Roma, 15 febbraio – Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, per il Comitato Referendum sul lavoro, e Riccardo Magi, Deepika Salhan, Daniela Ionita, del Comitato Referendum cittadinanza, hanno inviato oggi una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, per chiedere un incontro finalizzato a garantire la massima informazione e partecipazione al voto. Per i comitati promotori è necessario che la data della consultazione elettorale, che secondo quanto stabilito dalla legge dovrà tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi, non sia fissata in momenti che rischino di aggravare il fenomeno dell’astensionismo invece che contrastarlo e che, laddove possibile, coincida con quella delle altre elezioni regionali e amministrative. Per favorire la massima partecipazione al voto i comitati promotori chiedono inoltre che “il Governo si attivi con urgenza per garantire la possibilità di votare presso il domicilio di quanti rischiano di essere nuovamente degli astenuti involontari, fenomeno che riguarda all’incirca 5 milioni di elettori fuorisede (Cittadini che lavorano o studiano in una città diversa da quella di iscrizione nelle liste elettorali). Come altresì è fondamentale predisporre tutte le condizioni per agevolare il voto dei cittadini italiani residenti all’estero.
“Illustre Presidente – si legge nella missiva – a nome dei comitati promotori dei Referendum sul Lavoro e sulla Cittadinanza le scriviamo per chiedere un incontro formale rispetto a questioni urgenti che il Governo deve affrontare al fine di garantire la massima informazione e partecipazione dei cittadini italiani al voto referendario della primavera prossima. Come ben sa, gli strumenti di democrazia diretta sono elementi fondamentali nell’architettura costituzionale del nostro Paese, in quanto permettono ai cittadini di decidere su questioni essenziali e possono essere anche importanti al fine di riavvicinare l’elettorato alla politica in un momento storico nel quale gli istituti di democrazia rappresentativa sembrano essere considerati dai cittadini puramente formali”.
“La Corte costituzionale il 20 gennaio 2025 – prosegue la lettera – ha dichiarato l’ammissibilità di cinque quesiti referendari ex articolo 75 della Costituzione e, secondo quanto stabilito dalla legge 352/1970, la consultazione popolare dovrà tenersi in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi. Come noto, l’astensionismo raggiunge ad ogni tornata elettorale dimensioni sempre più preoccupanti e questo è spesso aggravato dal così detto “astensionismo involontario” che riguarda all’incirca 5 milioni di elettori fuorisede; cittadini cioè, che lavorano o studiano in una città diversa da quella di iscrizione nelle liste elettorali”.
“La Camera dei deputati nella seduta del 4 luglio 2023 – ricorda la missiva – ha approvato una legge che delega al Governo che è chiamato a adottare uno o più decreti legislativi volti a disciplinare le modalità atte a garantire l’esercizio del diritto di voto degli elettori che si trovano in un comune situato in una Regione diversa da quella di residenza in occasione di consultazioni referendarie ed europee, ma ad oggi nessun decreto che vada in questo senso è stato approvato. Garantire la partecipazione dei cittadini rappresenta un preciso dovere istituzionale per garantire alla democrazia di inverarsi ed è di fondamentale importanza eliminare tutti gli ostacoli che la rendono impraticabile, il che implica anche favorire la più ampia e capillare informazione ai cittadini nonché garantire che la data del voto non sia fissata in momenti che rischino di aggravare il fenomeno dell’astensionismo invece che contrastarlo”.
“Il Ministro dell’Interno il 12 febbraio u.s. alla Camera dei deputati in risposta alla interrogazione n. 3-01728, – aggiunge la lettera dei comitati promotori dei referendum – ha affermato che ‘si procederà certamente ad individuare la data per la celebrazione dei referendum nella predetta finestra temporale, tenendo conto della ricorrenza delle festività civili, di quelle religiose, delle necessità legate al calendario scolastico e dei tempi necessari agli adempimenti connessi al procedimento referendario, che prevedono anche il voto per corrispondenza dei cittadini italiani residenti all’estero’. Per tutte queste ragioni, è urgente e necessario che il Governo garantisca per quanto di competenza, la massima informazione ai cittadini per consentire la più ampia partecipazione e che consulti i comitati promotori sulla decisione della data in cui dovranno essere celebrati i referendum, in modo che sia lontana dalle festività, dalla chiusura delle scuole e che – laddove possibile – coincida con quella delle altre elezioni regionali e amministrative. Ed è fondamentale, altresì, che il Governo si attivi con urgenza per garantire la possibilità di votare presso il domicilio di quanti rischiano di essere nuovamente degli astenuti involontari, come già precedentemente fatto per la scorsa tornata delle elezioni europee. Come fondamentale è predisporre tutte le condizioni per agevolare il voto dei cittadini italiani residenti all’estero”.
“Su tutte queste questioni, Presidente, vorremmo richiamare la sua attenzione, con richiesta formale di incontro”, conclude la missiva.
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