Tre gli anziani morti in casa di riposo a Firenze, sospetta intossicazione alimentare

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E’ salito a tre il numero degli anziani ospiti di case di riposo del Gruppo Sereni Orizzonti in provincia di Firenze morti con gravi sintomi gastrointestinali dovuti probabilmente a un’intossicazione alimentare. Un uomo di 88 anni e una donna di 89 anni, entrambi ospiti della Rsa ‘Villa Desiderio’ di Settignano sulle colline intorno di Firenze, sono deceduti all’ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, dopo che si erano sentiti male lunedì scorso dopo aver consumato il pasto della mensa.

Oggi è stato registrato il decesso di un’altra persona che era ospitata in una delle residenze del Gruppo Sereni Orizzonti: si è spenta all’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri. Negli ospedali fiorentini sono state ricoverate altre cinque persone, ma le loro condizioni non desterebbero preoccupazione. Su 173 ospiti complessivi delle Rsa, 114 sono stati colpiti da gastroenteriti.

Gli ispettori dell’ufficio d’Igiene dell’Asl Toscana Centro stanno svolgendo accertamenti sul centro cottura della Rsa Monsavano di Pelago (Firenze), dove è stato preparato il pasto distribuito nelle residenze in cui si sono verificati i malori tra gli anziani, e stanno effettuando verifiche su campioni di cibo.

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Procura Firenze ha aperto un fascicolo

La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo sul caso e ha disposto l’esame autoptico per le prime due vittime. Sempre oggi si è diffusa la notizia della morte di un quarto anziano ospite di una delle strutture coinvolte nella vicenda, ma il decesso non sarebbe riferibile all’intossicazione alimentare.

Il personale della Asl ha effettuato una serie di indagini, ancora in corso, per identificare le possibili cause degli episodi di tossinfezione alimentare procedendo al campionamento di quattro alimenti al momento reperibili (passato di carote, mix di verdure, coniglio e patate e pizza), sospetti di essere correlati ai disturbi gastro intestinali che dall’11 febbraio sono sottoposti ad analisi microbiologiche. “Proseguono le indagini con acquisizione di evidenze documentali e materiali, ma sono già sono state riscontrate alcune criticità tali da motivare l’adozione di un provvedimento di sospensione temporanea dell’attività di produzione pasti” del centro di cottura della Rsa Monsavano di Pelago. “Data l’impossibilità di intervistare i pazienti riguardo agli alimenti consumati, le informazioni sono state raccolte tramite il personale infermieristico”, precisa sempre la Asl.

Nella Rsa di Settignano, come ha riferito questa mattina per primo il quotidiano ‘La Nazione’, sono intervenuti i Nas dei carabinieri, il personale dell’ufficio igiene dell’Asl Toscana Centro e i mezzi del 118 chiamati dagli operatori della struttura. Portati all’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, dove sono arrivati in condizioni gravissime, ai due ospiti della casa di riposo di 88 e 89 anni è stata diagnosticata una grave sindrome gastrointestinale e dopo qualche ora, malgrado i tentativi di cura, sono morti.

Oltre alle vittime, riporta sempre ‘La Nazione’, altri due ospiti della Rsa di Settignano sono stati ricoverati in gravi condizioni nell’ospedale fiorentino di Careggi e altri ospiti avrebbero accusato malori, ma senza necessità di cure. L’intossicazione alimentare avrebbe coinvolto anche ospiti di altre tre case di riposo, sempre nel Fiorentino, tutte di proprietà del Gruppo Sereni Orizzonti, a cui appartiene anche la Rsa di Settignano.

Il lotto di pasti che potrebbe aver causato l’intossicazione, stando a quanto spiegato al quotidiano dal Gruppo Sereni Orizzonti, sarebbe partito dal centro cottura della casa di riposo di Monsavano, a Pelago (Firenze). La cucina della struttura è stata momentaneamente chiusa per accertamenti, ha fatto sapere la proprietà, che a ‘La Nazione’ ha assicurato che “la sicurezza dei nostri ospiti è ciò che più ci interessa”.

“Stiamo svolgendo i necessari approfondimenti”, ha detto all’Adnkronos il procuratore capo Filippo Spiezia. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia per accertare le cause. Le indagini sono portate avanti con la collaborazione dei tecnici della Asl che ha disposto un’ispezione in quattro case di riposo private servite dallo stesso centro di cottura che prepara gli alimenti serviti nelle mense. La cucina è stata chiusa e sequestrata.

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