Consiglio comunale di Frosinone oltre la crisi. Di nervi. Nella maratona di mercoledì sera si sono registrate talmente tante polemiche da far capire quale sia stato l’impatto sui diversi schieramenti dell’accordo tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e Domenico Marzi.
E’ stato lo stesso Domenico Marzi ad annunciarlo in aula, negli stessi termini utilizzati nei giorni precedenti. La sua civica si è impegnata a non interrompere la consiliatura e nel frattempo ci sarà un confronto su alcune priorità programmatiche. Di fatto è una blindatura che cambia la natura stessa della coalizione: archiviato il centrodestra (Forza Italia è fuori), l’alleanza ha una profilo spiccatamente trasversale.
Paolo Fanelli (Fratelli d’Italia), appena entrato come consigliere comunale dopo un’esperienza in giunta (nella quale ora c’è Alessia Turriziani), ha spiegato che l’accordo con Marzi “è servito a non andare tutti a casa, il che avrebbe comportato l’interruzione di tante opere e la perdita dei finanziamenti legati al Pnrr”. Ha dichiarato Fanelli: “Sarebbe stata una iattura”. D’altronde la posizione di Fratelli d’Italia è nota perché Fabio Tagliaferri (referente del partito a Frosinone) è stato l’artefice principale della saldatura dell’asse Mastrangeli-Marzi (al quale non sembra estraneo nemmeno Nicola Ottaviani).
Il presidente dl consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri ha preso atto dell’esistenza di una nuova maggioranza, perché di questo si tratta. Soltanto sul bilancio capiremo bene assetti, eventuali fuoriuscite e nuovi posizionamenti. Nel frattempo spetta proprio a Nicola Ottaviani, deputato e coordinatore provinciale della Lega, oltre che mentore di Mastrangeli, chiarire meglio che posizione ha sull’intera vicenda.
Dicevamo dei nervi scoperti. Ormai un classico lo scontro tra Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli) e il Sindaco. Stavolta però il primo cittadino ha usato parole obiettivamente fortissime, al punto che poi si è scusato. Anche su sollecitazione di Massimiliano Tagliaferri, corretto e super-partes nella conduzione dei lavori dell’aula. Mastrangeli e Pizzutelli ancora una volta hanno duellato sulla futura Stazione ferroviaria
A sorprendere i presenti è stato però il botta e risposta tra Domenico Marzi e il capogruppo del Pd Angelo Pizzutelli. I due sono letteralmente “scattati” dai rispettivi banchi. Fortuna che Alessandra Mandarelli ha avuto la prontezza e il coraggio di frapporsi, altrimenti lo scontro non sarebbe stato soltanto verbale. Ma perché si è arrivati a tanto? Marzi aveva mosso delle critiche al Pd ed Angelo Pizzutelli (sebbene non sia più il capogruppo) si è sentito chiamato in causa. Fra l’altro era l’unico del gruppo Dem presente in aula in quel momento. In realtà Domenico Marzi faceva riferimento alle posizioni (critiche) sulla sua scelta di un altro esponente del Pd, Stefano Pizzutelli. In ogni caso l’episodio conferma il nervosismo alle stelle che c’è nell’emiciclo di Palazzo Munari.
La prima delle tre sedute era stata convocata per parlare dei disagi dei pendolari lungo la tratta Frosinone-Roma (e ritorno). Il tema è stato affrontato, ma alla fine a dominare è stato lo scontro politico. All’interno dei rispettivi schieramenti, centrodestra e centrosinistra. A causa proprio di un patto di ferro trasversale.
I TURBAMENTI FORZISTI
Forza Italia sta seriamente pensando di investire della vicenda del Comune di Frosinone i livelli regionali (forse perfino nazionali) del centrodestra. Gli “azzurri” di Claudio Fazzone ritengono di essere stati esclusi dalla maggioranza di centrodestra non soltanto dal sindaco Riccardo Mastrangeli ma pure dagli alleati di Fratelli d’Italia e Lega. Questo a causa dell’intesa con la lista del candidato sindaco del centrosinistra Domenico Marzi. Si tratta di un argomento spinoso, che può rappresentare un precedente. Dal canto suo Mastrangeli la vede in modo diametralmente opposto: è FI, a giudizio del primo cittadino, a essersi messa “contro” l’Amministrazione.
IL PESO DEI NUMERI
Al Comune la coalizione che appoggia Mastrangeli è così composta: 5 esponenti di Fratelli d’Italia e 1 della Lega. I partiti ne contano 6. Poi ci sono 4 della Lista Ottaviani, 3 della Lista per Frosinone, 1 della Lista Vicano, 1 della Lista Marini, 1 del Polo Civico. Vale a dire 10 consiglieri di liste civiche. Se poi la Lista Marzi (4) passerà dal “no alla sfiducia” ad un “patto di fine consiliatura”, si arriverà a 20. Con 14 civici.
Si tratta di un tema spesso dibattuto: nella fase della campagna elettorale le civiche fanno la differenza, poi però quando si registrano dei problemi i partiti non hanno la forza e gli spazi per ricomporre la situazione.
Se Forza Italia porrà il caso di Frosinone all’attenzione dei livelli regionali dei partiti, poi si dovrà comunque arrivare a degli accordi sul piano locale. Non sarà comunque semplice per via delle lacerazioni di molti rapporti personali. Ma anche perché i partiti sono gli azionisti di minoranza di una coalizione che ormai è sempre più trasversale e civica.
Nel frattempo il Partito Democratico ha preso le distanze in maniera netta dalla scelta della Lista Marzi. Domenico Marzi è in ogni caso un esponente del Partito Democratico. Si tratta di capire se siamo in presenza di una possibile frattura o se invece si tratta di strategie finalizzate a prendere tempo. Lo sapremo presto. In ogni caso al Comune di Frosinone c’è l’ulteriore conferma che la grande assente rimane la politica. Nel centrodestra come nel centrosinistra.
L’ADDIO A SILVIO TAGLIAFERRI
Nella mattinata di ieri ci ha lasciato Silvio Tagliaferri, papà del presidente del Consiglio Comunale di Frosinone, Massimiliano Tagliaferri figura di spicco della politica di Alatri e della provincia di Frosinone negli anni ottanta e novanta. Dopo l’inizio nel Pci, fu consigliere comunale e sindaco di Alatri con la Dc e consigliere provinciale con il Pdl durante la presidenza di Antonello Iannarilli (che ieri ha ricordato Silvio come sua “guida” politica).
I funerali si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di Santa Maria delle Mercede in località Fiura ad Alatri. Alla famiglia Tagliaferri le condoglianze di tutta la redazione di Politica7.
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