Edilizia offgrid, un esempio di edificio a Viterbo

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Edilizia offgrid sostenibile: un nuovo edificio in provincia di Viterbo

L’edilizia sostenibile e offgrid è possibile. Un esempio concreto di come si possa rendere un edificio energeticamente efficiente e attento a scelte naturali è in corso di realizzazione nel Lazio, nei pressi del Lago di Bolsena.

È un progetto che nasce per essere indipendente a livello energetico, grazie al fotovoltaico e a elevate prestazioni energetiche che, di fatto, richiedono un impiego ridotto al minimo dell’elettricità prodotta. Sarà un edificio nZEB. Non solo: sarà anche indipendente dalla rete idrica, contando su un impianto di raccolta delle acque piovane e di sistema di fitodepurazione.

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Oltre che performante, l’edificio intende essere anche attento all’impatto ambientale, a partire dall’impiego consistente di materiali edili naturali quali legno, paglia, argilla, calce. A comprovare l’attenzione al progetto e alla sua sostenibilità c’è anche il fatto che «l’edificio sarà un manufatto certificato Biosafe», afferma Gianni Terenzi, architetto progettista dell’edificio.

Scelte naturali per l’edificio efficiente

L’edificio in questione, ubicato in provincia di Viterbo, nasce come immobile a uso dell’azienda agricola dei committenti, con finalità ricettive. Si tratta di uno stabile la cui struttura principale è in legno lamellare, impiegando paglia per isolare le pareti, argilla per l’intonaco interno e calce per quello esterno.

Edilizia offgrid sostenibile: isolamnento naturale di nuovo edificio in provincia di Viterbo Edilizia offgrid sostenibile: isolamnento naturale di nuovo edificio in provincia di Viterbo

«Il pacchetto costruttivo è realizzato dall’azienda Gaiga&Gaiga, unica realtà in Italia certificata PassivHaus, oltre che in possesso della certificazione Eurofins A+ per il proprio sistema parete “strawblock system” in paglia», fa sapere Terenzi.

Per le pareti interne verrà utilizzata la fibra di legno come isolante termoacustico e pannelli in argilla cruda, rinforzato con fibra di juta.

Per il riscaldamento dell’edificio si conterà su di una stufa a legna ad accumulo termico e un impianto di riscaldamento a parete elettrico per l’ambiente bagno e l’ufficio. Una pompa di calore provvederà ai bisogni del riscaldamento dell’acqua calda sanitaria.

L’attenzione all’efficienza passa anche dalla scelta degli infissi, in triplo vetro, in legno lamellare, tre strati, vetro basso emissivo, verniciatura con resine all’acqua.

Edilizia sostenibile e offgrid: l’impianto idrico

Per una completa indipendenza, oltre alla parte energetica si è curata anche quella idrica.

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A quest’ultimo fine, l’edificio sarà provvisto di un sistema di recupero delle acque piovane, che conta su un impianto di fito-depurazione.

Edilizia offgrid sostenibile: isolamnento naturale di nuovo edificio in provincia di Viterbo Edilizia offgrid sostenibile: isolamnento naturale di nuovo edificio in provincia di Viterbo

Il progetto dell’impianto di depurazione, conforme alle norme nazionali e regionali, prevede un sistema fossa Imhoff, con un impianto di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale con scarico negli strati superficiali del sottosuolo. L’impianto di fitodepurazione si presenta come un filtro di sabbia e ghiaia vegetato con piante acquatiche.

«La scelta di realizzare un impianto di fitodepurazione per la depurazione dei reflui è stata della committenza e ben si allinea ai criteri di sostenibilità e basso impatto ambientale che sono stati seguiti anche per il progetto architettonico», rileva il progettista.

L’edificio, no radon, punta alla certificazione Biosafe

L’immobile sarà certificato Biosafe, che presuppone un’elevata attenzione per la qualità degli ambienti a partire dalla scelta iniziale di tutti i materiali, validati. Ci tratta di una certificazione di salubrità ambientale degli involucri residenziali, che fa attenzione sia ai materiali impiegati sia alla qualità dell’aria degli ambienti, evitando l’immissione di sostanze chimiche derivanti da sintesi umana. L’applicazione dei criteri Biosafe parte dalle scelte progettuali (è stata fatta preventivamente anche una valutazione sul terreno per verifiche no radon), passando dall’attività in cantiere fino al termine dei lavori e alla consegna dell’immobile.

«Per convogliare la presenza minimale di radon al di fuori della residenza, nella fondazione è previsto un sistema di ventilazione naturale. Al termine effettueremo la verifica Biosafe e quella No Radon», conclude Terenzi, che è anche tecnico ufficiale Biosafe per la Certificazione di Salubrità Ambientale degli involucri residenziali.

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