di reddito) sarà ridotto in modo significativo. I redditi sopra i 50mila euro, che non beneficiano della riforma Irpef, vedranno l’addizionale regionale salire dall’1,73% al 3,33%. Anche in Toscana la decisione di ricorrere ad aumenti delle tasse appare necessaria per far fronte a una situazione di squilibrio del bilancio sanitario che, secondo l’opposizione di centrodestra, è strutturale e non episodica. Nel 2023 la Regione ha chiuso con un rosso di 251 milioni di euro, che è stato ripianato soltanto grazie all’aumento dell’Irpef deciso a dicembre dello del 2023, dal presidente Giani. I cittadini inizieranno adesso, cioè dal primo stipendio di quest’anno, a pagare l’incremento del tributo.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri