Roma, Napoli, Palermo, campagna referendaria nei territori

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Dopo l’assemblea delle assemblee di Bologna, al via su tutti i territori la campagna referendaria della Cgil che invita gli elettori a votare per i cinque quesiti, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Già dalla prossima settimana si moltiplicano gli appuntamenti in ogni regione. Le prime iniziative da segnalare si svolgeranno il 17 e 18 febbraio a Roma, Napoli e Palermo.

17 febbraio a Palermo

Si parlerà di lavoro, dello stato dell’economia nell’Isola e di dignità nel lavoro lunedì 17 febbraio nel corso dell’assemblea di tutti i gruppi dirigenti della Cgil in Sicilia aperta alle associazioni, che si terrà all’hotel Saracen (Isola delle Femmine), a partire dalle 10, con la partecipazione del segretario generale nazionale Maurizio Landini. 

“Al centro del dibattito – si legge nella nota della Cgil regionale – i cinque quesiti su cui in primavera si terrà il referendum, per dire basta, votando Sì, alla precarietà, per garantire le tutele nei licenziamenti nelle piccole e grandi imprese, per il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro, per il diritto alla cittadinanza”. Nel pomeriggio, alle 16, sempre al Saracen e alla presenza di Landini, Lello Analfino e Antonio Modica presenteranno in anteprima “Non è solo una canzone”, rielaborazione di “Bella Ciao” a cura dei due musicisti.

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“Parleremo di temi rilevanti soprattutto per la Sicilia – dice il segretario generale della Cgil regionale, Alfio Mannino – dove la maggior parte del lavoro quando c’è è precario e i diritti sono meno garantiti, cose che spingono ogni anno 20 mila giovani a lasciare la nostra regione”. Secondo dati ancora provvisori dell’Inps, nel 2024 sono stati 376.988 nell’isola i contratti di lavoro precari, tra assunzioni a termine, apprendistato, assunzioni stagionali, lavoro in somministrazione, contratti intermittenti. Solo 57.124 quelli a tempo indeterminato, dei quali attualmente il totale arriva appena a 850 mila. 

Una situazione che contribuisce a determinare salari medi lordi nel settore privato di 16.507 euro l’anno, più di 6 mila euro in meno della media nazionale. Le più basse sono le retribuzioni delle donne – spesso soggette a part time involontario e a lavoro discontinuo – e dei giovani. 

Costruire condizioni di certezza e diritti sul lavoro – dice Mannino – è il primo passo per restituire ai siciliani la libertà di potere immaginare e costruire il proprio futuro. Noi riteniamo dunque fondamentale che i contratti a tempo determinato siano tali per motivi precisi ed espliciti, che chi viene licenziato ingiustamente nelle piccole imprese, che sono poi la maggioranza in Sicilia, venga reintegrato. I dati sugli incidenti sul lavoro e sul crescere del ricorso ad appalti e subappalti – aggiunge – ci fanno inoltre dire che aumentare i livelli di responsabilità, in capo in questo caso all’azienda committente, può portare alla riduzione degli incidenti. E rendere più accessibile la cittadinanza si rifletterebbe sul grande contributo che i lavoratori stranieri danno alla nostra economia e che possono dare al sistema previdenziale. Per tutte queste ragioni chiediamo ai cittadini di esercitare il proprio diritto al voto in occasione dei referendum di primavera”.

La precarietà è uno degli elementi di un contesto in cui il 36,6% delle persone è a rischio povertà, con alti tassi di disoccupazione e gap generazionale e di genere. Il tasso di disoccupazione in Sicilia (2023) è pari al 16,1%, quello femminile è del 18,3% , quasi quattro punti percentuali in più rispetto al dato maschile e doppio rispetto a quello nazionale. La disoccupazione giovanile al 31,2% (media italiana 16,6%). Gli importi delle pensioni attuali e future rispecchiano questa situazione.

“Prosegue dunque il nostro impegno per lo sviluppo della Sicilia e per questo obiettivo la qualità del lavoro è fondamentale. Solo attraverso il lavoro e la sua qualità si può affermare un’altra idea di Sicilia. È peraltro dimostrato che quando c’è diminuzione dei diritti sono le aree del Paese più fragili a pagare il maggior prezzo. Auspichiamo dunque che l’occasione del referendum sia pienamente colta dai siciliani, con la consapevolezza della possibilità data di contare, di determinare un cambiamento, di contribuire a costruire una Sicilia migliore e più giusta”.

17 febbraio a Roma

Lunedì 17 febbraio, alle ore 17, presso Spazio Pubblico (via di Porta Maggiore 52), si terrà l’assemblea del comitato di Roma e Lazio a sostegno dei referendum popolari del 2025 sui temi del lavoro e della cittadinanza. Lo annuncia, in una nota, la Cgil capitolina.

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“Il Governo non ha ancora fissato la data del voto – si legge nella nota –, ma è chiaro su cosa le cittadine e i cittadini saranno chiamati a esprimersi: da un lato, il quesito referendario per ridurre da 10 a 5 anni il requisito di residenza continuativa per la richiesta della cittadinanza; dall’altro, i quattro quesiti promossi dalla Cgil per l’abolizione del Jobs Act, per porre fine ai licenziamenti ingiusti, per il superamento della precarietà e il rafforzamento delle garanzie in caso di incidenti sul lavoro”.

L’abrogazione di queste norme rappresenterebbe un passo concreto verso il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone. Perché ciò sia possibile, sarà fondamentale una partecipazione di massa alle urne per raggiungere il quorum. Per questo, anche a Roma e nel Lazio prenderà il via una lunga campagna informativa sui referendum, con l’obiettivo di promuovere cinque Sì. Al termine dell’assemblea – scrive la Cgil di Roma e del Lazio – si procederà alla costituzione dei comitati territoriali, aperti ad associazioni, movimenti, organizzazioni sindacali e a tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo”.

Il 18 febbraio a Napoli

Parte la campagna della Cgil per il voto ai quesiti referendari sui temi del lavoro e della cittadinanza. Martedì 18 febbraio alle ore 9,30, all’hotel Ramada di Napoli (via Galileo Ferraris, 40), si terrà l’assemblea delle assemblee dei delegati e delle delegate Cgil Napoli e Campania con cui si darà il via a una straordinaria stagione di partecipazione democratica in vista della consultazione referendaria che si svolgerà in una data tra il 15 aprile e il 15 giugno. Lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza, democrazia i temi che saranno al centro della discussione.

“Il voto è la nostra rivolta. Con i referendum non lasci che gli altri decidano per te”, è lo slogan che caratterizza l’iniziativa che sarà conclusa dal segretario generale Cgil, Maurizio Landini, e introdotta dal segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. Previsti i contributi dello scrittore Maurizio De Giovanni, del segretario generale aggiunto Fnsi, Claudio Silvestri, la portavoce di Italiani Senza Cittadinanza, Daniela Ionita, il missionario comboniano, padre Alex Zanotelli, esponenti di Magistratura Democratica, dell’associazionismo e dei movimenti che sostengono la campagna referendaria.



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