Le ultime mosse della Lega di Salvini sul fisco e non solo. La nota di Paola Sacchi
Avanti tutta con la pace fiscale. Matteo Salvini e una nota della Lega, al termine del consiglio federale convocato al rientro del leader, vicepremier e titolare del Mit dalla visita in Israele, assicura: “Troveremo l’intesa con gli alleati come sempre”. Ma è anche la stessa presenza al massimo organismo dirigente leghista del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ora al lavoro per trovare le risorse, a dare alla Lega il primato sulla questione dell’alleggerimento fiscale con la rottamazione delle cartelle esattoriali. Cosa che sembra cogliere un po’ in contropiede gli alleati di Forza Italia, che preferisce insistere sulla proposta della diminuzione delle tasse al ceto medio per i redditi fino a 60.000 euro con la diminuzione dell’Irpef dal 35 al 33 per cento. Una proposta che, spiega il portavoce nazionale azzurro, vicepresidente vicario di FI alla Camera, Raffaele Nevi, costerebbe molto meno della cifra stimata in 5 miliardi per la rottamazione. E FdI con il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, frena, pur apprezzando la proposta, ma, aggiunge: “il problema è trovare le risorse”. Cosa che aveva già detto il viceministro, sempre di FdI del Mef, Maurizio Leo.
Ma il timbro sull’impegno a trovarle ora viene oggettivamente proprio dal titolare del Mef, il leghista Giorgetti che dovrà convincere Leo. Salvini va avanti spedito e esprime “grande soddisfazione per l’esito del Consiglio Federale”. Sottolinea: “All’unanimità, è stato ribadito l’obiettivo di una rottamazione definitiva ed equa delle pendenze col fisco per chi voleva pagare le tasse ma non è stato nelle condizioni di farlo”.
Replica questa indirizzata all’opposizione che bolla ogni volta la rottamazione fiscale come “un regalo agli evasori”. Ma il consiglio federale è stato in gran parte dedicato anche al prossimo congresso federale della Lega. Congresso che con molta probabilità si terrà prima di Pasqua, forse il 5 e 6 aprile. Congresso programmatico, sugli argomenti, con la sola candidatura di Salvini che arriva blindato e rafforzato non c’è dubbio anche dalla grande battaglia giudiziaria vinta al processo Oper Arms.
È un Salvini che, a dispetto di retroscena su ipotetici viali del tramonto della sua leadership verificatisi regolarmente sballati alla prova dei fatti, rilancia su tutta la linea su un solco liberal-liberista. E questo a partire dall’asse con Trump, di cui loda il “coraggio” per “concreti discorsi di pace” del presidente Usa nei contatti con Putin, e dalla netta collocazione pro Occidente a fianco di Israele. Salvini conferma anche la sua scelta di Lega nazionale, tant’ è che per il congresso federale per la prima volta compare anche Roma insieme con Milano tra le possibili città destinate a ospitarlo.
Salvini sottolinea “la grande voglia di partecipazione, confermata dai grandi eventi allo studio in preparazione del congresso federale, e i numeri in crescita con nuove adesioni dalla Campania (dove la Lega è diventata primo gruppo di centrodestra in consiglio regionale ndr), al Veneto”. Da qui la decisione di un giro di vite su alcune associazioni che rifacendosi in questi anni alla parola “Nord” hanno regolarmente attaccato la scelta della Lega nazionale. Alla quale però ora non si potrà più continuare a essere contemporaneamente iscritti.
“È giusto, per rispetto dei militanti, allontanare chi aderisce a realtà che insultano e denigrano sindaci, governatori e ministri della Lega”, annuncia Salvini. Vari esponenti di queste aree sono stati definiti di “fede bossiana”. Ma Salvini fa una netta distinzione sul presidente fondatore della Lega Nord. E nel partito tutti ribadiscono gratitudine per Umberto Bossi, “che – sottolinea Salvini – fa parte della Lega di ieri, di oggi e di domani”.
Massimiliano Romeo, segretario della Lega Lombarda, si oppone al giro di vite. Ma resta isolato. Si fa come dice Salvini che si avvia blindato al congresso, lanciando ai vertici il nuovo corso del trentenni, dopo la recente nomina a vicesegretario del veneto Alberto Stefani, accanto all’altro trentenne Andrea Crippa, così come trentenne è il nuovo responsabile umbro Riccardo Augusto Marchetti. Mentre la nomina a vicesegretario di Claudio Durigon aveva già confermato la scelta della Lega nazionale. Niente ritirata al Nord. E forse congresso a Roma.
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